EVENTI
FAD
Attivo fino al 31 dicembre 2025
La menopausa oggi: personalizzare, semplificare, rassicurare
Linee Guida
Buone pratiche per il Trattamento Medico dell’Aborto Spontaneo e Volontario Fondazione Confalonieri Ragonese su mandato SIGO, AOGOI, AGUI
Aogoi - Associazione dei Ginecologi Italiani: ospedalieri, del territorio e liberi professionisti
Primo Piano
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NotiziarioIMPORTANTE
Per la Polizza Sanitaria in convenzione con Aogoi, l’attivazione dell’opzione B non è più sottoscrivibile, in quanto sostituita dal sussidio SENIS B CN in Formula Single e dal sussidio SALUS LIGHT CN. Per info https://www.aogoi.it/tutela-legale/polizza-mba
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Eventi e CongressiSIGO 2025
14 – 17 dicembre 2025
Bari, Nuova Fiera del Levante100° Congresso Nazionale SIGO
65° Congresso Nazionale AOGOI
32° Congresso Nazionale AGUI
8° Congresso Nazionale AGITE -
FormazioneFAD - La menopausa oggi: personalizzare, semplificare, rassicurare
Attivo fino al 31 dicembre 2025.
Responsabile scientifico: S. Von Wunster
Crediti ECM : 4.5 -
Notiziario
- 28 novembre - Estese alla telemedicina le sanzioni per false certificazioni, semplificata la governance...
- 28 novembre - Piano governativo per la vaccinazione anti-VRS giudicato in ritardo e gravemente insufficiente...
- 28 novembre - Territorio in recupero ma ospedali in difficoltà sull’accessibilità, con tempi di attesa e permanenze...
- 28 novembre - Trend in aumento negli ultimi 8 anni, in termini assoluti che in proporzione a accessi in PS...
tutela legale
aogoi
Servizio riservato ai soci
Creato per tutelare gli associati nelle controversie giudiziarie legate alla professione
POLIZZE
PROFESSIONALI
POLIZZE
SANITARIE
Per i soci e familiari
Polizza sanitaria compresa nella quota associativa
Copertura sanitaria Opzione A
Polizze sanitarie in convenzione per soci e familiari
- Sussidio SALUS A LIGHT Under 65
- Sussidio SENIS B CN (in Formula Single) Over 65 anni
FORMAZIONE A DISTANZA ECM
Per l’aggiornamento professionale del ginecologo e dei professionisti della salute della donna e della coppia
Corsi in evidenza
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Inizio: 31-07-2025 - Fine: 31-12-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 4.5Stato corso: Aperto
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Inizio: 01-03-2025 - Fine: 31-12-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 9.0Stato corso: Aperto
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Inizio: 24-01-2025 - Fine: 31-12-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 12.0Stato corso: Aperto
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Inizio: 10-12-2024 - Fine: 09-12-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 24.0Stato corso: Aperto
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Inizio: 28-03-2024 - Fine: 27-03-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 9.0Stato corso: Chiuso
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Inizio: 01-09-2024 - Fine: 28-02-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 6.0Stato corso: Chiuso
Pubblicazioni
Canali Social AOGOI
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03/12/2025Ci sono importanti novità nel trattamento del tumore del retto che in Italia colpisce ogni anno oltre 14.000 uomini e donne, causando circa 5.000 decessi. Uno studio italiano, chiamato NO-CUT, dell’Ospedale Niguarda e dell’Università degli Studi di Milano, finanziato da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, segna una importante svolta per i pazienti che rispondono bene a una terapia a base di diversi cicli di farmaci più radio e chemioterapia che precede la chirurgia (neoadiuvante) e il cui tumore presenta specifiche caratteristiche ad analisi raffinate come la biopsia liquida. Questi pazienti, pari a circa il 25% (1 su 4) anche con malattia localmente avanzata, sia in fase iniziale che metastatica, potrebbero evitare la chirurgia ed essere seguiti nel lungo periodo, con dei controlli mirati. Mentre i restanti affronterebbero fin da subito l’intervento chirurgico. I dati raccolti ad oggi su questo approccio si sono dimostrati sicuri ed efficaci, pertanto questa strategia potrebbe diventare la “normale” pratica clinica, garantendo al paziente anche un’ottima qualità di vita. Amatu A, Patelli G. Zampino G et al. Total neoadjuvant therapy followed by non-operative management or surgery in stage II–III rectal cancer (NO-CUT): a multicentre, single-arm, phase 2 trial. The Lancet Oncology, 2025, Vol. 26, Issue 12, p1612-1625.
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30/11/2025L’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato le prime linee guida globali dedicate al diabete in gravidanza, diffuse in occasione del World Diabetes Day 2025. Questa condizione interessa una gravidanza su sei, circa 21 milioni di donne ogni anno, e può aumentare il rischio di complicanze importanti sia per la madre sia per il bambino. L’obiettivo del nuovo documento è offrire indicazioni chiare e basate sulle evidenze, integrando la gestione del diabete nei controlli prenatali di routine. Secondo l’OMS, senza una cura adeguata il diabete in gravidanza può favorire pre-eclampsia, morte fetale, parto traumatico e, nel lungo periodo, aumentare la probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 e altre malattie cardiometaboliche nella madre e nel figlio. Le difficoltà sono maggiori nei Paesi a basso e medio reddito, dove l’accesso alla diagnosi e ai dispositivi di monitoraggio è limitato. Per la prima volta l’OMS definisce uno standard specifico di cura, articolato in 27 raccomandazioni suddivise in quattro aree: personalizzazione dello stile di vita e dei target glicemici, monitoraggio regolare della glicemia anche a domicilio, utilizzo mirato dei farmaci quando necessario e supporto multidisciplinare per le donne con diabete preesistente. Integrare l’assistenza diabetologica nei percorsi prenatali, sottolinea l’OMS, è essenziale per migliorare la qualità delle cure e ridurre le complicanze. Il documento ricorda anche la crescita globale del diabete, che oggi colpisce oltre 800 milioni di persone, con un incremento più rapido nei Paesi con minori risorse. Standard di cura uniformi rappresentano quindi un passo chiave per proteggere la salute materna e prevenire le malattie croniche nelle generazioni future.331
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29/11/2025Con l’arrivo della menopausa #menopausa molte donne notano un aumento di peso, spesso concentrato sull’addome #cambiamentiormonali. Questo non dipende solo dallo stile di vita, ma da cambiamenti ormonali profondi: il calo degli estrogeni rallenta il metabolismo #metabolismo, riduce la massa muscolare e favorisce l’accumulo di grasso viscerale #salute. Il grasso addominale, infatti, è associato a un rischio maggiore di diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari #benessere. Anche la qualità del sonno, lo stress e una maggiore tendenza a mangiare in modo emotivo possono aggravare la situazione #stiledivita. La buona notizia è che intervenire si può #prevenzione. Un’alimentazione bilanciata, ricca di fibre, proteine e alimenti freschi, aiuta a controllare il peso e la glicemia #nutrizione. Abbinare una camminata quotidiana o piccoli esercizi di tonificazione permette di mantenere la massa muscolare e riattivare il metabolismo #attivitàfisica. Anche monitorare la circonferenza vita può essere più utile del semplice peso sulla bilancia #salutefemminile. La menopausa non è una condanna all’aumento di peso, ma un cambiamento da comprendere e gestire con consapevolezza. Con qualche accorgimento e uno stile di vita più attento, è possibile affrontare questa fase con energia e in piena salute #benesserefemminile.
