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Sindrome feto-alcolica. “Un solo bicchiere può cambiare una vita intera, ecco perché non bere in gravidanza”. Il monito dell’Iss

12 settembre – Un solo bicchiere può compromettere per sempre la salute di un bambino. In occasione della Giornata internazionale sulla sindrome feto-alcolica, celebrata il 9 settembre, l’Iss rilancia il messaggio “zero alcol in gravidanza”. Concluso il programma di formazione che ha coinvolto oltre 15mila operatori sanitari, l’obiettivo è rafforzare la prevenzione e la consapevolezza dei rischi legati all’assunzione di alcol in gravidanza.

Un brindisi di troppo può segnare un destino. La sindrome feto-alcolica, la più grave tra i disturbi dello spettro feto-alcolico (Fasd), ricorda quanto l’alcol sia pericoloso in gravidanza: nessuna quantità è sicura.

È questo il monito che l’Istituto Superiore di Sanità ha voluto rilanciare il 9 settembre –  nono giorno del nono mese dell’anno e giornata simbolica dei nove mesi di gestazione –  invitando giovani donne e futuri genitori a scegliere l’unica opzione senza rischi: l’astensione totale. Parallelamente, si è concluso un ampio programma di formazione che ha coinvolto oltre 23mila professionisti sanitari, di cui più di 15mila hanno completato i corsi, per rafforzare la diagnosi precoce e la sensibilizzazione.

La Fasd (Fetal Alcohol Spectrum Disorders) è un insieme di condizioni causate dall’esposizione prenatale all’alcol. Può includere una serie di problemi fisici, comportamentali e cognitivi di diversa gravità. Le persone con Fasd possono avere difficoltà nell’apprendimento, problemi di attenzione e caratteristiche fisiche distintive, specie nella forma completa di questi disturbi denominata Fas (Fetal Alcohol Syndrome). Bassa statura, microcefalia e ritardo mentale si associano ad altre caratteristiche facciali distintive, come setto nasale corto e allargato e narici che tendono ad essere prominenti, occhi che appaiono piccoli e distanti e le orecchie basse e girate verso la parte posteriore della testa. Il prolabio (o filtro), ossia il solco tra il naso e il labbro superiore, esteso e appiattito e il labbro superiore sottile.

La formazione degli operatori L’Iss ha puntato con forza sulla formazione degli operatori. Si è infatti concluso il 3 settembre scorso, il programma di formazione nazionale a cura degli esperti Iss online e rivolto agli operatori sanitari, con un numero importante di adesioni. Sono stati svolti nel complesso quattro corsi di formazione, per un totale di oltre 23.600 iscrizioni e 15.590 completamenti (circa il 66% degli iscritti).