Entro il 2071 molti paesi avranno bisogno fino al 30% in più di medici e del 33% in più di infermieri per garantire i livelli attuali di assistenza. Dall’Associazione europea dei Medici Junior la ricetta per non arrivare impreparati
18 luglio - Ottimizzare la distribuzione dei compiti, rafforzare i sistemi informativi per la pianificazione della forza lavoro, sfruttare il digitale e l’impiego flessibile delle risorse umane. Questi i tre pilastri della nuova politica adottata dall’EJD, che l’Oms Europa definisce “un passo fondamentale” per rispondere alla crescente pressione sui sistemi sanitari del continente.
Ottimizzazione del mix di competenze e distribuzione dei compiti, anche attraverso l’adozione di best practice internazionali per ridurre la variabilità nell’erogazione delle cure. Rafforzamento dei sistemi di dati per la pianificazione della forza lavoro, supportando una modellazione accurata della domanda e dell’offerta e valorizzando strumenti come gli Indicatori del carico di lavoro del fabbisogno di personale dell’Oms. Sfruttamento degli strumenti digitali per migliorare l’efficienza e la resilienza dei team sanitari, in coerenza con le linee guida Oms su salute digitale e intelligenza dei dati.
Sono queste le tre direttrici per l’ottimizzazione dei sistemi sanitari basata sulla forza lavoro adottate dall’Associazione Europea dei Medici Junior (EJD). Un cambio di paradigma guidato dai giovani medici accolto con entusiasmo dall’Oms/Europa, che la considera un tassello essenziale nell’implementazione del proprio Quadro d’azione per il personale sanitario e assistenziale, adottato nel 2023 dai 53 Stati membri della Regione.
Il documento dell’EJD si allinea perfettamente ai principi dell’Oms, promuovendo politiche basate sulle evidenze, l’uso intelligente dei dati, l’impiego flessibile delle risorse umane e il rafforzamento della governance della forza lavoro.
Non si tratta di un semplice esercizio organizzativo, ma, come ha affermato la Dott.ssa Cathal Morgan, responsabile tecnico dell’Oms per la forza lavoro sanitaria, di “un'importante dimostrazione di come gli operatori sanitari in prima linea possano guidare un cambiamento trasformativo. Essa sottolinea che l'ottimizzazione della forza lavoro non è solo un esercizio tecnico, ma una risposta strategica e incentrata sulle persone a carenze critiche e a futuri shock sistemici".
Una risposta a sfide urgenti
L’importanza dell’iniziativa si inserisce in un contesto critico: la carenza di personale sanitario affligge ormai anche i paesi con le più alte densità di operatori al mondo. I sistemi sanitari europei faticano ad attrarre e trattenere professionisti, soprattutto nelle aree rurali e nei team specialistici. L’invecchiamento della forza lavoro, la crescente mobilità internazionale e lo stress post-pandemico – con un impatto rilevante sulla salute mentale degli operatori – pongono interrogativi urgenti sulla sostenibilità dei servizi. Secondo le proiezioni dell’UE, entro il 2071 molti paesi avranno bisogno fino al 30% in più di medici e del 33% in più di infermieri per garantire i livelli attuali di assistenza.
Non solo numeri: formazione, dati e benessere
Ottimizzare non significa solo assumere di più. Come sottolinea l’Oms, una migliore organizzazione del lavoro, l’educazione continua, la valorizzazione dei dati per guidare le politiche di assunzione e l’adozione di tecnologie appropriate possono migliorare sensibilmente l’efficienza e gli esiti di salute senza necessariamente aumentare il personale.
La stessa politica dell’EJD insiste sull’importanza di valorizzare il tempo degli operatori e di mettere il loro benessere psico-fisico al centro delle politiche "Gli operatori sanitari, le istituzioni e i governi devono impegnarsi attivamente nell'ottimizzazione – ha affermato il Dott. Patrick Pihelgas, Presidente del Comitato per la Forza Lavoro Medica dell'EJD - tutto dipende da quanto bene impieghiamo il prezioso tempo degli operatori sanitari e da cosa siamo disposti a fare per prenderci cura del loro benessere. Gli operatori sanitari devono essere in prima linea in qualsiasi iniziativa di ottimizzazione per garantire un cambiamento significativo".
Cosa devono fare i paesi europei secondo l’Oms
L’Oms/Europa esorta i governi, le istituzioni e le associazioni professionali a:
- Integrare le raccomandazioni EJD nella pianificazione nazionale della forza lavoro.
- Investire in percorsi educativi basati sulle competenze e in aggiornamento continuo.
- Espandere l’uso dei dati per guidare il reclutamento e la distribuzione degli operatori.
- Creare piattaforme per la leadership dei giovani professionisti nella definizione delle politiche sanitarie.
Verso sistemi sanitari più giusti ed efficienti
La collaborazione tra l’Oms e l’EJD rappresenta quindi un esempio virtuoso di co-progettazione delle politiche tra istituzioni internazionali e giovani professionisti. “Siamo pronti a sostenere l'Europa nel compiere progressi sostenibili - ha aggiunto il Dott. Morgan - ottimizzare il personale sanitario è fondamentale per raggiungere una copertura universale, equità sanitaria e sistemi sanitari resilienti”.