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26/11/2025L’attività fisica regolare contribuisce a ridurre il rischio di morte oncologica del 31% e fino al 20% quello di sviluppo di una forma di #tumore. Sono dati “forti” che arrivano dal XXVII Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Il valore dello sport e del movimento era già noto da molti studi condotti a riguardo: quindi tutto bene. Invece no, perché gli italiani pantofolai sedentari per eccellenza si bruciano questa preziosissima opportunità. Oltre 20 milioni e 600 mila uomini e donne d’ogni fascia d’età – pari la 35% della popolazione – non praticherebbe alcun tipo di attività fisica potenziando il rischio di comparsa soprattutto di specifici tumori, ad esempio del seno, della vescica, del colon, dell’endometrio, dell’esofageo, del rene e dello stomaco. Forme di malattia che invece potrebbero essere in parte protette proprio dall’esercizio fisico, compresi alcuni tumori molto insidiosi, come quelli ginecologici - oltre 11 mila nuovi casi ogni anno– ed in particolare dell’ovaio che ha tassi di sopravvivenza inferiori rispetto ad altri carcinomi femminili. Anche i tumori dell’utero e dell’endometrio sono anch’essi in crescita a causa del peggioramento degli stili di vita, dell’alimentazione e della sedentarietà in particolare. La sinergia di sport, stili di vita sani e adesione agli screening, soprattutto per tumori della mammella, del colon-retto e della cervice uterina, sono una efficace arma di prevenzione. «Gli screening di diagnosi precoce sono purtroppo in calo, specie in alcune zone del Paese. Anche in questo caso – ha concluso Saverio Cinieri, Presidente uscente Fondazione AIOM – la sensibilizzazione dei cittadini può fare la differenza e incrementare la partecipazione ai programmi di prevenzione».
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24/11/2025Gravidanza, parto e qualità di vita della donna: quale impatto nel lungo termine? Incontinenza urinaria, disfunzioni sessuali e dolore pelvico sono condizioni ancora troppo sottovalutate, ma che influenzano profondamente la vita di molte donne. La buona notizia? È possibile intervenire in modo efficace, grazie a prevenzione, diagnosi precoce e trattamenti mirati. 📅 Il 28 novembre, al Policlinico di Milano, ne parleremo nel primo workshop teorico-pratico sulle disfunzioni del pavimento pelvico insieme a numerosi ospiti nazionali, clinici e istituzionali, per condividere le evidenze scientifiche più aggiornate e le migliori strategie di intervento. 👉 Un’occasione unica per approfondire, confrontarsi e costruire nuove collaborazioni sul tema della salute pelvica femminile. Vi aspettiamo! #aogoi #SaluteDellaDonna #PavimentoPelvico #RicercaScientifica #SinergieFemminili #PoliclinicoDiMilano13
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19/11/2025Fondazione Scambia, medicina e umanità. Un’eredità per la salute della donna. Dalla prematura scomparsa di un grande Medico, alla creazione di una Fondazione per continuare la sua opera a sostegno della salute oncologica. Costituita in memoria del ginecologo Giovanni Scambia, clinico e docente di fama internazionale, l’organizzazione non lucrativa punta su ricerca, prevenzione e formazione. La Fondazione Scambia è stata ufficialmente presentata in occasione della Giornata mondiale contro i tumori della cervice uterina, con un evento nell’auditorium del Campus dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma. L’iniziativa nasce per mantenere vivo il modello di medicina che Giovanni Scambia ha incarnato: una medicina che cura la persona, non solo la malattia. Luisa ed Emma Scambia, rispettivamente figlia e moglie del clinico scomparso.118
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19/11/2025Fondazione Scambia, medicina e umanità. Un’eredità per la salute della donna. Dalla prematura scomparsa di un grande Medico, alla creazione di una Fondazione per continuare la sua opera a sostegno della salute oncologica. Costituita in memoria del ginecologo Giovanni Scambia, clinico e docente di fama internazionale, l’organizzazione non lucrativa punta su ricerca, prevenzione e formazione. La Fondazione Scambia è stata ufficialmente presentata in occasione della Giornata mondiale contro i tumori della cervice uterina, con un evento nell’auditorium del Campus dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma. L’iniziativa nasce per mantenere vivo il modello di medicina che Giovanni Scambia ha incarnato: una medicina che cura la persona, non solo la malattia. Luisa ed Emma Scambia, rispettivamente figlia e moglie del clinico scomparso.23
