EVENTI
WEBINAR 18 novembre 2025
dalle 18:30 alle 20:30
MEET THE EXPERTS – BENESSERE UROGENITALE, SESSUALE E DI COPPIA
Linee Guida
Aogoi - Associazione dei Ginecologi Italiani: ospedalieri, del territorio e liberi professionisti
Primo Piano
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NotiziarioIMPORTANTE
Per la Polizza Sanitaria in convenzione con Aogoi, l’attivazione dell’opzione B non è più sottoscrivibile, in quanto sostituita dal sussidio SENIS B CN in Formula Single e dal sussidio SALUS LIGHT CN. Per info https://www.aogoi.it/tutela-legale/polizza-mba
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FormazioneWEBINAR - MEET THE EXPERTS - BENESSERE UROGENITALE, SESSUALE E DI COPPIA
18 novembre 2025
Responsabili scientifici: T. Cai, M. Silvestri
Crediti ECM : 4.5 -
Eventi e CongressiSIGO 2025
14 – 17 dicembre 2025
Bari, Nuova Fiera del Levante100° Congresso Nazionale SIGO
65° Congresso Nazionale AOGOI
32° Congresso Nazionale AGUI
8° Congresso Nazionale AGITE -
FormazioneFAD - La menopausa oggi: personalizzare, semplificare, rassicurare
Attivo fino al 31 dicembre 2025.
Responsabile scientifico: S. Von Wunster
Crediti ECM : 4.5
Notiziario
- 7 novembre - Un’analisi rivela che oltre il 40% della riduzione dei decessi materni tra il 2000 e il 2023...
- 7 novembre - Il diabete colpisce circa il 6,2% della popolazione con una prevalenza in aumento al Sud...
- 7 novembre - Semaforo verde al registro nazionale per la PMA e all’integrazione dei compiti dei Molecular..
- 7 novembre - La manovra conferma e amplia gli aumenti per il personale sanitario già avviati nel 2024...
tutela legale
aogoi
Servizio riservato ai soci
Creato per tutelare gli associati nelle controversie giudiziarie legate alla professione
POLIZZE
PROFESSIONALI
POLIZZE
SANITARIE
Per i soci e familiari
- Sussidio SALUS A LIGHT Under 65
- Sussidio SENIS B CN (in Formula Single) Over 65 anni
FORMAZIONE A DISTANZA ECM
Per l’aggiornamento professionale del ginecologo e dei professionisti della salute della donna e della coppia
Corsi in evidenza
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WEBINAR - MEET THE EXPERTS - BENESSERE UROGENITALE, SESSUALE E DI COPPIA – SONO APERTE LE ISCRIZIONI
Inizio: 18-11-2025 - Fine: 18-11-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 4.5Stato corso: Aperto -
Inizio: 27-10-2025 - Fine: 30-10-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 3.0Stato corso: Chiuso
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Inizio: 29-09-2025 - Fine: 02-10-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 3.0Stato corso: Chiuso
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Inizio: 31-07-2025 - Fine: 31-12-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 4.5Stato corso: Aperto
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Inizio: 01-03-2025 - Fine: 31-12-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 9.0Stato corso: Aperto
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Inizio: 24-01-2025 - Fine: 31-12-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 12.0Stato corso: Aperto
Pubblicazioni
Canali Social AOGOI
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05/11/2025L’#emorragia #post-partum è una delle principali cause di mortalità materna nel mondo, provocando ogni anno circa 45.000 decessi e milioni di casi di complicanze gravi. Sono state da poco pubblicate su The Lancet dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dalla Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia (FIGO) e dalla Confederazione Internazionale delle Ostetriche (ICM), le nuove linee guida sull’emorragia post-partum (PPH). Presentate al Congresso Mondiale FIGO 2025 di Città del Capo, rappresentano il primo riferimento globale interamente dedicato alla prevenzione e alla gestione dell’emorragia post-partum. Le LG definiscono un approccio più rapido e standardizzato alla diagnosi e al trattamento, l’importanza di una corretta assistenza prenatale e postnatale e del trattamento dell’anemia in gravidanza, principale fattore di rischio per la PPH. È raccomandata l’integrazione quotidiana di ferro e acido folico, con somministrazione endovenosa nei casi di deficit severo o mancata risposta alla terapia orale. Si sconsiglia l’uso routinario dell’episiotomia, mentre si promuove il massaggio perineale come misura preventiva per ridurre il rischio di lacerazioni e sanguinamento. Le linee guida introducono il protocollo #MOTIVE, che prevede una sequenza di interventi coordinati: massaggio uterino, somministrazione di ossitocici, acido tranexamico (TXA) per ridurre le perdite, infusione endovenosa di liquidi, ispezione del tratto genitale per individuare eventuali lesioni e rapida escalation delle cure in caso di persistenza del sanguinamento. Nei casi refrattari sono previste trasfusioni o procedure chirurgiche di stabilizzazione. Secondo le stime dell’OMS, la piena applicazione delle linee guida potrebbe prevenire oltre 25.000 decessi materni ogni anno, rappresentando un passo concreto nella tutela della salute riproduttiva globale.231
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03/11/2025L'#allattamento dopo un #tumore al seno è possibile ed è sicuro per la mamma. Lo dimostrano, per la prima volta, i dati di due studi recentemente pubblicati sulle prestigiose riviste scientifiche internazionali Journal of Clinical Oncology (JCO) e Journal of the National Cancer Institute (JNCI), che vedono rispettivamente come primo autore e come coautore Fedro Peccatori, direttore dell'Unità Fertilità e Procreazione dello IEO - Istituto Europeo di Oncologia. Il lavoro apparso su JNCI è un'analisi retrospettiva dei dati di 4372 pazienti operate di tumore al seno, portatrici di una variante patogenetica BRCA 1 o 2, provenienti da 78 centri del mondo. I risultati confermano che l'allattamento dopo tumore al seno non aumenta il rischio di sviluppare recidive locali o controlaterali, evidenziando la possibilità di raggiungere un equilibrio fra i bisogni della madre e quelli del neonato, senza compromettere la sicurezza oncologica. Alle stesse conclusioni giunge il lavoro di JCO svolto nell'ambito dello studio Positive, che ha dimostrato che le future mamme operate per carcinoma mammario ormono-responsivo possono interrompere la terapia endocrina adiuvante senza aumentare il rischio di recidiva. "Il nostro studio lancia alle donne un messaggio chiaro", dichiara il dottor Peccatori. "Chi lo desidera, può allattare al seno senza compromettere in qualche modo gli esiti della terapia oncologica o aumentare le probabilità che la malattia si ripresenti. Inoltre, l'allattamento dalla sola mammella che non ha subìto l'intervento non solo è possibile, ma è del tutto equivalente a quello bilaterale". "Per molte mamme l'allattamento ha un valore anche psicologico-relazionale, perché tramite questo momento riaffermano il legame a tu per tu con il bambino. In IEO siamo stati fra i primi a credere nella maternità dopo un cancro, che fino a pochi anni fa era un tabù in oncologia. Per questo oggi è per noi una immensa gioia, oltre che una grande soddisfazione, poter progettare insieme a molte delle nostre pazienti una maternità completa, allattamento compreso", conclude Peccatori.281
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31/10/2025A breve disponibile il nuovo lavoro di Enrico Ferrazzi, già Direttore della Clinica Ostetrica Mangiagalli, e di Claudio Crescini presidente Fondazione Confalonieri Ragonese. Il libro “New Technologies in Labour and Delivery” esplora come l’innovazione stia trasformando il parto e la pratica ostetrica. Il volume racconta l’evoluzione dalle tecniche tradizionali alle più moderne soluzioni digitali: dall’#ecografia e la risonanza magnetica fino all’intelligenza artificiale e al monitoraggio avanzato del #travaglio. Si parla di gestione del dolore — tra epidurale “walking”, parto in acqua e protossido d’azoto — e di nuove strategie per l’induzione del travaglio, il parto operativo e la prevenzione dell’emorragia post-partum. Con un approccio scientifico e umano insieme, il libro mostra come la #tecnologia possa rendere la nascita più sicura, personalizzata e consapevole.21
