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Dossier Pillola e benefici extracontraccettivi

A integrazione dell'intervista alla Dott.ssa Mirella Parachini del 28 ottobre 2009
Lo sapevi che... ?

Con la consulenza della Dott.ssa Mirella Parachini

Domande & risposte


 

E’ vero che è stato documentato un effetto protettivo della pillola combinata su alcuni tipi di tumore?
Si, è vero. E’ stato ormai ampiamente accertato che l'uso dei contraccettivi ormonali, ed in particolare della pillola estroprogestinica, ha un effetto protettivo, che aumenta con la durata del trattamento, nei confronti della patologia benigna della mammella, del cancro ovarico e di quello dell'endometrio (la mucosa o rivestimento interno della cavità dell'utero). Si può sicuramente affermare che i vantaggi reali e sicuri della contraccezione ormonale - attestati da anni di studio e da migliaia di donne utilizzatrici in tutto il mondo – sono maggiori rispetto ai rischi teorici.

 

E' vero che la pillola riduce le irregolarità mestruali?
I disordini del ciclo rappresentano uno dei disturbi più frequenti della donna in età fertile e la pillola viene spesso prescritta per i suoi effetti benefici. Uno dei benefici extracontraccettivi più noti e bene accettati dalle donne è proprio quello della regolarizzazione del ritmo mestruale "ad orologio". La maggior parte delle donne che assume la pillola sa con esattezza il giorno nel quale si verificherà il suo flusso mestruale. Ciò vale anche per:

  • le donne che hanno un ciclo mestruale lungo (oligomenorrea): con l'assunzione della pillola il loro ritmo rientrerà subito nella norma dei 28 giorni;
  • le donne che hanno un ciclo mestruale corto (polimenorrea): in questo caso si prevengono lievi stati di anemia perché queste donne hanno nell'arco dell'anno flussi più numerosi della norma e quindi una perdita ematica maggiore.

 

La riduzione del flusso mestruale si verifica con tutte le pillole? 
In genere gli estroprogestinici tendono a ridurre la quantità del flusso. Oggi la situazione è molto cambiata rispetto al passato. Con le vecchie pillole la riduzione del flusso era spesso molto marcata e molte donne lamentavano la quasi scomparsa del flusso.Le vecchie pillole contenevano cioè quantità di ormoni superiori a quelle che sono oggi in uso. Questo fatto induceva un'ipotrofia dell'endometrio (cioè dell'interno della cavità uterina) e così si spiegava la drastica riduzione del flusso mestruale, che oggi è più modulabile . Se la riduzione del flusso è veramente cospicua, fino all'amenorrea (assenza di flusso) e vivete male questa situazione è meglio chiedere consiglio al vostro ginecologo affinché vi prescriva una pillola più adatta a voi. Ad esempio una pillola contenente come progestinico il Clormadinone acetato (CMA, che è un derivato dal progesterone naturale, associato a 30 microgrammi di Etinil Estradiolo, risulta particolarmente vantaggiosa in questo senso. Un recente lavoro ha dimostrato che di 2490 donne che avevano manifestato amenorrea secondaria all'uso di alcune pillole, l'87.6% (N = 2180) ha beneficiato del passaggio alla nuova pillola, raggiungendo un ciclo regolare dopo 4 mesi di trattamento. Ciò è probabilmente dovuto alla derivazione naturale del progestinico Clormadinone acetato che consente effetti più benefici sull'endometrio ma anche ad un rapporto ben bilanciato tra il progestinico e l'estrogeno.

 

La pillola estroprogestinica fa bene alle donne che soffrono d'ipermenorrea (flusso abbondante)?
In genere gli estroprogestinici tendono a ridurre la quantità del flusso. Oggi la situazione è molto cambiata rispetto al passato. Con le vecchie pillole la riduzione del flusso era spesso molto marcata e molte donne lamentavano la quasi scomparsa del flusso.
Le vecchie pillole contenevano quantità di ormoni superiori a quelle che sono oggi in uso. Questo fatto induceva un'ipotrofia dell'endometrio e così si spiegava la drastica riduzione del flusso mestruale, che oggi è molto più modulabile.
Le donne che prima dell'assunzione del contraccettivo orale soffrivano di flussi molto abbondanti, sono tra quelle che godranno dei maggiori benefici dall'assunzione della pillola combinata.

 

La pillola ha un effetto positivo sull'anemia sideropenica?
Questo effetto è molto evidente quando si tratta di donne che presentano flussi mestruali molto abbondanti e che spesso sono la principale causa dell'anemia.