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14/11/2025“Prevenzione è Salute” che significa, diagnosi precoce, predisposizione a sottoporsi a screening periodici, migliore e più rapido accesso alle terapie, diritto alla cura per tutti i pazienti, servizi dedicati e stili di vita più regolari e sani. È questo il forte messaggio “on the road”, portato nelle piazze italiane dalla campagna nazionale di sensibilizzazione, educazione e screening promossa da Summeet e Inrete, in collaborazione con istituzioni sanitarie, società scientifiche e fondazioni, associazioni di pazienti e professionisti della salute, come medici di medicina generale, specialisti e farmacisti. La campagna “Prevenzione è Salute” quest’anno è dedicata ai Servizi Salute donna e “apre le porte” a counselling ginecologici, senologici e per la fertilità gratuiti e a Servizi cardiovascolari con misurazioni del colesterolo, glicemia, pressione, BMI (Indice di massa corporea) e screening cardio-metabolico. La “call to action” ad agire per la propria salute, in prevenzione, è rivolta a tutti i cittadini, uomini e donne. A Varese, Sabato 15 Novembre (Piazza Monte Grappa, dalla 09:00 alle 18:00). Perché partecipare alla campagna? “Ogni controllo può fare la differenza! La salute comincia dai piccoli gesti quotidiani e dalla consapevolezza che la prevenzione è un diritto, ma anche una responsabilità collettiva”. #aogoi #pervenzionesalutedonne e #prevenzionecardiovascolare
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13/11/2025“Prevenzione è Salute” che significa, diagnosi precoce, predisposizione a sottoporsi a screening periodici, migliore e più rapido accesso alle terapie, diritto alla cura per tutti i pazienti, servizi dedicati e stili di vita più regolari e sani. È questo il forte messaggio “on the road”, portato nelle piazze italiane dalla campagna nazionale di sensibilizzazione, educazione e screening promossa da AOGOI e AGITE, in collaborazione con istituzioni sanitarie, società scientifiche e fondazioni, associazioni di pazienti e professionisti della salute, come medici di medicina generale, specialisti e farmacisti. La campagna “Prevenzione è Salute” quest’anno è dedicata ai Servizi Salute donna e “apre le porte” a counselling ginecologici, senologici e per la fertilità gratuiti e a Servizi cardiovascolari con misurazioni del colesterolo, glicemia, pressione, BMI (Indice di massa corporea) e screening cardio-metabolico. La “call to action” ad agire per la propria salute, in prevenzione, è rivolta a tutti i cittadini, uomini e donne. A Milano, Venerdì 14 Novembre (Citylife, Piazza Burri, dalla 09:00 alle 18:00) Perché partecipare alla campagna? “Ogni controllo può fare la differenza! La salute comincia dai piccoli gesti quotidiani e dalla consapevolezza che la prevenzione è un diritto, ma anche una responsabilità collettiva”. #aogoi #pervenzionesalutedonne e #prevenzionecardiovascolare
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12/11/2025Una “consapevolezza silenziosa”. Il #benesseresessuale resta un tabù per 4 uomini italiani su 5 che faticano a parlare di questioni intime, molto personali, anche con il proprio #medico. Sono i risultati di un’ampia survey, condotta da IQVIA su un campione di 1.000 uomini tra i 18 e i 70 anni. Ne emerge un generale riserbo da parte dei maschi italiani a dialogare su aspetti di salute sessuale, mostrando tuttavia una importante “rottura” in cui si fronteggiano da un lato la maggiore attenzione al benessere, compresa della sfera sessuale, e dall’altro il persistente imbarazzo e la difficoltà a chiedere aiuto in caso di problemi sessuali. Fra le problematiche più sottaciute la disfunzione erettile (#DE), una condizione che interessa circa 3 milioni di italiani con una prevalenza globale del 13% e un coinvolgimento trasversale a tutte le età, pari al 2% tra 18 e 34 anni e al 48% oltre i 70 anni, potenzialmente legata a diversi fattori: psicologici, cardiovascolari o metabolici. «Sono ancora troppo pochi gli uomini, anche fra i più giovani, che chiedono aiuto per problematiche sessuali, spesso a causa di retaggi del passato – spiega il Prof. Emmanuele Jannini, ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica all’Università di Roma Tor Vergata – Resta radicato il concetto che ammettere di avere un problema intimo sia segno di debolezza o poca virilità. È importante creare un vocabolario appropriato per parlare dei disturbi della sessualità maschile e i medici devono “(in)formare” i pazienti a usare queste parole, così da abbattere lo stigma e mettere in atto la soluzione personalizzata per ciascuno ognuno». Parlarne di DE è fondamentale poiché potrebbe essere spia di condizioni importanti da non sottovalutare come patologie cardiovascolare e tra queste infarto e ictus. La reticenza al dialogo dipende anche dall’età, la survey evidenzia che i giovani della Gen Z (i nati tra il 1997 e il 2012) sono più aperti a discutere di problemi di sessualità, sebbene lo facciano prima con amici e familiari e poi con il medico. I Millennials (anni 1980-2000), invece, appaiono più attendisti, temporeggiano il confronto con il medico sino alla comparsa dei sintomi veri e propri e solo dopo avere cercato soluzioni alternative, autonome o suggerite dal dialogo con partner o amici. Infine la Gen X (classe 1965-1980), e Boomer (nati tra il 1946 e il 1960) risultano meno attenti alla prevenzione, ma più propensi a rivolgersi da subito al medico di base o allo specialista. Oggi le terapie per la DE ci sono, dai nuovi farmaci, tra cui nuova formulazione orodispersibile, alle tecnologie come dispositivi meccanici o onde d’urto a bassa energia che agiscono sul microcircolo vascolare penieno, a terapie di supporto psico-sessuologico. Allora perché non parlarne con il proprio medico di fiducia e proteggere la sessualità?