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24/10/2025Le #infezioni o malattie sessualmente trasmesse (#MST) rappresentano un rilevante problema di sanità pubblica in Italia e nel mondo, con un trend in crescita negli ultimi anni. L’Istituto Superiore di Sanità segnala che nel 2022 si è registrato un aumento di casi: per la sifilide da circa 580 a 700 (-+20%) e per la gonorrea circa 1.200 casi (+50%). Le MST più comuni includono #clamidia, #gonorrea, #sifilide e tricomoniasi, insieme alle infezioni virali come l’Infezione da HPV, l’Herpes genitale, l’Epatite B e l’HIV. Uno studio pubblicato su “JAMA Internal Medicine online” rivela esiti di efficacia dall'impiego della doxiciclina, un antibiotico della famiglia delle tetracicline, usato per trattare infezioni batteriche e malaria, anche contro la riduzione il rischio di clamidia e sifilide, quando il farmaco è usato in post-esposizione (doxyPEP) all'HIV. Lo studio è stato eseguito presso l'Harvard Pilgrim HealthCare Institute di Boston (USA) su oltre 11.500 utilizzatori di PEP di età media circa 40 anni, di cui 95,1% uomini. Si è osservata una diminuzione significativa di positività trimestrale dopo l'inizio della doxyPEP per la clamidia e la sifilide, ma un aumento della positività per gonorrea. Gli autori suggeriscono l'importanza di implementare doxyPEP per la riduzione delle MST nelle reti sessuali delle persone che utilizzano la PrEP (Pre-Exposure Prophylaxis) per la profilassi dell'#HIV. La #prevenzione più che mai passa da educazione sessuale, uso corretto del preservativo e vaccinazioni (es. HPV e HBV), mentre i programmi di screening e campagne informative restano centrali per contenere la diffusione delle infezioni. A breve verrà lanciata una campagna educazionale su Instagram e Tik Tok a favore di una educazione sessuale-sentimentale per i giovani a cura di AOGOI.48
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23/10/2025La Fondazione GIMBE ha presentato l’8 ottobre 2025 presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati l’8° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN) rilevando anzitutto come dati, narrative e sondaggi di popolazione dimostrino che oggi la vera emergenza del Paese è il Servizio Sanitario Nazionale. "Siamo testimoni di un lento ma inesorabile smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale, che spiana inevitabilmente la strada a interessi privati di ogni forma. Da anni i Governi, di ogni colore politico, promettono di difendere il Servizio Sanitario Nazionale, ma nessuno ha mai avuto la visione e la determinazione necessarie per rilanciarlo con adeguate risorse e riforme strutturali. Le drammatiche conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: aumento delle disuguaglianze, famiglie schiacciate da spese insostenibili, cittadini costretti a rinunciare a #prestazionisanitarie, personale sanitario sempre più demotivato." Così Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE, ha aperto – presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati – la presentazione dell’8° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Dopo i tagli del decennio 2010-2019 e le imponenti risorse assegnate nel 2020-2022 assorbite interamente dalla pandemia, il fondo sanitario nazionale (FSN) nel triennio 2023-2025 è cresciuto di ben € 11,1 miliardi: da € 125,4 miliardi del 2022 a € 136,5 miliardi del 2025. Risorse in buona parte erose dall’inflazione – che nel 2023 ha toccato il 5,7% – e dall’aumento dei costi energetici. «Ma dietro l’aumento dei miliardi – afferma Cartabellotta – si cela un imponente e costante definanziamento, perché cambiando unità di misura le rassicuranti cifre assolute diventano solo illusioni contabili». Infatti, la percentuale del FSN sul PIL è scesa dal 6,3% del 2022 al 6% del 2023, per attestarsi al 6,1% nel 2024-2025.
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18/10/2025In occasione della Giornata mondiale della #Menopausa, che si celebra oggi, 18 ottobre, Fondazione Onda ETS organizza l’(H) Open Weekend sulla Menopausa dal 17 al 19 ottobre coinvolgendo gli ospedali con il Bollino Rosa. L’iniziativa si pone l’obiettivo di sensibilizzare le donne sui cambiamenti che accompagnano la menopausa e sulle strategie comportamentali, diagnostiche e terapeutiche che consentono, non solo di migliorare i disturbi che connotano le problematiche a breve termine, ma anche di prevenire e/o ridurre le complicanze a medio-lungo termine, come le #malattie cardiovascolari, l’osteoporosi e le demenze. «Quello della menopausa è un tema di cui si parla, ma spesso viene trattato in modo superficiale, portando molte donne a convivere passivamente e in silenzio con i sintomi di questa fase di profondo cambiamento. Con l’aumento della prospettiva di vita, oggi una #donna può trascorrere in menopausa circa trent’anni: un periodo lungo e delicato, in cui un’informazione corretta, una prevenzione consapevole e, quando necessario, un trattamento adeguato dei sintomi possono contribuire significativamente a migliorare la qualità della vita e a limitare l’insorgenza di problematiche croniche degenerative nel lungo periodo. Per questo motivo, proprio nell’anno del nostro ventennale, come Fondazione Onda ETS siamo fieri di rinnovare il nostro impegno al fianco delle donne con questa nuova edizione dell’Open Weekend», dichiara Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda ETS. Le oltre 170 strutture del network del Bollino Rosa che hanno aderito all’iniziativa offriranno gratuitamente servizi clinico-diagnostici e informativi alla popolazione femminile, quali consulenze e colloqui, esami strumentali, conferenze, info point e distribuzione di materiali informativi nelle aree specialistiche di cardiologia, diabetologia, dietologia e nutrizione, endocrinologia e malattie del metabolismo, ginecologia e ostetricia, psichiatria, reumatologia e senologia. Tutti i servizi offerti con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione sono consultabili sul sito www.bollinirosa.it. È possibile selezionare la regione e la provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali aderenti e i servizi che offrono.23
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11/10/2025È stato presentato al Ministero della Salute il Testo Unico sulla legislazione #farmaceutica, con schema di Disegno di Legge delega. Sono oltre 700 norme sui #farmaci, contenute in quasi 100 provvedimenti diversi, rilette, razionalizzate e riunite in un documento unico. Il percorso del T.U., avviato l’8 maggio per un primo confronto istituzionale, è proseguito il 31 luglio con la condivisione dei contenuti con gli stakeholder e il 18 settembre con l’approvazione dello schema di DDL in Consiglio dei Ministri. Nei prossimi mesi seguirà l’iter parlamentare e la predisposizione dei decreti attuativi, previa acquisizione dei pareri previsti e il coinvolgimento delle Regioni, con l’obiettivo di arrivare alla pubblicazione definitiva entro dicembre 2026. Il lavoro ha visto la partecipazione del Ministero della Salute, del Mef, del Mimit, del Mase e del Ministero della Giustizia, ai quali si aggiunge il Ministero per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa. Una Commissione di studio indipendente, che sarà composta da giuristi ed esperti in sanità pubblica ed economia, seguirà tutte le fasi dell’iter legislativo fornendo supporto tecnico e qualificato per la redazione del Testo Unico.
