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Nell’anno del Covid spesa sanitaria boom: +6,5 mld. Crescono tutte le voci di spesa tranne gli acquisti da privato e spesa out of pocket. Il report della Ragioneria dello Stato

29 ottobre 2021 – La spesa sanitaria totale nel 2020 è cresciuta fino a 123,4 mld. In lieve salita la spesa per il personale anche se in rapporto alla spesa totale essa è diminuita e scende per la prima volta sotto il 30%. Complici le restrizioni della pandemia è crollato l’acquisto di prestazioni dal privato così come si è ridotta la spesa out of pocket dei cittadini (tranne che farmacie e parafarmacie). Crollo del ticket per effetto dell’abolizione del superticket sulla specialistica. IL RAPPORTO

La spesa sanitaria corrente di CE è aumentata dal 2012 al 2020 di quasi 12 punti percentuali passando da 110.399 a 123.459 milioni di euro. L’incremento medio annuo nel periodo considerato è stato dell’1,4%. Ma a ben vedere è nell’ultimo anno con lo scoppio della pandemia nel 2020 che la spesa ha registrato una crescita di ben 6,5 miliardi (+5,6% sul 2019). È quanto emerge dal nuovo rapporto sul Monitoraggio della spesa sanitaria della Ragioneria dello Stato relativo all’anno 2020.

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Un report prezioso perché fa capire l’impatto che ha avuto la pandemia sulla spesa sanitaria. Sono molto cresciute infatti le spese per i consumi intermedi. È proseguita la crescita della spesa farmaceutica ospedaliera così come ha continuato a scendere la convenzionata. In lieve salita la spesa per il personale anche se in rapporto alla spesa totale essa è diminuita. Complici le restrizioni in pandemia è crollato l’acquisto di prestazioni dal privato così come si è ridotta la spesa out of pocket dei cittadini (tranne che per farmacie e parafarmacie). Ma vediamo in sintesi il rapporto.
 
Crescita spesa differente tra le Regioni. La consistente crescita registrata tra il 2019 e il 2020 in Italia ha denotato una differenziazione a livello di singole regioni. Ad esempio, la Valle d’Aosta, l’Emilia Romagna e la Provincia autonoma di Bolzano hanno mostrato tassi di incremento superiori al 9%, mentre il Friuli Venezia Giulia e la Calabria hanno presentato incrementi intorno al 2%.
 
Disavanzi regionali stabili. Il disavanzo delle Regioni ante coperture nel 2020 è stato di 912 mln (nel 2019 era di 1,027 mld). Da notare però come siano solo 7 le Regioni e Pa in attivo mentre tutte le altre registrano dati in rosso e per questo da coprire con risorse proprie. Si ricorda in ogni caso come le Regioni a statuto speciale e le Province autonome concorrono con risorse proprie al pagamento delle loro sanità ed entrano nel Fsn solo in modo figurativo.
 
Redditi da lavoro dipendente. La spesa nel periodo 2012-2020 è aumentata del 2,8% passando da 35.652 a 36.664 milioni di euro, equivalente a un incremento medio annuo dello 0,4%
Ma è tra il 2019 e il 2020 anche in questo caso che si è registrata una variazione incrementale del 3,3%.  L’aumento nell’ultimo anno è presente in quasi tutte le regioni. I valori più elevati sono rinvenibili per la Valle d’Aosta (+7,3%) e per la Provincia autonoma di Bolzano (+7,1%). Di contro, solo il Molise, la Calabria e la Basilicata hanno fatto registrare contrazioni nella misura del 2,5%, dell’1,1% e dello 0,3%, rispettivamente. Ma è da notare che se la spesa è salita in termini assoluti lo stesso non si può dire in termini di percentuali sul totale della spesa sanitaria. Nel 2019 la spesa per il personale era del 30,3% contro i 29,7% del 2020.
 
Prodotti farmaceutici. La spesa per i prodotti farmaceutici, comprensiva sia dei costi per farmaci erogati nel corso dei ricoveri ospedalieri che di quelli per la distribuzione diretta e per conto ha proseguito la sua crescita anche in pandemia.
La spesa nel periodo 2012-2020 è cresciuta di oltre il 50% passando da 7.856 a 12.131 milioni di euro, con un corrispondente incremento medio annuo del 5,6% . L’aggregato ha mostrato una crescita fino al 2018, mentre nel 2019 ha evidenziato una contrazione, sostanzialmente dovuta all’incasso di pay-back relativo al periodo 2013-2017 a seguito della risoluzione dei contenziosi amministrativi con le aziende farmaceutiche . Nell’ultimo anno è rinvenibile, invece, una crescita (+6,2%) che risulta calmierata dalla contabilizzazione dell’introito del pay-back relativo al 2018. L’incremento registrato nel 2020 si è riflettuto parimenti a livello di quasi tutte le regioni. Gli aumenti più consistenti, superiori al 13%, si sono manifestati in Basilicata e Campania, mentre sostanzialmente stabile è apparsa la situazione in Molise. In Puglia e Marche è rinvenibile una diminuzione nella misura del 3,3% e dell’1,1%, rispettivamente. Il Friuli Venezia Giulia presenta una diminuzione del 14,4% in relazione alle differenti modalità di contabilizzazioni del pay-back sul 2020 rispetto all’anno precedente.
 