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05/11/2025L’#emorragia #post-partum è una delle principali cause di mortalità materna nel mondo, provocando ogni anno circa 45.000 decessi e milioni di casi di complicanze gravi. Sono state da poco pubblicate su The Lancet dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dalla Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia (FIGO) e dalla Confederazione Internazionale delle Ostetriche (ICM), le nuove linee guida sull’emorragia post-partum (PPH). Presentate al Congresso Mondiale FIGO 2025 di Città del Capo, rappresentano il primo riferimento globale interamente dedicato alla prevenzione e alla gestione dell’emorragia post-partum. Le LG definiscono un approccio più rapido e standardizzato alla diagnosi e al trattamento, l’importanza di una corretta assistenza prenatale e postnatale e del trattamento dell’anemia in gravidanza, principale fattore di rischio per la PPH. È raccomandata l’integrazione quotidiana di ferro e acido folico, con somministrazione endovenosa nei casi di deficit severo o mancata risposta alla terapia orale. Si sconsiglia l’uso routinario dell’episiotomia, mentre si promuove il massaggio perineale come misura preventiva per ridurre il rischio di lacerazioni e sanguinamento. Le linee guida introducono il protocollo #MOTIVE, che prevede una sequenza di interventi coordinati: massaggio uterino, somministrazione di ossitocici, acido tranexamico (TXA) per ridurre le perdite, infusione endovenosa di liquidi, ispezione del tratto genitale per individuare eventuali lesioni e rapida escalation delle cure in caso di persistenza del sanguinamento. Nei casi refrattari sono previste trasfusioni o procedure chirurgiche di stabilizzazione. Secondo le stime dell’OMS, la piena applicazione delle linee guida potrebbe prevenire oltre 25.000 decessi materni ogni anno, rappresentando un passo concreto nella tutela della salute riproduttiva globale.331
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03/11/2025L'#allattamento dopo un #tumore al seno è possibile ed è sicuro per la mamma. Lo dimostrano, per la prima volta, i dati di due studi recentemente pubblicati sulle prestigiose riviste scientifiche internazionali Journal of Clinical Oncology (JCO) e Journal of the National Cancer Institute (JNCI), che vedono rispettivamente come primo autore e come coautore Fedro Peccatori, direttore dell'Unità Fertilità e Procreazione dello IEO - Istituto Europeo di Oncologia. Il lavoro apparso su JNCI è un'analisi retrospettiva dei dati di 4372 pazienti operate di tumore al seno, portatrici di una variante patogenetica BRCA 1 o 2, provenienti da 78 centri del mondo. I risultati confermano che l'allattamento dopo tumore al seno non aumenta il rischio di sviluppare recidive locali o controlaterali, evidenziando la possibilità di raggiungere un equilibrio fra i bisogni della madre e quelli del neonato, senza compromettere la sicurezza oncologica. Alle stesse conclusioni giunge il lavoro di JCO svolto nell'ambito dello studio Positive, che ha dimostrato che le future mamme operate per carcinoma mammario ormono-responsivo possono interrompere la terapia endocrina adiuvante senza aumentare il rischio di recidiva. "Il nostro studio lancia alle donne un messaggio chiaro", dichiara il dottor Peccatori. "Chi lo desidera, può allattare al seno senza compromettere in qualche modo gli esiti della terapia oncologica o aumentare le probabilità che la malattia si ripresenti. Inoltre, l'allattamento dalla sola mammella che non ha subìto l'intervento non solo è possibile, ma è del tutto equivalente a quello bilaterale". "Per molte mamme l'allattamento ha un valore anche psicologico-relazionale, perché tramite questo momento riaffermano il legame a tu per tu con il bambino. In IEO siamo stati fra i primi a credere nella maternità dopo un cancro, che fino a pochi anni fa era un tabù in oncologia. Per questo oggi è per noi una immensa gioia, oltre che una grande soddisfazione, poter progettare insieme a molte delle nostre pazienti una maternità completa, allattamento compreso", conclude Peccatori.311
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04/12/202521
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04/12/2025Il primo dicembre è stata la Giornata Mondiale contro l’AIDS. Lo sapevi? Si tratta di una malattia a trasmissione sessuale dovuta al virus dell’HIV, ancora molto diffuso. Nel 2024 sono state registrate 2.379 nuove diagnosi, 4 ogni 100mila residenti, e circa il 20% ha riguardato giovani sotto i 29 anni, sia eterosessuali, ma soprattutto maschi che fanno sesso con maschi. A preoccupare sono state soprattutto le diagnosi tardive, cioè quelle in persone che hanno scoperto la sieropositività solo nei sei mesi precedenti. Sono state circa il 60%, e nell’83,6% dei casi hanno riguardato l’AIDS. Se ti sei riconosciuto tra le persone a rischio, non hai dovuto attendere per rivolgerti a un medico, perché le soluzioni sono state disponibili. Come le terapie “di prevenzione”, definite Profilassi Pre-Esposizione (PrEP), sia orale sia iniettiva — somministrata ogni due mesi — la cosiddetta “PrEP long-acting”. Entrambe si sono dimostrate efficaci nel contribuire a ridurre il rischio di trasmissione dell'HIV. Ci sono state novità anche in caso di malattia! Di norma hanno funzionato molto bene le terapie antiretrovirali, ma anche per quei pazienti in cui non si è verificata la soppressione virale sono stati disponibili farmaci iniettivi “long acting”, che non richiedono un impegno quotidiano nel trattamento. Dunque non temere: tutelare la tua salute e la qualità della tua vita è stato ed è sempre possibile!51
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30/11/2025Tu che ne pensi delle sostanze? Te lo chiedo poiché potresti appartenere alla Gen Z che sembra abusarne e “sballarsi” regolarmente con 79 nuove sostanze psicoattive molto pericolose, individuate da un apposito sistema di allerta NEWS-D È un problema enorme perché queste sostanze danno dipendenza e le prospettive non sono buone. Un recente congresso su questi temi riferisce che in Italia ci sono quattro milioni di bevitori di livello rischiosi e un milione di livello dannoso. Cosa preoccupa di più? Che c’è stato un aumento dell’80% di ragazze in 10 dieci anni che fanno uso di sostanze e 160 mila studenti di età 15-19 anni che sono dei “poli consumatori”. Puoi immaginare le conseguenze! Nell’ultimo anno ci sono stati 8.300 accessi ai Pronto soccorso per patologie legate alla droga, nei 10% dei casi fra i minorenni ed abbiamo circa 135 mila persone che soffrono di dipendenze, da eroina per il 59% e da cocaina o crack per il 27%. Certo sono in terapia presso i SerD, delle strutture dedicate, ma non basta. Bisogna evitare, fare prevenzione: non cadere nella rete, stai lontano dalle droghe e dalle sostanze!21