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05/10/2025La terapia ormonale sostitutiva (#TOS) rappresenta ancora oggi uno strumento utile per affrontare i disturbi della #menopausa, migliorando la qualità della vita e proteggendo la #salute delle ossa. Se ne è parlato all' “Update in Endocrinologia Ginecologica” a Roma nei giorni 26-27 settembre 2025. Il commento sul tema delle TOS del prof. Stefano Lello, Fondazione Policlinico Gemelli di Roma e Presidente SIGITE “Negli ultimi anni abbiamo avuto a disposizione #terapieormonali sempre più sicure e sempre più leggere con molecole diverse rispetto al passato e questo ci consente di personalizzare in base alle esigenze della #paziente i diversi tipi di terapia anche in base alla loro composizione farmacologica.” Le vie di somministrazione sono molteplici: compresse orali, cerotti e gel transdermici, oppure trattamenti locali vaginali sotto forma di creme, ovuli o anelli, utili soprattutto per la secchezza e i disturbi urinari. “Anche gli effetti globali sulla salute della #donna - conclude Stefano Lello - possono essere gestiti in termini di riduzione della sintomatologia vasomotoria, miglioramento della qualità del sonno protezione dell'osso miglioramento della sindrome genito-urinaria. Inoltre recenti studi confermano come alcuni tipi di terapia ormonale sostitutiva non impattino significativamente sul rischio di cancro della mammella. questo ovviamente ci aiuta a proporre una terapia adeguata e personalizzata a una fetta sempre più grande delle pazienti in menopausa.”61
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02/10/2025La #menopausa non rappresenta soltanto una tappa fisiologica della vita della #donna, ma diversi studi l’associano nell’avere un legame indipendente sul rischio di sviluppare #malattia cardiovascolare aterosclerotica. Le donne in menopausa hanno il 18% in più di probabilità di superare il rischio ASCVD rispetto a quelle con ancora il ciclo mestruale. Il dato emerge con chiarezza soprattutto nelle fasce di età più giovani: tra i 45 e i 50 anni, l’associazione tra menopausa e aumento del rischio ASCVD è particolarmente marcata e resta significativa fino ai 60 anni. È questo quanto emerge da un’analisi osservazionale pubblicata sulla rivista “Maturitas”. L’analisi effettuata dal database UK Biobank è stata condotta su 222.007 partecipanti donne tra 40 e 69 anni senza precedenti di malattia cardiovascolare, suddivise in 158.572 postmenopausali (71,4%) e 63.435 premenopausali (28,6%). Il rischio a 10 anni di ASCVD è stato calcolato usando le pooled cohort equations. Gli autori suggeriscono che gli screening del rischio cardiovascolare includano anche lo stato menopausale. Le strategie preventive dovrebbero concentrarsi su: gestione lipidica, controllo pressorio, regolazione della glicemia e modifiche dello stile di vita. Non si tratta quindi solo di un problema ginecologico o endocrinologico, ma di una condizione che richiede un approccio multidisciplinare, con il coinvolgimento diretto dei cardiologi, dei medici di medicina generale e di tutti gli operatori sanitari che seguono le donne in questa transizione.44
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25/09/2025“I #farmaci non sono caramelle” è la prima campagna congiunta lanciata dall’Heads of Medicines Agencies – HMA, la rete dei Capi delle Agenzie europee dei Farmaci, che lavora a stretto contatto con l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e con la Commissione Europea per garantire la sicurezza, la qualità e l’efficacia dei farmaci. I materiali della campagna sono disponibili sui canali social di AIFA (Facebook, Instagram, LinkedIn, Bluesky e YouTube). “Leggi il foglio illustrativo, segui le indicazioni, usa i farmaci in modo responsabile“ è il messaggio condiviso dalle autorità regolatorie europee che aderiscono alla campagna di comunicazione per sensibilizzare i cittadini europei sull’importanza di un uso corretto dei #medicinali da banco (Over The Counter – OTC). La campagna si rivolge a tutti coloro che utilizzano occasionalmente farmaci da banco, come antidolorifici, spray nasali, antiacidi o sciroppi per la tosse. Questi medicinali possono essere acquistati senza prescrizione medica in farmacia, in parafarmacia o al supermercato. Sono indicati per il trattamento di lievi disturbi, come il dolore, la febbre o il raffreddore. Tuttavia, nessun farmaco è privo di rischi. Un uso scorretto può causare spiacevoli effetti indesiderati o addirittura dipendenza. Poiché l’uso dei farmaci da banco supera i confini nazionali, i Paesi europei hanno unito le forze in questa campagna, che ricorda i passaggi essenziali per un uso più sicuro di questi medicinali: leggere il foglio illustrativo, rispettare la durata massima di utilizzo raccomandata e consultare un medico se i sintomi persistono. https://lnkd.in/dQfXdpCS
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20/09/2025La #sclerosimultipla non riduce la #fertilità e le #donne con SM possono affrontare una #gravidanza. È però importante pianificare il concepimento con il neurologo, perché alcuni farmaci devono essere sospesi o sostituiti. Durante la gravidanza la malattia tende a dare meno ricadute, senza aumentare i rischi di #aborto o di malformazioni per il bambino. I sintomi della #SM possono talvolta confondersi con i disturbi tipici della gravidanza, ma non rappresentano un ostacolo particolare. Il parto può essere sia naturale sia cesareo a seconda delle indicazioni ostetriche, e l’anestesia epidurale è considerata sicura. Il periodo più delicato è il post-partum, soprattutto nei primi 3-6 mesi, quando il rischio di ricadute cresce. In questa fase è necessario valutare il momento giusto per riprendere la terapia. L’allattamento al seno è possibile, ma non sempre compatibile con i farmaci; la scelta va personalizzata. Con il supporto di un’équipe multidisciplinare, molte donne con SM possono vivere la maternità in modo positivo e sicuro, dichiara Massimo Filippi, Direttore dell’Unità di Neurologia, del servizio di Neurofisiologia e dell'Unità di Neuroriabilitazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e Professore Ordinario di Neurologia all’Università Vita-Salute San Raffaele. Per le donne con SM che desiderano affrontare una gravidanza, oggi è disponibile un importante opzione ad alta efficacia. AIFA ha infatti approvato ocrelizumab, sottocute (sc) sviluppato da Roche per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla (SMR) e di quella primariamente progressiva (SMPP). Grazie alla sua attività immunomodulatoria prolungata e alla bassa probabilità di trasferimento placentare durante il primo trimestre, la terapia consente di mantenere un efficace controllo della malattia anche nel periodo pre-concepimento, riducendo al minimo i rischi per madre e bambino. Le evidenze scientifiche disponibili mostrano infatti che l’esposizione in utero o attraverso il latte materno non è associata a un aumento del rischio di esiti avversi di gravidanza né a effetti negativi sui livelli di cellule B nei neonati, permettendo l’utilizzo del farmaco anche durante l’allattamento a partire da pochi giorni dopo il parto. Ciò consente alle pazienti di affrontare con maggiore serenità la maternità, conciliando il desiderio di famiglia con la necessità di mantenere un adeguato controllo della patologia.10
