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Covid. Focolai presenti in 101 province su 107. Colpa del “rilassamento” delle misure preventive negli eventi e nei momenti di aggregazione

4 ottobre 2020 - Il nuovo monitoraggio settimanale di Ministero della Salute e Iss indica “un progressivo peggioramento dell’epidemia di SARS-CoV-2 da nove settimane che si riflette in un maggiore carico sui servizi sanitari” con 3.266 focolai attivi, di cui 909 nuovi. IL REPORT.

Come prevedibile, visti i dati del bollettino quotidiano degli ultimi giorni, il report di monitoraggio settimanale sull’andamento della Pandemia in Italia curato da Ministero della Salute e Iss conferma che, seppure senza incrementi vistosi, il trend dei contagi è in aumento costante in tutta Italia.

Si conferma un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la nona settimana consecutiva con una incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 gg di 34,2 per 100mila abitanti (periodo 14/9--‐27/9) (vs 31,4 per 100mila abitanti nel periodo 7/9-‐20/9). Questa settimana si osserva un lieve aumento dell’età mediana dei casi (42 anni vs 41 la settimana precedente).
 
Sono otto le Regioni/PPAA che hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente. Questa settimana continua a scendere la percentuale dei nuovi casi importati dall’estero (5,7% vs 8% la scorsa settimana) e da altra Regione/PA (1,7% vs 3,3% la settimana precedente).
 
Si mantiene, invece, stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (35,8% dei nuovi casi) e si osserva un lieve aumento della percentuale dei casi rilevati attraverso attività di screening (28,2% vs 27,6% la settimana precedente). Il 29,6% dei casi è stato identificato attraverso la comparsa di sintomi e nel 6,5% non è stato riportato l’accertamento diagnostico.
 
Nel periodo 10-23 settembre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,01 (95%CI: 0,88 – 1,08) e sono 12 le Regioni/PPAA con un Rt maggiore di 1 questa settimana, di cui sette hanno un intervallo di credibilità che non comprende uno.
 
Sono stati riportati complessivamente 3.266 focolai attivi, di cui 909 nuovi e presenti ormai nella quasi totalità delle province (101/107).
 
Nonostante l’aumento di focolai attivi, le Regioni/PPAA hanno segnalato 3.026 nuovi casi non associati a catene di trasmissione note (+13,7% rispetto alla settimana precedente). Per quanto riguarda il contesto di trasmissione, si mantiene stabile la percentuale dei focolai che si sono verificati in ambito familiare (76,5% di tutti i focolai attivi vs 76,1% la settimana precedente). Aumenta la percentuale di focolai verificati in ambito lavorativo (7,2% vs 5,6% la scorsa settimana) e diminuiscono invece i focolai associati ad attività ricreative (4,5% vs 6,3% la settimana precedente).
 
Questa settimana sono stati segnalati anche 14 focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, anche se attualmente non è sempre confermata. Nelle prossime settimane si potrà meglio valutare l’impatto dei contagi nelle scuole.
 
A livello nazionale continua a salire il numero di persone ricoverate (2.846 vs 2.365 in area medica, 254 vs 222 in terapia intensiva nei giorni 27/9 e 20/9, rispettivamente) e, conseguentemente, aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva.
 

 

Le conclusioni del rapporto
In Italia si osserva un progressivo peggioramento dell’epidemia di SARSS CoVS 2 da nove settimane che si riflette in un maggiore carico sui servizi sanitari.
 
Un rilassamento delle misure, in particolare per eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati, e dei comportamenti individuali, anche legati a momenti di aggregazione estemporanei, rende concreto il rischio di un rapido peggioramento epidemico.
 
Rimane fondamentale mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali lavaggio delle mani, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico.
 
Il tracciamento dei casi e dei loro contatti e la conseguente riduzione nei tempi tra l’inizio della contagiosità e l’isolamento restano elementi fondamentali per il controllo della diffusione dell’infezione.
 
È importante il rafforzamento, anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici come la “app” Immuni, di questi servizi nelle attività di diagnosi e ricerca dei contatti in modo da identificare precocemente tutte le catene di trasmissione e garantire un’efficiente gestione dei casi e contatti, inclusa la quarantena dei contatti stretti e l'isolamento immediato dei casi secondari.
 
Si ribadisce la necessità di rispettare i provvedimenti quarantenari e le altre misure raccomandate dalla autorità sanitarie sia per le persone che rientrano da Paesi per i quali è prevista la quarantena, e sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso.
 
Sebbene i servizi territoriali siano riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus, viene ripetutamente segnalato un carico di lavoro eccezionale nelle attività di tempestiva gestione dei contatti che si riflette anche sulle attività non-collegate a questa emergenza.
 
Sebbene non siano ancora presenti segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali, la tendenza osservata potrebbe riflettersi a breve tempo in un maggiore impegno.
 
La situazione descritta in questo report evidenzia importanti segnali di allerta legati ad un aumento della trasmissione locale. Al momento i dati confermano l’opportunità delle ulteriori misure di prevenzione e controllo adottate dalle Regioni/PPAA e invitano ad essere pronti all’attivazione di ulteriori interventi in caso di peggioramento.
 
Si raccomanda alla popolazione di prestare particolare attenzione al rischio di contrarre l’infezione in tutti i casi di mancato rispetto delle misure raccomandate e durante periodi di permanenza in Paesi o aree con una più alta circolazione virale. In questi casi, si raccomanda di prestare responsabilmente particolare attenzione alle norme comportamentali di prevenzione della trasmissione di SARS-CoV-2, in particolare nei confronti di fasce di popolazione più vulnerabili.

 

 

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