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29/11/2025Ti ricordi che in una delle nostre pillole abbiamo parlato di educazione sessuale e sentimentale? Beh, siamo avanti! e molto attuali. Infatti in questi giorni si è aperto un grande dibattito se fare entrare nelle scuole questa materia oppure no. Ricordi i casi della storia in cui si sono create delle fazioni come i Guelfi e i Ghibellini a Firenze o i Capuleti e i Montecchi a Verona? Sta succedendo un po’ la stessa cosa. Perché un decreto ministeriale vorrebbe mettere delle strette limitazioni a parlane in classe, solo dopo una certa età e dietro specifici accordi sulle attività e consensi dei genitori. Ma alcuni esperti come gli psicologi si schierano dal lato opposto. Cosa dicono? Pensano che non poter parlare liberamente di sessuo-affettività possa non darvi alcuni strumenti importanti per capire e gestire i cambiamenti fisici ed emotivi della crescita e delle relazioni interpersonali. Questo può aiutare a contrastare anche drammatici problemi come le violenze, ad esempio La scuola può aiutare? Certamente, insieme alle famiglie e le istituzioni, che devono collaborare al vostro benessere psico-sociale che comprende anche la sessualità Sai la cosa bella? Il dialogo su temi così delicati sembra molto positivo. Una indagine condotta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito dimostra che i comportamenti relazionali sarebbero migliorati del 68,5% in oltre 2300 scuole statali in cui sono state fatte attività su questioni di parità di genere, prevenzione della violenza con anche laboratori, seminari e campagne di sensibilizzazione Davvero figo, non trovi? Leggi anche le nostre pillole sulle MST.41
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28/11/2025Se ti “proteggi” abbassi il rischio di prendere una MST! #aogoi #mst #malattiesessualmentetrasmissibili
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24/11/2025Cosa succede davvero al pavimento pelvico dopo gravidanza e parto? E soprattutto: cosa possiamo fare per prevenire e ridurre incontinenza, dolore pelvico e disfunzioni sessuali? Il 28 novembre al Policlinico di Milano ne parlererà la @dott.ssaflorianacarbone nel primo workshop teorico-pratico, con un team multidisciplinare e ospiti internazionali. Un’occasione unica per approfondire, confrontarsi e aggiornarsi sulle più recenti evidenze scientifiche.663
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20/11/2025Sai riconoscere una MST? Scoprile presto per curale prima: è importantissimo! #aogoi #educazionesessuale #educazionesentimentale #mst #malattiesessualmentetrasmissibili
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13/11/2025Educazione sensimentale? che saràmai? scoprilo! #aogoi #educazionesessuale #educazionesentimentale #mst #malattiesessualmentetrasmissibili
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12/11/2025Una consapevolezza silenziosa. Il benessere sessuale resta un tabù per 4 uomini italiani su 5, che faticano a parlare di questioni intime anche con il proprio medico. Una survey IQVIA su 1.000 uomini tra i 18 e i 70 anni mostra un generale riserbo, ma anche una nuova attenzione al tema del benessere maschile. La disfunzione erettile (DE) interessa circa 3 milioni di italiani, ma resta ancora troppo poco discussa. Parlarne è fondamentale: può essere spia di disturbi cardiovascolari e altre condizioni da non sottovalutare. “Ammettere di avere un problema intimo non è debolezza, ma consapevolezza” – spiega il Prof. Emmanuele Jannini (Università di Roma Tor Vergata). Oggi le soluzioni ci sono: farmaci, tecnologie e supporto psico-sessuologico. Allora, perché non parlarne con il proprio medico di fiducia? 💬21
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05/11/2025L’emorragia post-partum è una delle principali cause di mortalità materna nel mondo, con circa 45.000 decessi ogni anno. Pubblicate su The Lancet dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), insieme alla Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia (FIGO) e alla Confederazione Internazionale delle Ostetriche (ICM), le nuove linee guida rappresentano il primo riferimento globale dedicato alla prevenzione e alla gestione di questa emergenza. Presentate al Congresso Mondiale FIGO 2025 di Città del Capo, definiscono un approccio più rapido e standardizzato alla diagnosi e al trattamento, e sottolineano l’importanza di una corretta assistenza prenatale e postnatale. Tra le principali raccomandazioni: ➡️ Integrazione quotidiana di ferro e acido folico in gravidanza; ➡️ Somministrazione endovenosa nei casi di anemia severa o mancata risposta alla terapia orale; ➡️ Riduzione dell’uso routinario dell’episiotomia, promuovendo invece il massaggio perineale come misura preventiva; ➡️ Introduzione del protocollo MOTIVE, una sequenza di interventi coordinati per gestire rapidamente l’emorragia. Secondo le stime dell’OMS, la piena applicazione di queste linee guida potrebbe prevenire oltre 25.000 decessi materni ogni anno, contribuendo in modo concreto alla sicurezza e alla salute riproduttiva globale.671
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04/11/2025Come si contra una MST? Non farti cogliere impreparato! #aogoi #ConosciLeMST #ProteggitiSempre #ConsapevolezzaSessuale #EducazioneSessuale122
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03/11/2025Allattare dopo un tumore al seno è possibile. E soprattutto: è sicuro per la mamma 💗 Lo dimostrano, per la prima volta, due studi pubblicati su due delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali: Journal of Clinical Oncology (JCO) e Journal of the National Cancer Institute (JNCI). Entrambi vedono tra gli autori Fedro Peccatori, direttore dell’Unità Fertilità e Procreazione dello IEO – Istituto Europeo di Oncologia. Lo studio apparso su JNCI ha analizzato i dati di 4372 pazienti con mutazione BRCA1 o BRCA2 in 78 centri nel mondo: i risultati confermano che allattare dopo un tumore al seno non aumenta il rischio di recidiva, né locale né controlaterale. È possibile trovare un equilibrio tra i bisogni della mamma e quelli del neonato, senza compromettere la sicurezza oncologica. Anche lo studio pubblicato su JCO, condotto nell’ambito del progetto POSITIVE, arriva alle stesse conclusioni: le donne operate per carcinoma mammario ormono-responsivo possono interrompere temporaneamente la terapia endocrina adiuvante per cercare una gravidanza senza aumentare il rischio di recidiva. “Il nostro studio lancia un messaggio chiaro,” afferma il dott. Peccatori. “Chi lo desidera può allattare al seno in sicurezza, anche solo dal lato non operato: è del tutto equivalente all’allattamento bilaterale.” Per molte mamme, allattare significa anche riconnettersi con il proprio corpo e con il proprio bambino dopo un percorso difficile. In IEO crediamo nella maternità dopo il cancro, un tema che fino a pochi anni fa era un tabù in oncologia. Oggi è per noi una grande gioia accompagnare tante donne verso una maternità completa — allattamento compreso 💗212
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03/12/2025Ci sono importanti novità nel trattamento del tumore del retto che in Italia colpisce ogni anno oltre 14.000 uomini e donne, causando circa 5.000 decessi. Uno studio italiano, chiamato NO-CUT, dell’Ospedale Niguarda e dell’Università degli Studi di Milano, finanziato da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, segna una importante svolta per i pazienti che rispondono bene a una terapia a base di diversi cicli di farmaci più radio e chemioterapia che precede la chirurgia (neoadiuvante) e il cui tumore presenta specifiche caratteristiche ad analisi raffinate come la biopsia liquida. Questi pazienti, pari a circa il 25% (1 su 4) anche con malattia localmente avanzata, sia in fase iniziale che metastatica, potrebbero evitare la chirurgia ed essere seguiti nel lungo periodo, con dei controlli mirati. Mentre i restanti affronterebbero fin da subito l’intervento chirurgico. I dati raccolti ad oggi su questo approccio si sono dimostrati sicuri ed efficaci, pertanto questa strategia potrebbe diventare la “normale” pratica clinica, garantendo al paziente anche un’ottima qualità di vita. Amatu A, Patelli G. Zampino G et al. Total neoadjuvant therapy followed by non-operative management or surgery in stage II–III rectal cancer (NO-CUT): a multicentre, single-arm, phase 2 trial. The Lancet Oncology, 2025, Vol. 26, Issue 12, p1612-1625.