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18/09/2025In occasione della Giornata Mondiale dei #Tumori Ginecologici “World GO Day” del 20 settembre, Acto Italia - Alleanza contro il #tumoreovarico, lancia due guide per le #pazienti su tumore della vulva e della vagina, e le presenta nel corso del webinar “Tumori ginecologici dell’età matura: conoscerli per prevenirli”. Il webinar sarà trasmesso in diretta streaming il 19 settembre alle ore 17.30 sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Acto Italia. Dei 5 tumori ginecologici, i tumori della vulva e della vagina, sono i due più rari e meno conosciuti. In Italia complessivamente colpiscono ogni anno circa 2.000 donne e sono più di 5.800 le donne che ci convivono. Nel mondo, a fronte di 66.155 casi/anno, ci sono quasi 189.000 donne colpite. Insorgono di solito in età matura, dopo i 60/70 anni, quando molte donne smettono di effettuare regolari controlli dal ginecologo. In alcuni casi sono legati all’infezione da Papilloma Virus e quindi assolutamente prevenibili. “La #prevenzione non ha età – ci ricorda Nicoletta Cerana, Presidente di Acto Italia - Anche in età matura, dopo i 60/70anni è importante continuare a prendersi cura di sé, soprattutto quando si parla di tumori ginecologici come quello della vulva e della vagina. Per accompagnare ogni donna in questo percorso abbiamo realizzato, grazie all’alta specializzazione della dottoressa Eleonora Preti dello IEO, due guide a questi tumori. Sono brevi, chiare e ricche di informazioni utili non solo per conoscere ma anche per sapere come prevenire il tumore della vagina e come praticare l’autoesame per prendere in tempo il tumore della vulva. È un invito rivolto a tutte: prendiamoci cura della nostra salute oggi.”231
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12/11/2025Una consapevolezza silenziosa. Il benessere sessuale resta un tabù per 4 uomini italiani su 5, che faticano a parlare di questioni intime anche con il proprio medico. Una survey IQVIA su 1.000 uomini tra i 18 e i 70 anni mostra un generale riserbo, ma anche una nuova attenzione al tema del benessere maschile. La disfunzione erettile (DE) interessa circa 3 milioni di italiani, ma resta ancora troppo poco discussa. Parlarne è fondamentale: può essere spia di disturbi cardiovascolari e altre condizioni da non sottovalutare. “Ammettere di avere un problema intimo non è debolezza, ma consapevolezza” – spiega il Prof. Emmanuele Jannini (Università di Roma Tor Vergata). Oggi le soluzioni ci sono: farmaci, tecnologie e supporto psico-sessuologico. Allora, perché non parlarne con il proprio medico di fiducia? 💬21
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05/11/2025L’emorragia post-partum è una delle principali cause di mortalità materna nel mondo, con circa 45.000 decessi ogni anno. Pubblicate su The Lancet dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), insieme alla Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia (FIGO) e alla Confederazione Internazionale delle Ostetriche (ICM), le nuove linee guida rappresentano il primo riferimento globale dedicato alla prevenzione e alla gestione di questa emergenza. Presentate al Congresso Mondiale FIGO 2025 di Città del Capo, definiscono un approccio più rapido e standardizzato alla diagnosi e al trattamento, e sottolineano l’importanza di una corretta assistenza prenatale e postnatale. Tra le principali raccomandazioni: ➡️ Integrazione quotidiana di ferro e acido folico in gravidanza; ➡️ Somministrazione endovenosa nei casi di anemia severa o mancata risposta alla terapia orale; ➡️ Riduzione dell’uso routinario dell’episiotomia, promuovendo invece il massaggio perineale come misura preventiva; ➡️ Introduzione del protocollo MOTIVE, una sequenza di interventi coordinati per gestire rapidamente l’emorragia. Secondo le stime dell’OMS, la piena applicazione di queste linee guida potrebbe prevenire oltre 25.000 decessi materni ogni anno, contribuendo in modo concreto alla sicurezza e alla salute riproduttiva globale.651
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04/11/2025Come si contra una MST? Non farti cogliere impreparato! #aogoi #ConosciLeMST #ProteggitiSempre #ConsapevolezzaSessuale #EducazioneSessuale122
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03/11/2025Allattare dopo un tumore al seno è possibile. E soprattutto: è sicuro per la mamma 💗 Lo dimostrano, per la prima volta, due studi pubblicati su due delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali: Journal of Clinical Oncology (JCO) e Journal of the National Cancer Institute (JNCI). Entrambi vedono tra gli autori Fedro Peccatori, direttore dell’Unità Fertilità e Procreazione dello IEO – Istituto Europeo di Oncologia. Lo studio apparso su JNCI ha analizzato i dati di 4372 pazienti con mutazione BRCA1 o BRCA2 in 78 centri nel mondo: i risultati confermano che allattare dopo un tumore al seno non aumenta il rischio di recidiva, né locale né controlaterale. È possibile trovare un equilibrio tra i bisogni della mamma e quelli del neonato, senza compromettere la sicurezza oncologica. Anche lo studio pubblicato su JCO, condotto nell’ambito del progetto POSITIVE, arriva alle stesse conclusioni: le donne operate per carcinoma mammario ormono-responsivo possono interrompere temporaneamente la terapia endocrina adiuvante per cercare una gravidanza senza aumentare il rischio di recidiva. “Il nostro studio lancia un messaggio chiaro,” afferma il dott. Peccatori. “Chi lo desidera può allattare al seno in sicurezza, anche solo dal lato non operato: è del tutto equivalente all’allattamento bilaterale.” Per molte mamme, allattare significa anche riconnettersi con il proprio corpo e con il proprio bambino dopo un percorso difficile. In IEO crediamo nella maternità dopo il cancro, un tema che fino a pochi anni fa era un tabù in oncologia. Oggi è per noi una grande gioia accompagnare tante donne verso una maternità completa — allattamento compreso 💗212
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31/10/2025A breve disponibile il nuovo lavoro di Enrico Ferrazzi, già Direttore della Clinica Ostetrica Mangiagalli, e di Claudio Crescini presidente Fondazione Confalonieri Ragonese. Il libro “New Technologies in Labour and Delivery” esplora come l’innovazione stia trasformando il parto e la pratica ostetrica. Il volume racconta l’evoluzione dalle tecniche tradizionali alle più moderne soluzioni digitali: dall’#ecografia e la risonanza magnetica fino all’intelligenza artificiale e al monitoraggio avanzato del #travaglio. Si parla di gestione del dolore — tra epidurale “walking”, parto in acqua e protossido d’azoto — e di nuove strategie per l’induzione del travaglio, il parto operativo e la prevenzione dell’emorragia post-partum. Con un approccio scientifico e umano insieme, il libro mostra come la #tecnologia possa rendere la nascita più sicura, personalizzata e consapevole.51
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18/10/2025Dal 17 al 19 ottobre, fondazione ONDA ETS organizza l’(H) Open Weekend sulla Menopausa coinvolgendo gli ospedali con il bollino Rosa in tutta Italia. Tre giorni dedicati a informazione, prevenzione e salute femmile, per accompagnare le donne in questa fase di cambiamento con consapevolezza e serenità. Scopri gli ospedali aderenti e prenota il tuo servizio su www.bollinirosa.it #menopausa #salutedonna #aogoi