 

Ci sono pillole che riducono le perdite intermestruali?
Le cosiddette metrorragie intermestruali rappresentano uno degli effetti collaterali che determinano molti abbandoni della pillola da parte delle donne, anche se il loro significato - dal punto di vista strettamente patologico - è molto scarso.
Come si presentano
Possono presentarsi sotto forma di stillicidi (spotting) o di vere e proprie emorragie da rottura (breaktrhough bleeding).
Quando si presentano?
In genere sono più frequenti nei primi cicli di trattamento e sono il sintomo dell'adattamento della mucosa dell'utero (endometrio)
a questo nuovo regime terapeutico.
Alcuni studi hanno documentato che l'utilizzo di una pillola con un'associazione di estrogeni ad un progestinico con spiccata attività anti-androgenica (cioè con effetto neutralizzante per le pur minime quantità di ormone maschile che si ritrovano anche nelle donne) favorisce una riduzione delle perdite ematiche intermestruali fino al 50%. Le donne che soffrono delle irregolarità più frequenti sembrano essere quelle che ne traggono i maggiori benefici, con una scomparsa dei disturbi fino all'80%.

 

La pillola ha dei benefici sui sintomi della sindrome premestruale?
Per sindrome premestruale si intende una serie di disturbi che precedono la comparsa del flusso mestruale quali: mal di testa, senso di gonfiore al seno, ritenzione di liquidi, irritabilità etc.
La donna che assume regolarmente la pillola estroprogestinica vede ridursi e talvolta addirittura scomparire del tutto questi disturbi, grazie al perfetto bilanciamento degli ormoni estroprogestinici somministrati con le pillole più moderne.

 

E' vero che la pillola riduce il dolore mestruale?
Chi non ha mai sofferto di dolore mestruale alzi la mano! Sono in effetti moltissime le donne, specie tra le più giovani donne ma non solo, che soffrono di dismenorrea, il nome scientifico utilizzato per indicare il dolore che precede e accompagna la comparsa del flusso mestruale, spesso associato a nausea, vomito e diarrea. Alcuni studi hanno documentato che circa il 60% di tutte le teenagers manifesta dismenorrea e fino al 14% di loro diserta la scuola per il dolore e il malessere generale. La dismenorrea è presumibilmente scatenata da un aumento della produzione di prostaglandine (che a sua volta può scatenare dolorose contrazioni uterine) e un assottigliamento dell'endometrio.
Vi è ormai accordo di tutti i medici circa la capacità della pillola di annullare nelle quasi totalità delle donne (oltre l'80%), di qualsiasi età, di questo spiacevole disturbo che incide sul comportamento della donna, sulle sue attività e in definitiva sulla qualità della sua vita quotidiana e di relazione. In alcune donne, la pillola viene prescritta proprio per curare questo disturbo: è stato documentato che la pillola riduce la produzione di prostaglandine e, inoltre, esercita un'azione inibente diretta sulla contrattilità dell'utero.
Il maggior beneficio è stato documentato nelle donne che lamentavano con maggiore frequenza questo sintomo. Nel 95% di tali donne, si è osservata una notevole riduzione della dismenorrea se non una scomparsa totale già dopo 4 cicli di trattamento. L'uso di progestinici il più possibile simili al progesterone naturale (per esempio il Clormadinone acetato) mostra i migliori risultati in questo senso.

 

La pillola riduce l'incidenza di cisti ovariche?
La pillola estroprogestinica è da sempre considerata un trattamento ovariostatico, tale cioè da mettere a riposo l'ovaio, bloccando la crescita e la maturazione dei follicoli. Come risultato di ciò, la pillola è in grado di inibire l'ovulazione, ossia la rottura del follicolo maturo, che precede un eventuale incontro fra lo spermatozoo maschile e la cellula uovo della donna liberata dal follicolo. Per motivi non del tutto chiariti, in alcune donne vi è una spiccata tendenza ad una crescita eccessiva dei follicoli, che si trasformano in vere e proprie cisti. Tali cisti, se molto voluminose, possono richiedere un intervento chirurgico e rappresentare pertanto un potenziale pericolo per la fertilità futura della donna.
E' ormai accertato che l'uso regolare della pillola previene la formazione delle cisti ovariche. Appare superfluo aggiungere che, qualora venga diagnosticata una cisti ovarica con evidenti caratteristiche di benignità la terapia di scelta è costituita proprio dal ricorso alla pillola.
La terapia chirurgica, un tempo largamente praticata, è oggi indicata solo quando le dimensione della cisti sono tali da far temere pericolose complicanze acute (rottura, torsione). Anche nell'ovaio policistico (o policistosi ovarica), l'impiego terapeutico della pillola è particolarmente indicato. In questa condizione, le piccole formazioni cistiche che si formano nell'ovaio sono la conseguenza di una disfunzione ormonale che provoca irregolarità mestruali (fino alla completa mancanza di mestruazioni o amenorrea), aumento di peso, acne, crescita di peli. La somministrazione della pillola, riequilibrando l'ambiente ormonale e bloccando l'alterato funzionamento dell'ovaio, è in grado di normalizzare il più delle volte il quadro clinico, pur senza incidere sulle cause della malattia.