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30/11/2025L’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato le prime linee guida globali dedicate al diabete in gravidanza, diffuse in occasione del World Diabetes Day 2025. Questa condizione interessa una gravidanza su sei, circa 21 milioni di donne ogni anno, e può aumentare il rischio di complicanze importanti sia per la madre sia per il bambino. L’obiettivo del nuovo documento è offrire indicazioni chiare e basate sulle evidenze, integrando la gestione del diabete nei controlli prenatali di routine. Secondo l’OMS, senza una cura adeguata il diabete in gravidanza può favorire pre-eclampsia, morte fetale, parto traumatico e, nel lungo periodo, aumentare la probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 e altre malattie cardiometaboliche nella madre e nel figlio. Le difficoltà sono maggiori nei Paesi a basso e medio reddito, dove l’accesso alla diagnosi e ai dispositivi di monitoraggio è limitato. Per la prima volta l’OMS definisce uno standard specifico di cura, articolato in 27 raccomandazioni suddivise in quattro aree: personalizzazione dello stile di vita e dei target glicemici, monitoraggio regolare della glicemia anche a domicilio, utilizzo mirato dei farmaci quando necessario e supporto multidisciplinare per le donne con diabete preesistente. Integrare l’assistenza diabetologica nei percorsi prenatali, sottolinea l’OMS, è essenziale per migliorare la qualità delle cure e ridurre le complicanze. Il documento ricorda anche la crescita globale del diabete, che oggi colpisce oltre 800 milioni di persone, con un incremento più rapido nei Paesi con minori risorse. Standard di cura uniformi rappresentano quindi un passo chiave per proteggere la salute materna e prevenire le malattie croniche nelle generazioni future.562
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29/11/2025Con l’arrivo della menopausa #menopausa molte donne notano un aumento di peso, spesso concentrato sull’addome #cambiamentiormonali. Questo non dipende solo dallo stile di vita, ma da cambiamenti ormonali profondi: il calo degli estrogeni rallenta il metabolismo #metabolismo, riduce la massa muscolare e favorisce l’accumulo di grasso viscerale #salute. Il grasso addominale, infatti, è associato a un rischio maggiore di diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari #benessere. Anche la qualità del sonno, lo stress e una maggiore tendenza a mangiare in modo emotivo possono aggravare la situazione #stiledivita. La buona notizia è che intervenire si può #prevenzione. Un’alimentazione bilanciata, ricca di fibre, proteine e alimenti freschi, aiuta a controllare il peso e la glicemia #nutrizione. Abbinare una camminata quotidiana o piccoli esercizi di tonificazione permette di mantenere la massa muscolare e riattivare il metabolismo #attivitàfisica. Anche monitorare la circonferenza vita può essere più utile del semplice peso sulla bilancia #salutefemminile. La menopausa non è una condanna all’aumento di peso, ma un cambiamento da comprendere e gestire con consapevolezza. Con qualche accorgimento e uno stile di vita più attento, è possibile affrontare questa fase con energia e in piena salute #benesserefemminile.
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26/11/2025L’attività fisica regolare contribuisce a ridurre il rischio di morte oncologica del 31% e fino al 20% quello di sviluppo di una forma di #tumore. Sono dati “forti” che arrivano dal XXVII Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Il valore dello sport e del movimento era già noto da molti studi condotti a riguardo: quindi tutto bene. Invece no, perché gli italiani pantofolai sedentari per eccellenza si bruciano questa preziosissima opportunità. Oltre 20 milioni e 600 mila uomini e donne d’ogni fascia d’età – pari la 35% della popolazione – non praticherebbe alcun tipo di attività fisica potenziando il rischio di comparsa soprattutto di specifici tumori, ad esempio del seno, della vescica, del colon, dell’endometrio, dell’esofageo, del rene e dello stomaco. Forme di malattia che invece potrebbero essere in parte protette proprio dall’esercizio fisico, compresi alcuni tumori molto insidiosi, come quelli ginecologici - oltre 11 mila nuovi casi ogni anno– ed in particolare dell’ovaio che ha tassi di sopravvivenza inferiori rispetto ad altri carcinomi femminili. Anche i tumori dell’utero e dell’endometrio sono anch’essi in crescita a causa del peggioramento degli stili di vita, dell’alimentazione e della sedentarietà in particolare. La sinergia di sport, stili di vita sani e adesione agli screening, soprattutto per tumori della mammella, del colon-retto e della cervice uterina, sono una efficace arma di prevenzione. «Gli screening di diagnosi precoce sono purtroppo in calo, specie in alcune zone del Paese. Anche in questo caso – ha concluso Saverio Cinieri, Presidente uscente Fondazione AIOM – la sensibilizzazione dei cittadini può fare la differenza e incrementare la partecipazione ai programmi di prevenzione».