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18/09/2025Giornata Mondiale dei #TumoriGinecologici – World GO Day In occasione del 20 settembre, Acto Italia – Alleanza contro il #TumoreOvarico – presenta due nuove guide per le #pazienti dedicate ai tumori della vulva e della vagina. 📌 Le scopriremo insieme nel webinar: “Tumori ginecologici dell’età matura: conoscerli per prevenirli” 📅 19 settembre, ore 17.30 📲 In diretta su Facebook e YouTube di Acto Italia. 🔍 Perché è importante? I tumori della vulva e della vagina sono i più rari e meno conosciuti tra i 5 tumori ginecologici. In Italia: 2.000 nuovi casi/anno e oltre 5.800 donne conviventi. Nel mondo: oltre 66.000 casi ogni anno. Insorgono soprattutto dopo i 60/70 anni, quando molte donne smettono di fare controlli regolari. In alcuni casi sono legati al Papilloma Virus (#HPV) → quindi prevenibili! 💬 «La #prevenzione non ha età» – ricorda Nicoletta Cerana, Presidente di Acto Italia. Anche dopo i 60 anni è fondamentale continuare a prendersi cura della propria salute. Grazie alla dott.ssa Eleonora Preti (IEO), sono state realizzate due guide semplici e utili: ✅ Come riconoscere e prevenire il tumore della vagina ✅ Come praticare l’autoesame per individuare precocemente il tumore della vulva 💜 Un invito per tutte le donne: prendiamoci cura della nostra salute, oggi. #WorldGODay #TumoriGinecologici #Prevenzione #SaluteDonna #TumoreVulva #TumoreVagina #ActoItalia #PapillomaVirus #HPV #Oncologia #Consapevolezza #aogoi12
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04/08/2025È disponibile sul sito AOGOI il numero 4 di “Gyneco”. Su questo numero: dall’aggiornamento delle linee guida Iss sulla Gravidanza fisiologica che prestano più attenzione alla salute mentale e alla violenza domestica, all’articolo sui Tumori ginecologici e microRna “Un dialogo molecolare che cambia la clinica” di Carlo Sbiroli fino alle osservazioni di Carlo Stigliano su “Partorire in Italia oggi: tra umanizzazione e medicalizzazione, alla ricerca di un nuovo equilibrio”. Ma anche approfondimenti sul Digiuno intermittente in gravidanza: evidenze, meccanismi e implicazioni cliniche e sulla PMA in costante “vertiginosa” ascesa. Più attenzione alla salute mentale in gravidanza e dopo il parto e alla violenza domestica e di genere. Sono queste le due principali novità che riguardano l’aggiornamento della seconda parte della Linea Guida “Gravidanza fisiologica” elaborato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (Cnapps) dell’Istituto Superiore di Sanità, sotto l’egida del Sistema Nazionale Linee Guida. Una donna su tre è vittima di violenza fisica e una su quattro subisce violenza durante la gravidanza. I professionisti che assistono la donna durante il percorso nascita si trovano in una posizione privilegiata per intercettare segnali di rischio e offrire supporto tempestivo alle donne sopravvissute alla violenza. Per approfondire: https://www.aogoi.it/notiziario/gyneco-aogoi31
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25/07/2025SETTE FAMIGLIE SU DIECI NELL’UE SONO SENZA FIGLI. IN ITALIA IL 22% DELLE FAMIGLIE HA ALMENO UN FIGLIO: UN DATO SOTTO LA MEDIA EUROPEA Nel 2024, solo il 23,6% delle famiglie nell’Unione Europea includeva figli, con l’Italia al di sotto della media (22,2%). Prevalgono i nuclei con un solo figlio (49,8%) e solo il 7,6% delle famiglie italiane ha tre o più figli. I dati Eurostat confermano la tendenza verso famiglie sempre più piccole e sollevano l’urgenza di politiche a sostegno della natalità. Secondo i dati Eurostat, l’Unione Europea contava quasi 202 milioni di famiglie, ma solo il 23,6% di queste includeva figli, evidenziando una tendenza demografica preoccupante. Con solo il 22,2% delle famiglie italiane che includono figli, l’Italia si colloca al di sotto della media europea, posizionandosi tra i Paesi con le percentuali più basse. Tra le famiglie con figli nell’UE, quasi la metà (49,8%) ha un solo figlio, il 37,6% ne ha due e solo il 12,6% ne ha tre o più. Le famiglie con 1 figlio erano predominanti in tutti i paesi dell’UE, ad eccezione dei Paesi Bassi, dove la percentuale di famiglie con 2 figli era più elevata. Le famiglie con 3 o più figli erano le meno comuni in tutti i paesi dell’UE. La loro percentuale tra tutti i nuclei familiari con figli variava dal 20,6% in Irlanda, al 18,1% in Svezia e al 17,4% in Finlandia, al 6,2% in Portogallo, al 6,4% in Bulgaria e al 7,6% in Italia. Questi dati sottolineano la necessità di politiche mirate a sostenere la natalità e a supportare le famiglie, al fine di contrastare il declino demografico e garantire la sostenibilità sociale ed economica nel lungo termine.
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22/06/2025Il virus respiratorio sinciziale (Rsv), è responsabile ogni anno di oltre 100mila decessi e oltre 3,6 milioni di ricoveri nei bambini sotto i cinque anni. La metà delle morti riguarda neonati con meno di sei mesi di vita, e il 97% si registra nei Paesi a basso e medio reddito, dove l’accesso a terapie di supporto come ossigeno e idratazione resta limitato. L’OMS ha da poco pubblicato il primo position paper sull’Rsv, pubblicato su “Weekly Epidemiological Record” indicando come indicati il vaccino materno RSVpreF, somministrabile a partire dalla 28esima settimana di gestazione, e l’anticorpo monoclonale nirsevimab, che può essere iniettato al neonato subito dopo la nascita o in occasione della prima visita medica, garantendo una protezione di almeno cinque mesi. L’Rsv provoca spesso sintomi lievi, simili al raffreddore, ma può evolvere in polmonite e bronchiolite nei soggetti fragili: neonati, anziani e persone immunodepresse. Secondo l’Oms, estendere l’immunizzazione con questi strumenti “è un passo cruciale per ridurre la mortalità infantile e garantire una protezione precoce nei primi mesi di vita”. L’Oms ha concesso al vaccino la prequalificazione nel marzo 2025, rendendolo acquistabile anche dalle agenzie delle Nazioni Unite. Nirsevimab invece, anticorpo monoclonale a lunga durata, si somministra con una sola iniezione intramuscolare e protegge il neonato entro una settimana. È efficace per almeno cinque mesi, sufficiente a coprire l’intera stagione Rsv nelle aree a stagionalità definita. L’Oms lascia ai singoli Stati la scelta dello strumento più adatto, in base a fattibilità, costi e capacità del sistema sanitario.
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22/06/2025Il termine #insufficienza ovarica indica la perdita quasi totale della normale attività ovarica. L’insufficienza ovarica precoce o prematura è una condizione patologica caratterizzata dall’assenza di cicli mestruali che possono non comparire del tutto (amenorrea primaria) oppure interrompersi precocemente prima dei 40 anni (amenorrea secondaria). “L’insufficienza ovarica prematura presenta una condizione la cui incidenza è in crescente aumento”, commenta la dr.ssa Anna Maria Consoli, UO Ginecologia e Ostetricia, ASST Spedali Civili, Brescia a margine del recente congresso AOGOI Lombardia. “È quindi fondamentale diagnosticarla tempestivamente per poter impostare da subito nelle pazienti un’adeguata #terapia che permetta di andare a prevenire le complicanze a lungo termine. Tra queste complicanze è possibile un aumentato rischio e un’aumentata incidenza di #patologie cardiovascolari, un danneggiamento a carico della #salute ossea e muscolare, l’aspetto neurologico del profilo lipidico. Una terapia di prevenzione primaria permette di evitare che si instaurino tutte le possibili complicanze a lungo termine. Va dunque condivisa con le pazienti una scelta terapeutica adeguata tenendo conto del rapporto rischi benefici per garantire la massima aderenza così da minimizzare quelle che sono le possibili complicanze a lungo termine.” Le cause possono essere diverse: un sovraccarico di tossine da chemioterapia e radioterapia; malattie autoimmuni dove il sistema immunitario produce degli antigeni in grado di danneggiare il tessuto ovarico, i follicoli ovarici e gli ovuli; difetti cromosomici in alcune patologie genetiche. Ci sono inoltre fattori sconosciuti si parla qui di insufficienza ovarica primaria o idiopatica. I trattamenti più efficaci vanno orientati a seconda che interessi valutare una possibilità procreativa della donna stessa o una semplice correzione del suo stato di ipoestrogenismo.
