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Folato attivo nel primo trimestre di gravidanza: è il metile che fa la differenza!

Il 5-MTHF, è la forma attiva dell’acido folico, direttamente disponibile per mamma e bambino. Il 5-MTHF è un donatore di metili in numerose reazioni metaboliche, tra cui importanti processi epigenetici coinvolti nell’embriogenesi, inoltre regola i livelli di omocisteina e svolge un ruolo chiave nella sintesi di DNA e RNA.

 

Introduzione​

La supplementazione con acido folico (vitamina B9) nel primo trimestre di gravidanza è una pratica consolidata ormai da tempo, in quanto i benefici sulla salute della madre e del nascituro sono confermati dall’esperienza clinica e dai dati di letteratura.
Per comprendere come offrire un’adeguata supplementazione del nutriente nei modi e nei tempi, è necessario analizzare le tappe metaboliche del passaggio da acido folico a folato attivo (fig. 1 ppt).
L’acido folico come tale non è attivo nell’organismo umano, deve essere convertito a 5-Metil-TetraidroFolato (5-MTHF). Il 5-MTHF possiede una biodisponibilità immediata e non è soggetto ad accumulo plasmatico. Rappresenta il 98% del folato plasmatico.

 

Principali funzioni metaboliche del folato attivo

  • Trasferimento di gruppi metilici (CH3) (transmetilazione). Alcune reazioni di transmetilazione sono fondamentali nell’embriogenesi.
  • Regolazione dei livelli di omocisteina mediante metilazione dell’omocisteina a metionina. Livelli elevati di omocisteina sono dannosi per l’integrità endoteliale.
  • Sintesi della glicina a partire dalla serina.
  • Sintesi di DNA e RNA.

Le Linee Guida nazionali e internazionali raccomandano una supplementazione di 400 mcg/die di folato nelle donne senza fattori di rischio specifici, al fine di raggiungere una concentrazione ottimale nella riduzione del rischio di comparsa di malformazioni congenite correlate alla mancata chiusura del tubo neurale.

 

Trasferimento placentare di folato attivo​

La concentrazione di folato attivo nel sangue fetale è superiore a quella materna, probabilmente a causa di un trasporto attivo placentare. La concentrazione media è più elevata nel sangue del cordone ombelicale. Non si evidenziano invece differenze materno-fetali nei livelli plasmatici di acido folico o dei metaboliti inattivi, a supporto dell’evidenza che il trasferimento placentare attivo di queste sostanze non avviene. Pertanto appare chiaro come un una supplementazione con acido folico attivo, possa essere utile a raggiungere concentrazioni adeguate per la crescita fetale.
Nella figura seguente sono illustrato le concentrazioni raggiunte dalle principali forme di folato nel siero materno e nel siero del cordone ombelicale del neonato.

Mod. da: Obeid R, et al. J Perinat Med. 2013.

 

Il ruolo del folato attivo nel contrastare i rischi dell’iperomocisteinemia in gravidanza ​

Si ritiene che il 5-MTHF, coinvolto nella conversione da omocisteina a metionina, svolga un importante ruolo nella prevenzione delle condizioni cliniche associate ad iperomocisteinemia, riducendone il livello. Elevati livelli di omocisteina sono stati riscontrati nel liquido amniotico di feti con difetto del tubo neurale a livello cervicale, lombosacrale e occipitale.

L’iperomocisteinemia agirebbe quindi:

  • con effetto teratogeno diretto, determinando alterazioni della migrazione e dell’induzione cellulare;
  • con effetto teratogeno indiretto, legato alla riduzione della biosintesi della S-adenosilmetionina, essenziale per la transmetilazione di molecole biologiche importanti. Un deficit di folati potrebbe dunque causare difetti congeniti in embrioni geneticamente predisposti, anche in seguito a insufficiente disponibilità di nucleotidi per la sintesi di DNA con conseguente inibizione della proliferazione e riduzione delle metilazioni.

Inoltre, l’iperomocisteinemia correla inversamente con la crescita placentare e fetale.

 

Fonti

  • Antoniades C, et al. 5-Methyltetrahydrofolate rapidly improves endothelial function and decreases superoxideproduction in human vessels: Effects on vascular tetrahydrobiopterin availability and endothelial nitric oxide synthase coupling. Circulation. 2006; 114(11):1193-201
  • Bisseling TM, et al. Placental folate transport and binding are not impaired in pregnancies complicated by fetal growth restriction. Placenta 2004; 25 (6): 588-593
  • Durand P, et al. Folate Deficiencies and Cardiovascular Pathologies. Clin Chem Lab Med1998 Jun;36(7):419-29
  • Håberg SE, et al. Folic acid supplements in pregnancy and early childhood respiratory health. Arch Dis Child. 2009; 94(3):180-4
  • Hodgetts VA, et al. Effectiveness of folic acid supplementation in pregnancy on reducing the risk of small-for-gestational age neonates: A population study, systematic review and meta-analysis. BJOG. 2015; 122(4):478-90
  • Obeid R, et al. Biochemical indexes of the B vitamins in cord serum are predicted by maternal B vitamin status. Am J Clin Nutr. 2005; 82(1):133-9
  • Obeid R, et al. Is 5-methyltetrahydrofolate an alternative to folic acid for the prevention of neural tube defects? J of Perinatal Medicine. 2013 ;41(5):469-83
  • LARN - Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. Doc Di Sintesi per XXXV Congr Naz SINU 2012
  • Sweeney MR, et al. Evidence of unmetabolised folic acid in cord blood of newborn and serum of 4-day-old infants. Br J Nutr. 2005; 94(5):727-30
  • Van der Molen EF, et al. Hyperhomocysteinemia and other thrombotic risk factors in women with placental vasculopathy. Br J Obstet Gynaecol. BJOG. 2000; 107(6):785-91
  • Obeid R, et al. ls 5-methyltetrahydrofolate an alternative to folic acid for the prevention of neural tube defects? J Perinat Med. 2013; 1;41(5):469-83

 

 

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