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24/11/2025Gravidanza, parto e qualità di vita della donna: quale impatto nel lungo termine? Incontinenza urinaria, disfunzioni sessuali e dolore pelvico sono condizioni ancora troppo sottovalutate, ma che influenzano profondamente la vita di molte donne. La buona notizia? È possibile intervenire in modo efficace, grazie a prevenzione, diagnosi precoce e trattamenti mirati. 📅 Il 28 novembre, al Policlinico di Milano, ne parleremo nel primo workshop teorico-pratico sulle disfunzioni del pavimento pelvico insieme a numerosi ospiti nazionali, clinici e istituzionali, per condividere le evidenze scientifiche più aggiornate e le migliori strategie di intervento. 👉 Un’occasione unica per approfondire, confrontarsi e costruire nuove collaborazioni sul tema della salute pelvica femminile. Vi aspettiamo! #aogoi #SaluteDellaDonna #PavimentoPelvico #RicercaScientifica #SinergieFemminili #PoliclinicoDiMilano
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14/11/2025“Prevenzione è Salute” che significa, diagnosi precoce, predisposizione a sottoporsi a screening periodici, migliore e più rapido accesso alle terapie, diritto alla cura per tutti i pazienti, servizi dedicati e stili di vita più regolari e sani. È questo il forte messaggio “on the road”, portato nelle piazze italiane dalla campagna nazionale di sensibilizzazione, educazione e screening promossa da Summeet e Inrete, in collaborazione con istituzioni sanitarie, società scientifiche e fondazioni, associazioni di pazienti e professionisti della salute, come medici di medicina generale, specialisti e farmacisti. La campagna “Prevenzione è Salute” quest’anno è dedicata ai Servizi Salute donna e “apre le porte” a counselling ginecologici, senologici e per la fertilità gratuiti e a Servizi cardiovascolari con misurazioni del colesterolo, glicemia, pressione, BMI (Indice di massa corporea) e screening cardio-metabolico. La “call to action” ad agire per la propria salute, in prevenzione, è rivolta a tutti i cittadini, uomini e donne. A Varese, Sabato 15 Novembre (Piazza Monte Grappa, dalla 09:00 alle 18:00). Perché partecipare alla campagna? “Ogni controllo può fare la differenza! La salute comincia dai piccoli gesti quotidiani e dalla consapevolezza che la prevenzione è un diritto, ma anche una responsabilità collettiva”. #aogoi #pervenzionesalutedonne e #prevenzionecardiovascolare
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13/11/2025“Prevenzione è Salute” che significa, diagnosi precoce, predisposizione a sottoporsi a screening periodici, migliore e più rapido accesso alle terapie, diritto alla cura per tutti i pazienti, servizi dedicati e stili di vita più regolari e sani. È questo il forte messaggio “on the road”, portato nelle piazze italiane dalla campagna nazionale di sensibilizzazione, educazione e screening promossa da AOGOI e AGITE, in collaborazione con istituzioni sanitarie, società scientifiche e fondazioni, associazioni di pazienti e professionisti della salute, come medici di medicina generale, specialisti e farmacisti. La campagna “Prevenzione è Salute” quest’anno è dedicata ai Servizi Salute donna e “apre le porte” a counselling ginecologici, senologici e per la fertilità gratuiti e a Servizi cardiovascolari con misurazioni del colesterolo, glicemia, pressione, BMI (Indice di massa corporea) e screening cardio-metabolico. La “call to action” ad agire per la propria salute, in prevenzione, è rivolta a tutti i cittadini, uomini e donne. A Milano, Venerdì 14 Novembre (Citylife, Piazza Burri, dalla 09:00 alle 18:00) Perché partecipare alla campagna? “Ogni controllo può fare la differenza! La salute comincia dai piccoli gesti quotidiani e dalla consapevolezza che la prevenzione è un diritto, ma anche una responsabilità collettiva”. #aogoi #pervenzionesalutedonne e #prevenzionecardiovascolare
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12/11/2025Una “consapevolezza silenziosa”. Il #benesseresessuale resta un tabù per 4 uomini italiani su 5 che faticano a parlare di questioni intime, molto personali, anche con il proprio #medico. Sono i risultati di un’ampia survey, condotta da IQVIA su un campione di 1.000 uomini tra i 18 e i 70 anni. Ne emerge un generale riserbo da parte dei maschi italiani a dialogare su aspetti di salute sessuale, mostrando tuttavia una importante “rottura” in cui si fronteggiano da un lato la maggiore attenzione al benessere, compresa della sfera sessuale, e dall’altro il persistente imbarazzo e la difficoltà a chiedere aiuto in caso di problemi sessuali. Fra le problematiche più sottaciute la disfunzione erettile (#DE), una condizione che interessa circa 3 milioni di italiani con una prevalenza globale del 13% e un coinvolgimento trasversale a tutte le età, pari al 2% tra 18 e 34 anni e al 48% oltre i 70 anni, potenzialmente legata a diversi fattori: psicologici, cardiovascolari o metabolici. «Sono ancora troppo pochi gli uomini, anche fra i più giovani, che chiedono aiuto per problematiche sessuali, spesso a causa di retaggi del passato – spiega il Prof. Emmanuele Jannini, ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica all’Università di Roma Tor Vergata – Resta radicato il concetto che ammettere di avere un problema intimo sia segno di debolezza o poca virilità. È importante creare un vocabolario appropriato per parlare dei disturbi della sessualità maschile e i medici devono “(in)formare” i pazienti a usare queste parole, così da abbattere lo stigma e mettere in atto la soluzione personalizzata per ciascuno ognuno». Parlarne di DE è fondamentale poiché potrebbe essere spia di condizioni importanti da non sottovalutare come patologie cardiovascolare e tra queste infarto e ictus. La reticenza al dialogo dipende anche dall’età, la survey evidenzia che i giovani della Gen Z (i nati tra il 1997 e il 2012) sono più aperti a discutere di problemi di sessualità, sebbene lo facciano prima con amici e familiari e poi con il medico. I Millennials (anni 1980-2000), invece, appaiono più attendisti, temporeggiano il confronto con il medico sino alla comparsa dei sintomi veri e propri e solo dopo avere cercato soluzioni alternative, autonome o suggerite dal dialogo con partner o amici. Infine la Gen X (classe 1965-1980), e Boomer (nati tra il 1946 e il 1960) risultano meno attenti alla prevenzione, ma più propensi a rivolgersi da subito al medico di base o allo specialista. Oggi le terapie per la DE ci sono, dai nuovi farmaci, tra cui nuova formulazione orodispersibile, alle tecnologie come dispositivi meccanici o onde d’urto a bassa energia che agiscono sul microcircolo vascolare penieno, a terapie di supporto psico-sessuologico. Allora perché non parlarne con il proprio medico di fiducia e proteggere la sessualità?