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15/05/2025Il 15 maggio si celebra la giornata della #KangarooCare” (KC o anche canguro terapia), attualmente considerato uno dei migliori interventi in termini di efficacia e di costi per promuovere il benessere dei #neonati pretermine. Può ridurre la mortalità neonatale, aumenta i tassi di allattamento al seno, migliora la crescita ponderale e degli altri parametri antropometrici. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda la Kangaroo Care come cura di routine per tutti i neonati pretermine o di basso peso alla nascita, indicando che deve essere iniziata il prima possibile e deve durare per 8 o più ore al giorno, con sedute di almeno 2 ore. È realmente “un abbraccio che cura”, così come evidenziato anche dal claim di quest’anno della giornata mondiale della Kangaroo Care, che ricorre il 15 maggio, “Tra le mie braccia, cresci”, con l’obiettivo di proteggere e nutrire ogni bambino attraverso il potere del contatto e il riconoscimento del profondo impatto della Kangaroo Care nel promuovere la guarigione, la stabilità e il benessere per tutta la vita del neonato. La nascita pretermine e la degenza in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) sono fonte di stress e preoccupazione per i #genitori e la canguro terapia è uno degli approcci più adatti per ridurre lo stress di madri e neonati. Vi è un effetto anche sull’incidenza di infezioni neonatali grazie all’aumento di produzione di latte materno, alla minore incidenza di ipotermia, al maggior tempo dedicato all’assistenza da parte della madre e ad una dimissione più precoce dall’ospedale. Vi sono anche recenti evidenze che la pratica della KC consente il trasferimento di un microbioma favorevole dalla madre al bambino, riducendo la colonizzazione con batteri patogeni. Il proseguimento a domicilio della pratica del metodo canguro, iniziata in ospedale, è oggetto di riflessione e di studio in questi ultimi anni. www.sin-neonatologia.it17
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12/11/2025Una “consapevolezza silenziosa”. Il #benesseresessuale resta un tabù per 4 uomini italiani su 5 che faticano a parlare di questioni intime, molto personali, anche con il proprio #medico. Sono i risultati di un’ampia survey, condotta da IQVIA su un campione di 1.000 uomini tra i 18 e i 70 anni. Ne emerge un generale riserbo da parte dei maschi italiani a dialogare su aspetti di salute sessuale, mostrando tuttavia una importante “rottura” in cui si fronteggiano da un lato la maggiore attenzione al benessere, compresa della sfera sessuale, e dall’altro il persistente imbarazzo e la difficoltà a chiedere aiuto in caso di problemi sessuali. Fra le problematiche più sottaciute la disfunzione erettile (#DE), una condizione che interessa circa 3 milioni di italiani con una prevalenza globale del 13% e un coinvolgimento trasversale a tutte le età, pari al 2% tra 18 e 34 anni e al 48% oltre i 70 anni, potenzialmente legata a diversi fattori: psicologici, cardiovascolari o metabolici. «Sono ancora troppo pochi gli uomini, anche fra i più giovani, che chiedono aiuto per problematiche sessuali, spesso a causa di retaggi del passato – spiega il Prof. Emmanuele Jannini, ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica all’Università di Roma Tor Vergata – Resta radicato il concetto che ammettere di avere un problema intimo sia segno di debolezza o poca virilità. È importante creare un vocabolario appropriato per parlare dei disturbi della sessualità maschile e i medici devono “(in)formare” i pazienti a usare queste parole, così da abbattere lo stigma e mettere in atto la soluzione personalizzata per ciascuno ognuno». Parlarne di DE è fondamentale poiché potrebbe essere spia di condizioni importanti da non sottovalutare come patologie cardiovascolare e tra queste infarto e ictus. La reticenza al dialogo dipende anche dall’età, la survey evidenzia che i giovani della Gen Z (i nati tra il 1997 e il 2012) sono più aperti a discutere di problemi di sessualità, sebbene lo facciano prima con amici e familiari e poi con il medico. I Millennials (anni 1980-2000), invece, appaiono più attendisti, temporeggiano il confronto con il medico sino alla comparsa dei sintomi veri e propri e solo dopo avere cercato soluzioni alternative, autonome o suggerite dal dialogo con partner o amici. Infine la Gen X (classe 1965-1980), e Boomer (nati tra il 1946 e il 1960) risultano meno attenti alla prevenzione, ma più propensi a rivolgersi da subito al medico di base o allo specialista. Oggi le terapie per la DE ci sono, dai nuovi farmaci, tra cui nuova formulazione orodispersibile, alle tecnologie come dispositivi meccanici o onde d’urto a bassa energia che agiscono sul microcircolo vascolare penieno, a terapie di supporto psico-sessuologico. Allora perché non parlarne con il proprio medico di fiducia e proteggere la sessualità?
