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Aumento dell'incidenza di scarlattina e di infezione invasiva da streptococco di gruppo A. La circolare del Ministero Salute

14 aprile - “È importante che le infezioni correlate a GAS, quali faringotonsilliti e scarlattina, siano identificate e trattate tempestivamente con antibiotici per ridurre il rischio di potenziali complicanze, come iGAS, e ridurre la trasmissione successiva. Particolare attenzione deve essere posta alle infezioni da streptococco A tra i residenti di strutture a lunga degenza, per l’aumentato rischio di malattia e decessi tra questa popolazione vulnerabile”, si legge nella circolare firmata dal direttore Rezza. LA CIRCOLARE

Anche l’Italia, come il resto dell’Europa, sta registrando un aumento dei casi di scarlattina a partire da gennaio 2023, soprattutto nei bambini di età inferiore a 15 anni.

A certificarlo una circolare del ministero della Salute a firma del direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza.

L’aumento osservato può riflettere “un inizio anticipato della stagione delle infezioni da malattia invasiva da streptococco di gruppo A (iGAS), insieme a un aumento della circolazione di virus respiratori e a possibili co-infezioni virali che possono aumentare il rischio di malattia invasiva da GAS. Ciò è favorito dall’aumento dei movimenti della popolazione a seguito di un periodo di ridotta circolazione di GAS durante la pandemia Covid”.

L’Oms e l’Ecdc, attualmente, stimano come basso il rischio di iGAS per la popolazione generale, considerando che l’attuale aumento dei casi di iGAS segnalati in alcuni paesi europei è moderato, che i casi segnalati non sono causati da un nuovo ceppo e che la malattia è facilmente curabile con antibiotici. In questa stagione, i dati di tipizzazione suggeriscono che l’aumento dei casi di iGAS non sia legato ad un ceppo specifico o nuovo o a un aumento della resistenza agli antibiotici.

È importante che le infezioni correlate a GAS, quali faringotonsilliti e scarlattina, siano identificate e trattate tempestivamente con antibiotici per ridurre il rischio di potenziali complicanze, come iGAS, e ridurre la trasmissione successiva. I medici di medicina generale (MMG), i pediatri di libera scelta (PLS), i medici specialisti ospedalieri e territoriali devono sospettare clinicamente una infezione da GAS quando valutano i pazienti con sintomatologia compatibile, in particolare coloro che hanno presentato una precedente infezione virale (inclusa la varicella e l’influenza stagionale) e i contatti stretti dei pazienti con scarlattina o iGAS. Inoltre, particolare attenzione deve essere posta alle infezioni da streptococco A tra i residenti di strutture a lunga degenza, per l’aumentato rischio di malattia e decessi tra questa popolazione vulnerabile”, si legge nella circolare.

Le infezioni iGAS, si chiarisce, possono presentarsi inizialmente con sintomi aspecifici (febbre, stanchezza generale, perdita di appetito) e i bambini, in particolare, possono avere una rapida progressione verso una forma di malattia grave. Pertanto, i genitori/tutori dovrebbero richiedere una valutazione clinica nel caso il proprio bambino presenti sintomi preoccupanti e non migliori clinicamente.   In caso di ricovero ospedaliero, devono essere implementate le misure di protezione respiratoria. Gli operatori sanitari devono sempre seguire le precauzioni standard ed eseguire una valutazione del rischio per valutare la necessità di ulteriori misure precauzionali.

“Una buona igiene delle mani e l’eliminazione di possibili comportamenti promiscui (ad esempio, condividere utensili, bicchieri e oggetti personali, ecc.) possono contribuire a controllare la trasmissione dell’infezione. Le scuole e le altre strutture educative in cui vengono segnalate infezioni da GAS dovrebbero seguire le indicazioni per la pulizia e la disinfezione dei giocattoli e delle superfici toccate di frequente”.

Considerato che alcune infezioni respiratorie, come influenza e varicella, possono aumentare il rischio di sviluppare iGAS, “è opportuno valutare l’eventuale offerta della relativa vaccinazione ai conviventi e ai contatti stretti di caso (inclusi compagni di classe ed insegnanti), in base alla situazione epidemiologica e allo stato vaccinale del soggetto. In caso di iGAS - spiega la circolare - la profilassi farmacologica per conviventi e contatti stretti non è raccomandata di routine; tuttavia una profilassi farmacologica mirata può essere presa in considerazione per i contatti stretti a rischio per età (≥ 65 anni) o per condizioni concomitanti (es.: infezione da HIV, varicella o diabete mellito)”.

Si sottolinea, infine, che tutti i pazienti con sintomi potenzialmente riconducibili a GAS e iGAS dovrebbero essere tempestivamente identificati e sottoposti a test diagnostico.

 

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