Consumi intermedi diversi dai prodotti farmaceutici. La spesa è aumentata nel periodo 2012-2020 del 18,3% passando da 22.090 a 26.132 milioni di euro. Il corrispondente incremento medio annuo è pari al 2,1%. Tale tasso di crescita è fortemente influenzato dal rilevante incremento della spesa tra il 2019 e il 2020 legato all’emergenza sanitaria connessa con la diffusione del virus Covid-19 (+14%). Tra il 2019 e il 2020 quasi tutte le regioni hanno evidenziato una crescita della spesa, con incrementi percentuali che hanno superato il 25% in Emilia Romagna e nella provincia autonoma di Trento. Di contro, solo la Basilicata e il Molise hanno presentato valori in riduzione (-1,5% e -1,1%, rispettivamente).
 
Farmaceutica convenzionata. La spesa dal 2012 al 2020 è diminuita del 17,8% passando da 8.891 a 7.304 milioni di euro, equivalente a una riduzione media annua del 2,4%. Fino al 2017 la dinamica di contrazione si è manifestata in maniera più evidente raggiungendo un tasso medio annuo superiore al -3%, per poi rallentare nel biennio successivo (-0,3%). Nell’ultimo anno, invece, l’aggregato ha presentato nuovamente una consistente riduzione (-3,2%), presumibilmente imputabile al minor ricorso a tale forma di assistenza per via delle restrizioni imposte per contrastare la diffusione del virus Covid-19. Tra il 2019 e il 2020 i tassi di variazione negativi sono stati registrati in ogni regione, al netto di Lombardia e Provincia autonoma di Trento (+8,5% e +0,9%, rispettivamente). Le Marche hanno presentato la diminuzione più consistente superando l’11%.
 
Assistenza medico-generica da convenzione. La spesa è aumentata dal 2012 al 2020 del 3,5% passando da 6.652 a 6.887 milioni di euro. La corrispondente crescita media annua è stata dello 0,4% Tale valore risulta essere condizionato dall’incremento del 4,6% rinvenibile tra il 2019 e il 2020 in ragione dei maggiori costi sostenuti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e del pagamento degli oneri per il rinnovo delle convenzioni relative al 2018 per la tornata 2016-2018
  
Altre prestazioni sociali in natura da privato. La spesa è aumentata dal 2012 al 2020 del 7,4% passando da 22.534 a 24.195 milioni di euro, equivalente a una crescita media annua dello 0,9%. Il sostanziale aumento registrato fino al 2019 è calmierato dalla diminuzione del 3,3% riscontrabile nel 2020 in ragione del minor numero di prestazioni di assistenza erogate per via delle restrizioni connesse con l’emergenza sanitaria da Covid-19. Tale calo si è concretizzato in modo differenziato tra le diverse regioni. Nella maggior parte di esse si è osservato un decremento che ha raggiunto valori più elevati in Abruzzo (-12,1%), in Molise (-11,7%) e in Lombardia (-10,8%). I tassi di variazione positivi più consistenti sono, invece, rinvenibili in Lazio (+5,4%), in Umbria (+2,9%) e nelle Marche (+2,6%).
 
Spesa out of pocket in calo. Per il 2020, la spesa sanitaria privata registra un rallentamento su tutte le tipologie di erogatori presenti dal 2016 al 2018 (pari a -11,6% del 2020 vs 2019): ovvero si è passati dai 34,35 mld del 2019 ai 30,37 mld del 2020. Uniche eccezioni le farmacie e le parafarmacie che segnano un andamento leggermente in controtendenza (+3,1% per le farmacie, +11,8% per le parafarmacie).
 
Ticket in calo. Il 2020 è l’anno in cui da settembre è stato abolito il superticket sulla specialistica e ciò ha avuto effetto sulle spese di compartecipazione. In totale tra farmaceutica e specialistica la spesa è stata di 2,7 mld rispetto ai 3,4 mld del 2019. Nello specifico il ticket farmaceutico nel 2020 è stato di 1,5 mld (-0,1 mld rispetto al 2019) mentre quello della specialistica si è attestato a 1,2 mld rispetto agli 1,8 mld del 2019.

Luciano Fassari