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05/11/2025L’#emorragia #post-partum è una delle principali cause di mortalità materna nel mondo, provocando ogni anno circa 45.000 decessi e milioni di casi di complicanze gravi. Sono state da poco pubblicate su The Lancet dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dalla Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia (FIGO) e dalla Confederazione Internazionale delle Ostetriche (ICM), le nuove linee guida sull’emorragia post-partum (PPH). Presentate al Congresso Mondiale FIGO 2025 di Città del Capo, rappresentano il primo riferimento globale interamente dedicato alla prevenzione e alla gestione dell’emorragia post-partum. Le LG definiscono un approccio più rapido e standardizzato alla diagnosi e al trattamento, l’importanza di una corretta assistenza prenatale e postnatale e del trattamento dell’anemia in gravidanza, principale fattore di rischio per la PPH. È raccomandata l’integrazione quotidiana di ferro e acido folico, con somministrazione endovenosa nei casi di deficit severo o mancata risposta alla terapia orale. Si sconsiglia l’uso routinario dell’episiotomia, mentre si promuove il massaggio perineale come misura preventiva per ridurre il rischio di lacerazioni e sanguinamento. Le linee guida introducono il protocollo #MOTIVE, che prevede una sequenza di interventi coordinati: massaggio uterino, somministrazione di ossitocici, acido tranexamico (TXA) per ridurre le perdite, infusione endovenosa di liquidi, ispezione del tratto genitale per individuare eventuali lesioni e rapida escalation delle cure in caso di persistenza del sanguinamento. Nei casi refrattari sono previste trasfusioni o procedure chirurgiche di stabilizzazione. Secondo le stime dell’OMS, la piena applicazione delle linee guida potrebbe prevenire oltre 25.000 decessi materni ogni anno, rappresentando un passo concreto nella tutela della salute riproduttiva globale.891
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03/11/2025L'#allattamento dopo un #tumore al seno è possibile ed è sicuro per la mamma. Lo dimostrano, per la prima volta, i dati di due studi recentemente pubblicati sulle prestigiose riviste scientifiche internazionali Journal of Clinical Oncology (JCO) e Journal of the National Cancer Institute (JNCI), che vedono rispettivamente come primo autore e come coautore Fedro Peccatori, direttore dell'Unità Fertilità e Procreazione dello IEO - Istituto Europeo di Oncologia. Il lavoro apparso su JNCI è un'analisi retrospettiva dei dati di 4372 pazienti operate di tumore al seno, portatrici di una variante patogenetica BRCA 1 o 2, provenienti da 78 centri del mondo. I risultati confermano che l'allattamento dopo tumore al seno non aumenta il rischio di sviluppare recidive locali o controlaterali, evidenziando la possibilità di raggiungere un equilibrio fra i bisogni della madre e quelli del neonato, senza compromettere la sicurezza oncologica. Alle stesse conclusioni giunge il lavoro di JCO svolto nell'ambito dello studio Positive, che ha dimostrato che le future mamme operate per carcinoma mammario ormono-responsivo possono interrompere la terapia endocrina adiuvante senza aumentare il rischio di recidiva. "Il nostro studio lancia alle donne un messaggio chiaro", dichiara il dottor Peccatori. "Chi lo desidera, può allattare al seno senza compromettere in qualche modo gli esiti della terapia oncologica o aumentare le probabilità che la malattia si ripresenti. Inoltre, l'allattamento dalla sola mammella che non ha subìto l'intervento non solo è possibile, ma è del tutto equivalente a quello bilaterale". "Per molte mamme l'allattamento ha un valore anche psicologico-relazionale, perché tramite questo momento riaffermano il legame a tu per tu con il bambino. In IEO siamo stati fra i primi a credere nella maternità dopo un cancro, che fino a pochi anni fa era un tabù in oncologia. Per questo oggi è per noi una immensa gioia, oltre che una grande soddisfazione, poter progettare insieme a molte delle nostre pazienti una maternità completa, allattamento compreso", conclude Peccatori.343
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31/10/2025A breve disponibile il nuovo lavoro di Enrico Ferrazzi, già Direttore della Clinica Ostetrica Mangiagalli, e di Claudio Crescini presidente Fondazione Confalonieri Ragonese. Il libro “New Technologies in Labour and Delivery” esplora come l’innovazione stia trasformando il parto e la pratica ostetrica. Il volume racconta l’evoluzione dalle tecniche tradizionali alle più moderne soluzioni digitali: dall’#ecografia e la risonanza magnetica fino all’intelligenza artificiale e al monitoraggio avanzato del #travaglio. Si parla di gestione del dolore — tra epidurale “walking”, parto in acqua e protossido d’azoto — e di nuove strategie per l’induzione del travaglio, il parto operativo e la prevenzione dell’emorragia post-partum. Con un approccio scientifico e umano insieme, il libro mostra come la #tecnologia possa rendere la nascita più sicura, personalizzata e consapevole.
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24/10/2025Le #infezioni o malattie sessualmente trasmesse (#MST) rappresentano un rilevante problema di sanità pubblica in Italia e nel mondo, con un trend in crescita negli ultimi anni. L’Istituto Superiore di Sanità segnala che nel 2022 si è registrato un aumento di casi: per la sifilide da circa 580 a 700 (-+20%) e per la gonorrea circa 1.200 casi (+50%). Le MST più comuni includono #clamidia, #gonorrea, #sifilide e tricomoniasi, insieme alle infezioni virali come l’Infezione da HPV, l’Herpes genitale, l’Epatite B e l’HIV. Uno studio pubblicato su “JAMA Internal Medicine online” rivela esiti di efficacia dall'impiego della doxiciclina, un antibiotico della famiglia delle tetracicline, usato per trattare infezioni batteriche e malaria, anche contro la riduzione il rischio di clamidia e sifilide, quando il farmaco è usato in post-esposizione (doxyPEP) all'HIV. Lo studio è stato eseguito presso l'Harvard Pilgrim HealthCare Institute di Boston (USA) su oltre 11.500 utilizzatori di PEP di età media circa 40 anni, di cui 95,1% uomini. Si è osservata una diminuzione significativa di positività trimestrale dopo l'inizio della doxyPEP per la clamidia e la sifilide, ma un aumento della positività per gonorrea. Gli autori suggeriscono l'importanza di implementare doxyPEP per la riduzione delle MST nelle reti sessuali delle persone che utilizzano la PrEP (Pre-Exposure Prophylaxis) per la profilassi dell'#HIV. La #prevenzione più che mai passa da educazione sessuale, uso corretto del preservativo e vaccinazioni (es. HPV e HBV), mentre i programmi di screening e campagne informative restano centrali per contenere la diffusione delle infezioni. A breve verrà lanciata una campagna educazionale su Instagram e Tik Tok a favore di una educazione sessuale-sentimentale per i giovani a cura di AOGOI.14
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23/10/2025La Fondazione GIMBE ha presentato l’8 ottobre 2025 presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati l’8° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN) rilevando anzitutto come dati, narrative e sondaggi di popolazione dimostrino che oggi la vera emergenza del Paese è il Servizio Sanitario Nazionale. "Siamo testimoni di un lento ma inesorabile smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale, che spiana inevitabilmente la strada a interessi privati di ogni forma. Da anni i Governi, di ogni colore politico, promettono di difendere il Servizio Sanitario Nazionale, ma nessuno ha mai avuto la visione e la determinazione necessarie per rilanciarlo con adeguate risorse e riforme strutturali. Le drammatiche conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: aumento delle disuguaglianze, famiglie schiacciate da spese insostenibili, cittadini costretti a rinunciare a #prestazionisanitarie, personale sanitario sempre più demotivato." Così Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE, ha aperto – presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati – la presentazione dell’8° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Dopo i tagli del decennio 2010-2019 e le imponenti risorse assegnate nel 2020-2022 assorbite interamente dalla pandemia, il fondo sanitario nazionale (FSN) nel triennio 2023-2025 è cresciuto di ben € 11,1 miliardi: da € 125,4 miliardi del 2022 a € 136,5 miliardi del 2025. Risorse in buona parte erose dall’inflazione – che nel 2023 ha toccato il 5,7% – e dall’aumento dei costi energetici. «Ma dietro l’aumento dei miliardi – afferma Cartabellotta – si cela un imponente e costante definanziamento, perché cambiando unità di misura le rassicuranti cifre assolute diventano solo illusioni contabili». Infatti, la percentuale del FSN sul PIL è scesa dal 6,3% del 2022 al 6% del 2023, per attestarsi al 6,1% nel 2024-2025.
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18/10/2025In occasione della Giornata mondiale della #Menopausa, che si celebra oggi, 18 ottobre, Fondazione Onda ETS organizza l’(H) Open Weekend sulla Menopausa dal 17 al 19 ottobre coinvolgendo gli ospedali con il Bollino Rosa. L’iniziativa si pone l’obiettivo di sensibilizzare le donne sui cambiamenti che accompagnano la menopausa e sulle strategie comportamentali, diagnostiche e terapeutiche che consentono, non solo di migliorare i disturbi che connotano le problematiche a breve termine, ma anche di prevenire e/o ridurre le complicanze a medio-lungo termine, come le #malattie cardiovascolari, l’osteoporosi e le demenze. «Quello della menopausa è un tema di cui si parla, ma spesso viene trattato in modo superficiale, portando molte donne a convivere passivamente e in silenzio con i sintomi di questa fase di profondo cambiamento. Con l’aumento della prospettiva di vita, oggi una #donna può trascorrere in menopausa circa trent’anni: un periodo lungo e delicato, in cui un’informazione corretta, una prevenzione consapevole e, quando necessario, un trattamento adeguato dei sintomi possono contribuire significativamente a migliorare la qualità della vita e a limitare l’insorgenza di problematiche croniche degenerative nel lungo periodo. Per questo motivo, proprio nell’anno del nostro ventennale, come Fondazione Onda ETS siamo fieri di rinnovare il nostro impegno al fianco delle donne con questa nuova edizione dell’Open Weekend», dichiara Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda ETS. Le oltre 170 strutture del network del Bollino Rosa che hanno aderito all’iniziativa offriranno gratuitamente servizi clinico-diagnostici e informativi alla popolazione femminile, quali consulenze e colloqui, esami strumentali, conferenze, info point e distribuzione di materiali informativi nelle aree specialistiche di cardiologia, diabetologia, dietologia e nutrizione, endocrinologia e malattie del metabolismo, ginecologia e ostetricia, psichiatria, reumatologia e senologia. Tutti i servizi offerti con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione sono consultabili sul sito www.bollinirosa.it. È possibile selezionare la regione e la provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali aderenti e i servizi che offrono.
