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Endometriosi e Disbiosi Intestinale: Un asse da spezzare per affrontare meglio la patologia

Endometriosi e Disbiosi Intestinale

26 ottobre 2025 – Disbiosi intestinale, stress ossidativo e neuroinfiammazione sono spesso coesistenti nelle donne con endometriosi, contribuendo alla cronicizzazione del dolore e alla ridotta risposta ai trattamenti.
Questo articolo propone una strategia che combini nutraceutici a base di estratti vegetali con spiccate funzionalità antinfiammatorie e antiossidanti e probiotici ad azione specifica per agire a monte dei meccanismi disfunzionali, supportando la paziente in modo più completo e prolungato.
L’endometriosi è una patologia cronica e multifattoriale, caratterizzata da un’importante componente infiammatoria ed estrogeno-dipendente. Le donne che ne soffrono si trovano frequentemente ad affrontare un circolo vizioso di infiammazione cronica, stress ossidativo, neuroinfiammazione e disbiosi intestinale. Questi fattori contribuiscono in modo significativo al dolore persistente e alla ridotta efficacia delle terapie convenzionali. Rompere questo asse disfunzionale è cruciale per migliorare la qualità della vita delle pazienti.Endometriosi e Disbiosi Intestinale: Un asse da spezzare per affrontare meglio la patologia - endok.png

Indice di navigazione

  1. L’Asse Infiammazione-Disbiosi nell’Endometriosi: Un Legame Critico »

  2. Gli Estratti Vegetali Contro Infiammazione e Ossidazione »

  3. I probiotici ad Azione Specifica »

  4. Conclusioni »

  5. Bibliografia »

L’Asse infiammazione-disbiosi nell’endometriosi: Un legame critico

La correlazione tra infiammazione e disbiosi intestinale nell’endometriosi è un’area di ricerca sempre più approfondita. L’endometriosi è intrinsecamente legata a uno stato di infiammazione cronica sia sistemica che locale, alimentata da un’attivazione anomala del sistema immunitario e dalla produzione di citochine pro-infiammatorie come il TNF-α, l’IL-6 e l’IL-1 beta [7].
Contemporaneamente, molte donne con endometriosi presentano disbiosi intestinale, ovvero uno squilibrio nella composizione e nella funzione del microbiota intestinale. Questo squilibrio può portare a un aumento della permeabilità intestinale, comunemente definita “leaky gut”. Tale aumento permette a componenti batterici (come il lipopolisaccaride – LPS) e a metaboliti tossici di passare dal lume intestinale al circolo sanguigno. Questo passaggio attiva le cellule immunitarie e amplifica la risposta infiammatoria sistemica, creando un circolo vizioso che esacerba la patologia endometriosica [8].
Diversi studi clinici e test In Vitro hanno dimostrato la correlazione disbiosi-endometriosi:

  • Evidenza di disbiosi nel microbiota intestinale: Alcuni studi clinici hanno rivelato alterazioni significative del microbioma nelle pazienti endometriosiche, per esempio con una diminuzione di batteri benefici (es. Lactobacillus, Bifidobacterium) e un aumento di specie potenzialmente pro-infiammatorie come Escherichia coli, Streptococcus, Proteobacteria ed Enterobacteriaceae [9, 10, 15, 16]. Queste alterazioni sono state correlate con la gravità dei sintomi e del dolore pelvico. L’alterazione dell’estroboloma (i batteri intestinali che metabolizzano gli estrogeni) può inoltre portare a un aumento dei livelli circolanti di estrogeni liberi, favorendo la crescita del tessuto endometriosico, dato che l’endometriosi è una malattia estrogeno-dipendente [17].
  • Evidenza di disbiosi nel microbiota del tratto riproduttivo: Non solo l’intestino, ma anche il microbiota del tratto riproduttivo (vaginale, cervicale, fluido peritoneale e endometriale) mostra alterazioni nelle donne con endometriosi, con una ridotta presenza di Lactobacillus e una maggiore prevalenza di batteri patogeni [16, 18, 26].
  • Permeabilità intestinale (“Leaky Gut”): Un aumento della permeabilità intestinale è stato riscontrato in donne con endometriosi [11], probabilmente a causa dall’esposizione a fattori infiammatori tipici dell’endometriosi che compromette l’integrità delle giunzioni strette tra le cellule epiteliali intestinali, con conseguente passaggio di sostanze pro-infiammatorie nel circolo sistemico [12].
  • Impatto bidirezionale dell’infiammazione e della disbiosi: L’infiammazione cronica associata all’endometriosi non solo è aggravata dalla disbiosi, ma può anche influire negativamente sulla salute intestinale stessa. Le citochine pro-infiammatorie possono alterare la motilità intestinale, la sensibilità viscerale e la composizione del muco intestinale, creando un ambiente favorevole alla disbiosi [7].