 

La pillola riduce il rischio di malattia infiammatoria pelvica (PID)?
La PID (dall'inglese Pelvic Inflammatory Disease) è la conseguenza della risalita di germi e batteri attraverso il canale della cervice dalla regione vulvo-vaginale. Questa condizione può frequentemente realizzarsi nelle donne in età fertile con svariate condizioni predisponenti e non va sottovalutata poiché, se tende a cronicizzare, può incidere sulla fertilità futura della donna.
La pillola attraverso un meccanismo complesso riduce il rischio della PID e tale effetto riveste per ovvi motivi un grande significato. La pillola agisce creando un ispessimento del muco della regione cervicale, che funge da ostacolo alla risalita di germi e microrganismi verso l'utero. Inoltre, riduce il flusso mestruale e mantiene una ridotta proliferazione dell'endometrio (cioè il rivestimento della cavità che è presente all’interno dell'utero). Infine, non va dimenticato che mancando l'ovulazione il canale cervicale rimane chiuso per tutto il periodo intermestruale.

 

La pillola protegge dal rischio di una gravidanza extrauterina?
Effettivamente è stato dimostrato che l'assunzione della pillola svolge un effetto protettivo nei confronti di una gravidanza ectopica (cioè che avviene in sedi differenti rispetto all'utero) sia diretto, attraverso il blocco dell'ovulazione e quindi inibendo qualsiasi tipo di gravidanza, sia indiretto ovvero riducendo il rischio di infiammazioni pelviche che rappresentano un importante fattore predisponente alla gravidanza extrauterina.

 

La pillola ha un effetto benefico sulla pelle seborroica e sull'acne?
La pelle seborroica rappresenta uno dei disturbi cutanei più comuni e molte delle persone di 12-25 anni è destinato a presentare manifestazioni di acne di vario grado, intensità e interferenza con la qualità di vita e di relazione interpersonale. In moltissimi casi l'utilizzo di una pillola con un'associazione di estrogeni ad un progestinico come ad esempio il clormadinone acetato (CMA) che possiede una spiccata attività anti-androgenica (cioè con effetto neutralizzante per le pur minime quantità di ormone maschile che si ritrovano anche nelle donne), rappresenta la terapia di scelta per l'acne con una documentata riduzione (anche di oltre l'80%) della sintomatologia acneica, che si traduce in un notevole beneficio sulla qualità di vita e di relazione delle giovani donne che ne sono affette. Questo tipo di pillola migliora la cute impura riducendo la presenza di comedoni, papule e pustule e la dimensione dei pori mediamente già dopo 3-6 cicli di terapia.

 

La donna che ha la psoriasi può assumere la pillola?
Non solo la pillola estroprogestinica non ha alcun effetto negativo sulla malattia, ma essa è necessaria a causa dei farmaci che queste donne devono assumere e che controindicano una gravidanza.

 

Una pillola  può avere effetti benefici anche sulla seborrea del cuoio capelluto?
La cute seborroica - caratterizzata cioè da una più che abbondante produzione di sebo, cioè di grasso, da parte delle ghiandole sebacee è molto diffusa soprattutto tra le giovani, con una prevalenza che può arrivare al 70 per cento e può presentarsi sia in condizioni fisiologiche (come la pubertà), sia patologiche, legate per esempio a disturbi metabolici, nonché a fattori ereditari e ambientali. Le zone più colpite dalla seborrea sono generalmente le parti centrali del viso e il cuoio capelluto, perché più ricche di ghiandole sebacee. Tra le manifestazioni tipiche della seborrea c'è anche la forfora. La scelta della pillola in questi casi, soprattutto nelle giovani donne, è particolarmente importante perché deve tenere conto di un quadro clinico complesso che oltre alla seborrea presenta spesso uno svluppo eccessivo di peluria o la comparsa di alopecia androgenetica, anche in forma lieve. L'uso di una pillola con effetto anti-androgenico (neutralizzante, cioè, le pur minime quantità di ormoni maschili che si producono anche nella donna soprattutto in questi casi) può rappresentare una scelta risolutiva.Il trattamento infatti riduce in modo significativo nel giro di alcuni cicli la seborrea del cuoio capelluto e della cute frontale. Protegge anche i capelli dall'eccessiva caduta.

 

La donna che assume la pillola è protetta contro la perdita di osso?
La somministrazione degli estroprogestinici contraccettivi è da considerarsi una terapia protettiva. Questa protezione è determinata dall'azione degli estrogeni ed è tanto maggiore quanto la terapia è prolungata, fino alle soglie della menopausa.

 

La pillola fa ingrassare?
Piccole oscillazioni del peso corporeo possono verificarsi nei primi mesi dall'inizio dell'assunzione, ma in genere anche il peso corporeo si stabilizza con la continuazione dell'uso della pillola.

 

La pillola può provocare ritenzione idrica?
L'assunzione della pillola estroprogestinica in genere induce solo una modesta ritenzione idrica che può essere più evidente nei primi cicli di trattamento, per poi scomparire o ridursi notevolmente. In ogni caso, qualora il fenomeno apparisse consistente e persistesse, è bene parlarne con il proprio ginecologo che potrà eventualmente prescrivere un tipo di pillola più adatto, personalizzando così il trattamento.

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