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Tumore della mammella: rischio aumentato nelle normopeso con più grasso corporeo

2 febbraio 2018 - Uno nuovo studio rivela che le donne in post-menopausa potrebbero essere ad aumentato rischio di tumore della mammella, anche se normopeso. A fare la differenza è infatti il contenuto globale di grasso che si misura con la tecnica DXA. Per ogni 5 Kg in più di tessuto adiposo, il rischio di tumore della mammella aumenta del 35%. 

Le donne in postmenopausa, anche che con un indice di massa corporea normale, sono ad aumentato rischio di tumore della mammella in presenza di un’elevata percentuale di grasso corporeo. Lo rivela una ricerca che sarà presentata alla conferenza ‘Obesity and Cancer: Mechanisms Underlying Etiology and Outcomes’organizzata dal 27 al 30 gennaio ad Austin (Texas) dall’American Association for Cancer Research.
 
“I nostri risultati – afferma Neil Iyengar, oncologo del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York – dimostrano che il rischio di carcinoma della mammella invasivo risulta aumentato nelle donne in post-menopausa con elevata percentuale di tessuto adiposo, pur in presenza di un BMI normale. Ciò significa che un’importante percentuale di donne è ad aumentato rischio di sviluppare questo tumore, senza saperlo”.
 
Da diverso tempo e in vari contesti è stata messa in evidenza l’inadeguatezza dell’indice di massa corporea, un rapporto che tiene conto solo del peso e dell’altezza dell’individuo, di facile impiego ma obsoleto. Ad esempio non è in grado di descrivere il contenuto totale di grasso (o di massa muscolare o di densità ossea) di un organismo, né a caratterizzare la localizzazione dei depositi di grasso (e di certo il grasso viscerale è metabolicamente molto diverso da quello sottocutaneo).
 
Questa ricerca sottolinea ancora una volta l’inadeguatezza di quest’indice anche nella stima del rischio legato alla presenza di un eccesso di tessuto adiposo. In altre parole, basarsi sul solo BMI può dare false sicurezze e non rivelare la presenza di un aumentato rischio di tumore.
 
Il team di ricercatori dello Sloan Kettering suggerisce dunque, per una più accurata valutazione di questo rischio, di ricorrere alla DXA (Dual energy X-ray Absorptiometry), tecnica che consente di misurare con precisione il contenuto di grasso dell’organismo.
 
Gli autori della ricerca hanno analizzato dati provenienti dalla Women's Health Initiative (WHI), uno studio osservazionale condotto su donne in post-menopausa (fascia d’età 50-79). Sono state prese in considerazione le donne con BMI normale (compreso cioè tra 18,5 e < 25) per le quali fossero disponibili le misure DXA iniziali, e senza storia di cancro della mammella.
 
Dopo 16 anni di follow-up, è stata valutata la comparsa di nuovi casi di tumore della mammella e l’eventuale positività per il recettore degli estrogeni (casi ER+), tra le donne incluse nello studio. Sono emersi 182 casi di tumore (146 dei quali ER+) su un totale di 3.460 partecipanti. E’ stata quindi effettuata un’analisi multivariata che ha messo a confronto le donne del quartile inferiore con quelle del quartile superiore per quantità di grasso corporeo totale, rispetto al rischio di cancro della mammella ER+. I risultati dimostrano che, a parità di BMI, le donne con una maggior quantità di grasso corporeo hanno un rischio raddoppiato di sviluppare un cancro della mammella rispetto alle donne con un minor contenuto di grasso.
 
Gli autori hanno calcolato che per ogni 5 Kg in più di grasso corporeo, il rischio di cancro della mammella ER+ aumenta del 35%, nelle donne normopeso.
Gli autori hanno riscontrato inoltre che il livello di attività fisica tende ad essere inferiore nelle donne con un maggior contenuto di grasso corporeo. “E questo suggerisce che l’attività fisica è importante anche tra le donne non obese o in sovrappeso”.
 
“Ci auguriamo che i nostri risultati – afferma Andrew Dannenberg, direttore associato della Prevenzione Oncologica presso il Sandra and Edward Meyer Cancer Center della Weill Cornell Medicine di New York – mettano in guardia le donne sulla possibilità di un aumentato rischio di cancro della mammella correlato al contenuto di grasso corporeo, pur avendo un peso normale”.
 
Maria Rita Montebelli

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