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11/10/2025È stato presentato al Ministero della Salute il Testo Unico sulla legislazione #farmaceutica, con schema di Disegno di Legge delega. Sono oltre 700 norme sui #farmaci, contenute in quasi 100 provvedimenti diversi, rilette, razionalizzate e riunite in un documento unico. Il percorso del T.U., avviato l’8 maggio per un primo confronto istituzionale, è proseguito il 31 luglio con la condivisione dei contenuti con gli stakeholder e il 18 settembre con l’approvazione dello schema di DDL in Consiglio dei Ministri. Nei prossimi mesi seguirà l’iter parlamentare e la predisposizione dei decreti attuativi, previa acquisizione dei pareri previsti e il coinvolgimento delle Regioni, con l’obiettivo di arrivare alla pubblicazione definitiva entro dicembre 2026. Il lavoro ha visto la partecipazione del Ministero della Salute, del Mef, del Mimit, del Mase e del Ministero della Giustizia, ai quali si aggiunge il Ministero per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa. Una Commissione di studio indipendente, che sarà composta da giuristi ed esperti in sanità pubblica ed economia, seguirà tutte le fasi dell’iter legislativo fornendo supporto tecnico e qualificato per la redazione del Testo Unico.
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05/10/2025La terapia ormonale sostitutiva (#TOS) rappresenta ancora oggi uno strumento utile per affrontare i disturbi della #menopausa, migliorando la qualità della vita e proteggendo la #salute delle ossa. Se ne è parlato all' “Update in Endocrinologia Ginecologica” a Roma nei giorni 26-27 settembre 2025. Il commento sul tema delle TOS del prof. Stefano Lello, Fondazione Policlinico Gemelli di Roma e Presidente SIGITE “Negli ultimi anni abbiamo avuto a disposizione #terapieormonali sempre più sicure e sempre più leggere con molecole diverse rispetto al passato e questo ci consente di personalizzare in base alle esigenze della #paziente i diversi tipi di terapia anche in base alla loro composizione farmacologica.” Le vie di somministrazione sono molteplici: compresse orali, cerotti e gel transdermici, oppure trattamenti locali vaginali sotto forma di creme, ovuli o anelli, utili soprattutto per la secchezza e i disturbi urinari. “Anche gli effetti globali sulla salute della #donna - conclude Stefano Lello - possono essere gestiti in termini di riduzione della sintomatologia vasomotoria, miglioramento della qualità del sonno protezione dell'osso miglioramento della sindrome genito-urinaria. Inoltre recenti studi confermano come alcuni tipi di terapia ormonale sostitutiva non impattino significativamente sul rischio di cancro della mammella. questo ovviamente ci aiuta a proporre una terapia adeguata e personalizzata a una fetta sempre più grande delle pazienti in menopausa.”
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02/10/2025La #menopausa non rappresenta soltanto una tappa fisiologica della vita della #donna, ma diversi studi l’associano nell’avere un legame indipendente sul rischio di sviluppare #malattia cardiovascolare aterosclerotica. Le donne in menopausa hanno il 18% in più di probabilità di superare il rischio ASCVD rispetto a quelle con ancora il ciclo mestruale. Il dato emerge con chiarezza soprattutto nelle fasce di età più giovani: tra i 45 e i 50 anni, l’associazione tra menopausa e aumento del rischio ASCVD è particolarmente marcata e resta significativa fino ai 60 anni. È questo quanto emerge da un’analisi osservazionale pubblicata sulla rivista “Maturitas”. L’analisi effettuata dal database UK Biobank è stata condotta su 222.007 partecipanti donne tra 40 e 69 anni senza precedenti di malattia cardiovascolare, suddivise in 158.572 postmenopausali (71,4%) e 63.435 premenopausali (28,6%). Il rischio a 10 anni di ASCVD è stato calcolato usando le pooled cohort equations. Gli autori suggeriscono che gli screening del rischio cardiovascolare includano anche lo stato menopausale. Le strategie preventive dovrebbero concentrarsi su: gestione lipidica, controllo pressorio, regolazione della glicemia e modifiche dello stile di vita. Non si tratta quindi solo di un problema ginecologico o endocrinologico, ma di una condizione che richiede un approccio multidisciplinare, con il coinvolgimento diretto dei cardiologi, dei medici di medicina generale e di tutti gli operatori sanitari che seguono le donne in questa transizione.
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24/09/2025
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20/09/2025La #sclerosimultipla non riduce la #fertilità e le #donne con SM possono affrontare una #gravidanza. È però importante pianificare il concepimento con il neurologo, perché alcuni farmaci devono essere sospesi o sostituiti. Durante la gravidanza la malattia tende a dare meno ricadute, senza aumentare i rischi di aborto o di malformazioni per il bambino. I sintomi della SM possono talvolta confondersi con i disturbi tipici della gravidanza, ma non rappresentano un ostacolo particolare. Il parto può essere sia naturale sia cesareo a seconda delle indicazioni ostetriche, e l’anestesia epidurale è considerata sicura. Il periodo più delicato è il post-partum, soprattutto nei primi 3-6 mesi, quando il rischio di ricadute cresce. In questa fase è necessario valutare il momento giusto per riprendere la terapia. L’allattamento al seno è possibile, ma non sempre compatibile con i farmaci; la scelta va personalizzata. Con il supporto di un’équipe multidisciplinare, molte donne con SM possono vivere la maternità in modo positivo e sicuro. dichiara Massimo Filippi, Direttore dell’Unità di Neurologia, del servizio di Neurofisiologia e dell'Unità di Neuroriabilitazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e Professore Ordinario di Neurologia all’Università Vita-Salute San Raffaele. Per le donne con SM che desiderano affrontare una gravidanza, oggi è disponibile un importante opzione ad alta efficacia. AIFA ha infatti approvato ocrelizumab, sottocute (sc) sviluppato da Roche per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla (SMR) e di quella primariamente progressiva (SMPP). Grazie alla sua attività immunomodulatoria prolungata e alla bassa probabilità di trasferimento placentare durante il primo trimestre, la terapia consente di mantenere un efficace controllo della malattia anche nel periodo pre-concepimento, riducendo al minimo i rischi per madre e bambino. Le evidenze scientifiche disponibili mostrano infatti che l’esposizione in utero o attraverso il latte materno non è associata a un aumento del rischio di esiti avversi di gravidanza né a effetti negativi sui livelli di cellule B nei neonati, permettendo l’utilizzo del farmaco anche durante l’allattamento a partire da pochi giorni dopo il parto. Ciò consente alle pazienti di affrontare con maggiore serenità la maternità, conciliando il desiderio di famiglia con la necessità di mantenere un adeguato controllo della patologia.