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Alla Asl di Asti arriva la Fivet di terzo livello

28 luglio - Tutto pronto per l’avvio delle attività del Centro “fecondazione in vitro embrio transfer” meglio conosciuta come Fivet di terzo livello dell’Asl di Asti. “Una struttura moderna e con tecnologie avanzate che sarà di riferimento per il Piemonte e non solo”, dichiara il Dg Ida Grossi. 

Tutto pronto, all'Asl di Asti, per l’avvio delle attività del Centro “fecondazione in vitro embrio transfer” meglio conosciuta come Fivet di terzo livello. Quello che qualche tempo fa era stato annunciato come un progetto in itinere ha trovato la sua realizzazione nella struttura di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Cardinal Massaia diretta dal dott. Maggiorino Barbero. Ad annunciarlo, in una nota, è la stessa Asl di Asti.

“Alcuni anni – spiega Barbero nella nota - fa abbiamo ricevuto con l’Aou di Novara, un finanziamento di circa 600 mila euro per la  realizzazione di un Centro PMA (Procreazione medicalmente assistita), fecondazione in vitro ‘Fivet di terzo livello’. Il centro finalmente ha tutte le carte in regola per partire con tutte le attività previste dal protocollo di fecondazione assistita. E’ importante sottolineare che in questo ambito la nostra azienda sarà un riferimento regionale alla luce del continuo incremento delle richieste in questo settore. Questo permetterà di stoppare l’emorragia verso la Lombardia che, al momento, dispone di una maggiore offerta”.

Il centro astigiano sarà dunque in grado di fornire un servizio di tecnica di terzo livello che, ricorda la Asl, “consiste (in anestesia locale) nel prelievo microchirurgico di gameti dal testicolo; di prelievo ambulatoriale degli ovociti ed embrio transfert. L’intervento si effettua senza necessità di ricovero.”

Di servizio di “grande significato” per l’intera Regione parla Ida Grossi Direttore generale dell’Asl AT: “Con questo servizio la nostra azienda si inserisce nel circuito della fecondazione assistita diventando un centro di riferimento per il Piemonte e, sono convinta, che lo sarà anche per cittadini di altre regioni. Soprattutto eviteremo che chi necessita di questo servizio lo debba andare a cercare o nel privato o in Lombardia”.

La Asl ricorda quindi che per Procreazione Medicalmente Assistita  (PMA) si intende l’insieme di tutti quei trattamenti per la fertilità nei quali i gameti, sia femminili (ovociti) che maschili (spermatozoi), vengono trattati al fine di determinare il processo riproduttivo. Queste tecniche sono utilizzate per aiutare il concepimento in tutte le coppie, laddove questo non possa riuscire spontaneamente.

“La riproduzione assistita è possibile, quindi, mediante una gamma di opzioni terapeutiche, a diverso grado di invasività. Nel nostro Paese sono state suddivise, tenendo conto della loro complessità e necessità o meno di anestesia, in tecniche di I livello e tecniche di II e III livello. Non esiste una tecnica migliore o peggiore dell’altra, ma semplicemente quella più idonea al quadro clinico presentato da ogni diversa coppia”.

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