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05/11/2025L’#emorragia #post-partum è una delle principali cause di mortalità materna nel mondo, provocando ogni anno circa 45.000 decessi e milioni di casi di complicanze gravi. Sono state da poco pubblicate su The Lancet dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dalla Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia (FIGO) e dalla Confederazione Internazionale delle Ostetriche (ICM), le nuove linee guida sull’emorragia post-partum (PPH). Presentate al Congresso Mondiale FIGO 2025 di Città del Capo, rappresentano il primo riferimento globale interamente dedicato alla prevenzione e alla gestione dell’emorragia post-partum. Le LG definiscono un approccio più rapido e standardizzato alla diagnosi e al trattamento, l’importanza di una corretta assistenza prenatale e postnatale e del trattamento dell’anemia in gravidanza, principale fattore di rischio per la PPH. È raccomandata l’integrazione quotidiana di ferro e acido folico, con somministrazione endovenosa nei casi di deficit severo o mancata risposta alla terapia orale. Si sconsiglia l’uso routinario dell’episiotomia, mentre si promuove il massaggio perineale come misura preventiva per ridurre il rischio di lacerazioni e sanguinamento. Le linee guida introducono il protocollo #MOTIVE, che prevede una sequenza di interventi coordinati: massaggio uterino, somministrazione di ossitocici, acido tranexamico (TXA) per ridurre le perdite, infusione endovenosa di liquidi, ispezione del tratto genitale per individuare eventuali lesioni e rapida escalation delle cure in caso di persistenza del sanguinamento. Nei casi refrattari sono previste trasfusioni o procedure chirurgiche di stabilizzazione. Secondo le stime dell’OMS, la piena applicazione delle linee guida potrebbe prevenire oltre 25.000 decessi materni ogni anno, rappresentando un passo concreto nella tutela della salute riproduttiva globale.901
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03/11/2025L'#allattamento dopo un #tumore al seno è possibile ed è sicuro per la mamma. Lo dimostrano, per la prima volta, i dati di due studi recentemente pubblicati sulle prestigiose riviste scientifiche internazionali Journal of Clinical Oncology (JCO) e Journal of the National Cancer Institute (JNCI), che vedono rispettivamente come primo autore e come coautore Fedro Peccatori, direttore dell'Unità Fertilità e Procreazione dello IEO - Istituto Europeo di Oncologia. Il lavoro apparso su JNCI è un'analisi retrospettiva dei dati di 4372 pazienti operate di tumore al seno, portatrici di una variante patogenetica BRCA 1 o 2, provenienti da 78 centri del mondo. I risultati confermano che l'allattamento dopo tumore al seno non aumenta il rischio di sviluppare recidive locali o controlaterali, evidenziando la possibilità di raggiungere un equilibrio fra i bisogni della madre e quelli del neonato, senza compromettere la sicurezza oncologica. Alle stesse conclusioni giunge il lavoro di JCO svolto nell'ambito dello studio Positive, che ha dimostrato che le future mamme operate per carcinoma mammario ormono-responsivo possono interrompere la terapia endocrina adiuvante senza aumentare il rischio di recidiva. "Il nostro studio lancia alle donne un messaggio chiaro", dichiara il dottor Peccatori. "Chi lo desidera, può allattare al seno senza compromettere in qualche modo gli esiti della terapia oncologica o aumentare le probabilità che la malattia si ripresenti. Inoltre, l'allattamento dalla sola mammella che non ha subìto l'intervento non solo è possibile, ma è del tutto equivalente a quello bilaterale". "Per molte mamme l'allattamento ha un valore anche psicologico-relazionale, perché tramite questo momento riaffermano il legame a tu per tu con il bambino. In IEO siamo stati fra i primi a credere nella maternità dopo un cancro, che fino a pochi anni fa era un tabù in oncologia. Per questo oggi è per noi una immensa gioia, oltre che una grande soddisfazione, poter progettare insieme a molte delle nostre pazienti una maternità completa, allattamento compreso", conclude Peccatori.353
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31/10/2025A breve disponibile il nuovo lavoro di Enrico Ferrazzi, già Direttore della Clinica Ostetrica Mangiagalli, e di Claudio Crescini presidente Fondazione Confalonieri Ragonese. Il libro “New Technologies in Labour and Delivery” esplora come l’innovazione stia trasformando il parto e la pratica ostetrica. Il volume racconta l’evoluzione dalle tecniche tradizionali alle più moderne soluzioni digitali: dall’#ecografia e la risonanza magnetica fino all’intelligenza artificiale e al monitoraggio avanzato del #travaglio. Si parla di gestione del dolore — tra epidurale “walking”, parto in acqua e protossido d’azoto — e di nuove strategie per l’induzione del travaglio, il parto operativo e la prevenzione dell’emorragia post-partum. Con un approccio scientifico e umano insieme, il libro mostra come la #tecnologia possa rendere la nascita più sicura, personalizzata e consapevole.
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24/10/2025Le #infezioni o malattie sessualmente trasmesse (#MST) rappresentano un rilevante problema di sanità pubblica in Italia e nel mondo, con un trend in crescita negli ultimi anni. L’Istituto Superiore di Sanità segnala che nel 2022 si è registrato un aumento di casi: per la sifilide da circa 580 a 700 (-+20%) e per la gonorrea circa 1.200 casi (+50%). Le MST più comuni includono #clamidia, #gonorrea, #sifilide e tricomoniasi, insieme alle infezioni virali come l’Infezione da HPV, l’Herpes genitale, l’Epatite B e l’HIV. Uno studio pubblicato su “JAMA Internal Medicine online” rivela esiti di efficacia dall'impiego della doxiciclina, un antibiotico della famiglia delle tetracicline, usato per trattare infezioni batteriche e malaria, anche contro la riduzione il rischio di clamidia e sifilide, quando il farmaco è usato in post-esposizione (doxyPEP) all'HIV. Lo studio è stato eseguito presso l'Harvard Pilgrim HealthCare Institute di Boston (USA) su oltre 11.500 utilizzatori di PEP di età media circa 40 anni, di cui 95,1% uomini. Si è osservata una diminuzione significativa di positività trimestrale dopo l'inizio della doxyPEP per la clamidia e la sifilide, ma un aumento della positività per gonorrea. Gli autori suggeriscono l'importanza di implementare doxyPEP per la riduzione delle MST nelle reti sessuali delle persone che utilizzano la PrEP (Pre-Exposure Prophylaxis) per la profilassi dell'#HIV. La #prevenzione più che mai passa da educazione sessuale, uso corretto del preservativo e vaccinazioni (es. HPV e HBV), mentre i programmi di screening e campagne informative restano centrali per contenere la diffusione delle infezioni. A breve verrà lanciata una campagna educazionale su Instagram e Tik Tok a favore di una educazione sessuale-sentimentale per i giovani a cura di AOGOI.15