 

Gli estratti vegetali contro infiammazione e ossidazione

In questo scenario, la natura offre potenti alleati. Prezzemolo, sedano e rosmarino, erbe aromatiche comuni nella dieta mediterranea, si distinguono per le loro notevoli proprietà antinfiammatorie e antiossidanti e possono costituire dei nuovi importanti alleati nel contrastare l’endometriosi:

  • Prezzemolo (Petroselinum crispum): Ricco di flavonoidi (come apigenina e luteolina), che vantano spiccate proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, e apiolo. L’apigenina, in particolare, è stata studiata per la sua capacità di modulare le vie infiammatorie. Ricerche precliniche e test in vitro hanno mostrato che l’apigenina inibisce la proliferazione, l’invasione e la migrazione delle cellule endometriali, suggerendo un potenziale nel rallentare la progressione della malattia [1, 2]. Mentre l’apiolo modula la risposta infiammatoria, mediante inibizione della cascata infiammatoria e riduzione della produzione di citochine pro-infiammatorie, e svolge un’attività antiossidante grazie alla sua struttura fenolica [19, 20].
  • Sedano (Apium graveolens): Similmente al prezzemolo, il sedano è una fonte eccellente di flavonoidi. Test in vitro e studi su animali suggeriscono che anche altri composti fenolici del sedano possono contribuire a ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione [4]. Contiene inoltre polisaccaridi che possono agire come prebiotici, nutrendo i batteri benefici nell’intestino e supportando l’equilibrio del microbiota [3]. Questa azione prebiotica contribuisce a contrastare la disbiosi intestinale.
  • Rosmarino (Rosmarinus officinalis): Ricco di acido rosmarinico e carnosico, potenti antiossidanti e antinfiammatori. L’acido rosmarinico ha dimostrato di inibire diverse vie infiammatorie e di proteggere le cellule dallo stress ossidativo [5]. Le sue proprietà antimicrobiche possono anche contribuire a modulare la flora intestinale, contrastando la crescita di batteri patogeni e favorendo un ambiente più sano [6].

 

I probiotici ad azione specifica

La correlazione tra la disbiosi intestinale e l’azione di specifici ceppi probiotici, come Lactiplantibacillus plantarum LP09 e Lacticaseibacillus rhamnosus LR06, è di grande rilevanza per la gestione dell’endometriosi. Questi ceppi sono ampiamente studiati per la loro capacità di modulare il microbiota intestinale e di conferire benefici alla salute, inclusa la risoluzione della disbiosi stessa:

  • Lactiplantibacillus plantarum (ex Lactobacillus plantarum): Le specie di plantarum sono note per la loro capacità di favorire l’eubiosi, aumentando l’abbondanza di batteri che producono metaboliti benefici come gli acidi grassi a catena corta (SCFA), cruciali per la salute dell’epitelio intestinale e la regolazione immunitaria [21]. Inoltre, Lactiplantibacillus plantarum P09 ha dimostrato di ridurre la gravità della diarrea cronica in uno studio clinico controllato con placebo, indicando un ripristino dell’equilibrio microbico e della funzione della barriera intestinale [23].
  • Lacticaseibacillus rhamnosus (ex Lactobacillus rhamnosus): Questo probiotico è ben noto per la sua resistenza e la capacità di adesione alle cellule epiteliali. È ampiamente utilizzato per la prevenzione e il trattamento di vari tipi di diarrea, inclusa quella associata agli antibiotici [23]. Il ceppo LR06 rientra tra le specie che hanno mostrato effetti benefici sulla salute del tratto urogenitale, contribuendo a ristabilire l’equilibrio del microbiota e a contrastare la crescita eccessiva di batteri disbiotici [24]. Studi su altri ceppi di rhamnosus hanno evidenziato la loro capacità di modulare l’immunità e ridurre l’infiammazione [25].

L’utilizzo combinato di questi due ceppi contribuisce a ripristinare un microbiota intestinale più equilibrato, riducendo le specie pro-infiammatorie e aumentando quelle benefiche, e consente di spezzare il circolo vizioso tra disbiosi e infiammazione sistemica nell’endometriosi mediante:

  • Modulazione della risposta immunitaria e produzione di citochine infiammatorie
  • Riduzione della permeabilità intestinale, limitando il passaggio di tossine e LPS che alimentano l’infiammazione.
  • Modulazione dell’Estroboloma, contribuendo a un migliore metabolismo degli estrogeni e potenzialmente riducendo l’eccesso di estrogeni circolanti che può alimentare la crescita delle lesioni endometriosiche [17].

 

Conclusioni

Considerando la crescente evidenza del ruolo della disbiosi nell’endometriosi, un approccio integrato che combini nutraceutici con forti proprietà antinfiammatorie e antiossidanti e probiotici ad azione specifica potrebbe offrire un supporto significativo alle donne che convivono con questa condizione.
In tal senso, prezzemolo, sedano e rosmarino insieme a Lactiplantibacillus plantarum e Lacticaseibacillus rhamnosus potrebbero costituire la combinazione base, da arricchire con ulteriori sostanze (ad esempio, vitamina D, curcumina, resveratrolo, acido α-lipoico, omega-3) in funzione delle specificità delle pazienti endometriosiche da trattare.

