Associazione dei Ginecologi Italiani:
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Scheda pratica

Con la consulenza del Dottor Carlo Maria Stigliano

  • Ancora oggi in Italia circa 1.100 donne all'anno muoiono di tumore al collo dell'utero. È il tumore femminile più frequente dopo quello alla mammella, ma è anche una neoplasia facilmente prevenibile, identificabile e aggredibile a uno stadio precoce, grazie alle moderne risorse della medicina.

  • Poiché oggi si sa con certezza che il tumore al collo dell'utero è causato da alcuni tipi di Papillomavirus, è stato recentemente messo a punto un vaccino per prevenire queste infezioni. Il vaccino è consigliato a tutte le donne di età compresa tra i 10 e i 26 anni, il periodo di maggior rischio di trasmissione del virus. Alle dodicenni è offerto gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale. Il vaccino non è efficace nei casi in cui il virus sia già stato contratto. Ma il primo passo resta la prevenzione: il preservativo aiuta ad evitare molte malattie sessualmente trasmissibili, ma non completamente l'infezione da Papillomavirus in quanto vi è comunque un contatto ripetuto con parti genitali non protette. L'uso del profilattico rappresenta comunque un buon metodo di salvaguardia della salute: purtroppo oggigiorno molte persone, soprattutto giovani, trascurano questa importantissima precauzione.

  • Contrarre un'infezione da Papillomavirus non significa inevitabilmente ammalarsi di tumore. L'infezione da Papillomavirus è molto comune, e il più delle volte l'organismo, mettendo in atto le sue difese naturali, riesce a far regredire efficacemente il virus nel giro di un anno / un anno e mezzo. Solo nel caso in cui l'organismo venga a contatto con i tipi di Papillomavirus più ad alto rischio, esiste la possibilità (anche se rara) di ammalarsi di tumore.  Si tratta dei tipi 16 e 18, responsabili del 70% dei tumori dell'utero. Per quanto riguarda i papillomavirus ad alto rischio il vaccino conferisce un'immunità solo per questi tipi, non abbatte completamente il rischio di contrarre un tumore, è dunque sempre raccomandabile sottoporsi regolarmente al pap-test, che ancora oggi è l'esame di riferimento per la prevenzione dei tumori uterini.

  • I condilomi genitali sono la manifestazione clinica di un'infezione molto comune dovuta ad alcuni Papillomavirus, soprattutto i tipi 6 e 11, con cui facilmente si viene in contatto. In qualche caso questi virus possono dare luogo a fastidiose escrescenze nella regione genitale e perianale, ma non rappresentano un rischio di cancro.

  • Essendo a trasmissione sessuale, l'infezione da Papillomavirus può colpire anche gli uomini, provocando la formazione di condilomi. La possibilità che l'infezione origini un tumore del pene è piuttosto rara. È invece possibile la trasmissione dell'infezione alla partner tramite rapporti sessuali non protetti. Il vaccino attualmente disponibile non è stato ancora sperimentato sui maschi e non è quindi utilizzabile per la prevenzione dell'infezione da Papillomavirus negli uomini.


[Milano, febbraio 2009]

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