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Aborto. San Marino approva la legge, non sarà più un reato

2 settembre - Il Consiglio Grande e Generale ha approvato in seconda lettura la proposta di legge scaturita dalla consultazione popolare del settembre scorso. Viene previsto l’obbligo del passaggio attraverso il consultorio per tutte le donne che scelgano di abortire entro la dodicesima settimana di gravidanza. Con la sola possibilità di optare per un incontro da remoto, attraverso uno schermo.

 

A circa un anno dallo storico referendum sulla legalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza, San Marino approva la sua legge sull’aborto che, quindi, ora non è più considerato reato.

Il Consiglio Grande e Generale ha infatti approvato con 32 voti a favore, 7 contrari e 10 astenuti la legge che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza.

Un risultato di portata epocale ottenuto a seguito di una lunga mediazione sugli aspetti più spinosi e divisivi. In base all’accordo trovato sono stati introdotti due emendamenti, all’articolo 1 e all’articolo 4. Ha prevalso il passaggio obbligatorio attraverso il consultorio, per le Ivg entro la dodicesima settimana. Un passaggio che potrà avvenire anche in forma telematica. Respinto invece l’emendamento di Libera che sosteneva l’accesso facoltativo al consultorio, a maggiore tutela della libera scelta e della privacy.

“Festeggiamo, ma dobbiamo essere consapevoli che è un punto di partenza”, è stato il commento dell’Unione donne sammarinesi (Uds) promotrice del referendum.

 

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