 

Bibliografia

  1. Salehi, B., et al. (2019). “Apigenin: A Review of Its Beneficial Effects and Its Molecular Mechanisms.” Applied Sciences, 9(12), 2686.
  2. Jo, M., et al. (2015). “Apigenin inhibits the proliferation and invasion of endometriosis cells via suppression of PI3K/Akt/mTOR signaling pathway.” Journal of Ethnopharmacology, 172, 1-8.
  3. Kooti, W., et al. (2016). “Phytochemistry, Pharmacology, and Therapeutic Uses of Celery (Apium graveolens).” Journal of Complementary and Integrative Medicine, 13(4), 317-327.
  4. Kim, M. J., et al. (2014). “Antioxidant and anti-inflammatory activities of Apium graveolens (celery) extracts.” Journal of Food Science and Nutrition, 19(2), 154-159.
  5. Prieto, M. A., et al. (2015). “Biological Activities of Rosmarinic Acid: A Review.” Molecules, 20(9), 17094-17112.
  6. Loizzo, M. R., et al. (2008). “In vitro antimicrobial and antioxidant activities of the essential oils and extracts of Rosmarinus officinalis and Salvia officinalis L.” Journal of Pharmacy and Pharmacology, 60(11), 1699-1707.
  7. Laschke, M. W., & Menger, M. D. (2016). “The gut microbiota and endometriosis.” Gynecological Endocrinology, 32(9), 678-683.
  8. Leonardi, M., et al. (2020). “Endometriosis and the Gut Microbiota: A Systematic Review.” Journal of Clinical Medicine, 9(12), 3740.
  9. Ata, B., et al. (2019). “The Endometrial Microbiome in Endometriosis: A Systematic Review.” Reproductive Sciences, 26(3), 329-338.
  10. Svensson, A., et al. (2021). “The Gut Microbiota in Women with Endometriosis: A Pilot Study.” Journal of Clinical Medicine, 10(12), 2736.
  11. Sajadian, M., et al. (2022). “Increased Intestinal Permeability in Women with Endometriosis: A Case-Control Study.” Journal of Obstetrics and Gynaecology Canada, 44(4), 450-456.
  12. Camilleri, M. (2019). “Leaky gut: mechanisms, measurement and clinical implications.” Clinical Gastroenterology and Hepatology, 17(7), 1243-1250.
  13. Koga, Y., et al. (2020). “Effect of Lactobacillus gasseri OLL2809 on the pain of endometriosis: a randomized, double-blind, placebo-controlled trial.” Gynecological Endocrinology, 36(6), 543-547.
  14. Liu, X., et al. (2023). “Celery soluble dietary fiber antagonizes flavonoids ameliorative effect on dextran-sodium-sulfate-induced colitis in mice.” Food and Chemical Toxicology, 181, 114092.
  15. Zhu J, et al. (2024). “Comparison of microbial abundance and diversity in uterine and peritoneal fluid in infertile patients with or without endometriosis”. BMC Women’s Health. 2024 Feb 29;24(1):148.
  16. Koninckx, P. R., et al. (2021). “The microbiome and endometriosis: an update.” Fertility and Sterility, 115(2), 281-285.
  17. Kwa, M., et al. (2016). “The intestinal microbiome and estrogen metabolism.” Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology, 164, 182-188.
  18. Wang, Y., et al. (2021). “The vaginal and gut microbiota in women with endometriosis: A systematic review and meta-analysis.” Journal of Assisted Reproduction and Genetics, 38(11), 2977-2989.
  19. Nordeen SK, Bona BJ, Mok SC, Carney ME. Apigenin suppresses estrogen receptor alpha expression in human breast cancer cells. Horm Cancer. 2013;4(5):293–300.
  20. Zhang H, Yang X, Zhang J, Guo Y. Evaluation of antioxidant activity of parsley essential oil and its protective effect on lipid peroxidation. Food Res Int. 2006;39(8):833–9.
  21. Salehi, B., et al. (2019). “Apigenin: A Review of Its Beneficial Effects and Its Molecular Mechanisms.” Applied Sciences, 9(12), 2686.
  22. Li, X., et al. (2024). “Lactiplantibacillus plantarum P9 for chronic diarrhea in young adults: a large double-blind, randomized, placebo-controlled trial.” Journal of Clinical Gastroenterology.
  23. WebMD (https://www.webmd.com/). “Lacticaseibacillus Rhamnosus: Overview, Uses, Side Effects, Precautions, Interactions, Dosing and Reviews.”
  24. Kim, D. Y., et al. (2023). “Characterization of the probiotic properties of Lacticaseibacillus rhamnosus LR6 isolated from the vaginas of healthy Korean women against vaginal pathogens.” Frontiers in Cellular and Infection Microbiology, 13, 10720895.
  25. Li, H., et al. (2024). “Study on the effect and mechanism of Lacticaseibacillus rhamnosus AFY06 on inflammation-associated colorectal cancer induced by AOM/DSS in mice.” Frontiers in Microbiology, 15, 1382781.
  26. gov Identifier: NCT05824819. “Endometriosis and Peritoneal Dysbiosis.” (Current trial recruiting). Jagiellonian University. Recruiting (accessed October 2025) – studio clinico in corso.