Chirurgia robotica. In Italia cresce l'uso, ma in costi restano una sfida per il SSN. In ginecologia, vantaggi in termini di minori complicanze rispetto alla laparotomia, pur mantenendo risultati simili alla laparoscopia. Il report HTA di Agenas
5 settembre - Chirurgia generale, ginecologica e urologica gli ambiti analizzati. Nel 2023 l’approccio open resta il più diffuso (46%), seguito da laparoscopico (45%) e robotico (9%), in crescita costante dal 2018. Lo studio conferma una riduzione delle perdite ematiche con la robotica, ma evidenzia risultati clinici per lo più sovrapponibili agli altri approcci e costi difficilmente sostenibili per il Ssn.
Sistemi di chirurgia robotica applicati alla chirurgia generale, ginecologica e urologica sotto la lente.
L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali ha pubblicato il nuovo Report di Health Technology Assessment (HTA) che analizza in modo sistematico lo stato attuale della chirurgia robotica in Italia, valutandone sicurezza, efficacia, impatto economico, organizzativo ed etico rispetto agli approcci laparoscopico e laparotomico. Viene inoltre effettuata una comparazione tra diversi sistemi di chirurgia robotica. Sono state descritte e analizzate in considerazione 22 procedure chirurgiche, attraverso una revisione della
Ma non solo, Il Report si pone, tra gli altri, l’obiettivo di supportare le attività di programmazione degli acquisti per le tipologie di tecnologie oggetto dell’osservazione al fine di una corretta gestione delle risorse, nonché per massimizzare i benefici clinici ed economici nel contesto del Servizio Sanitario Nazionale.
Nel 2023, l’approccio chirurgico open è risultato il più utilizzato (46%), seguito dal laparoscopico (45%) e dal robotico (9%). Tuttavia, dal 2018 al 2023 si osserva un incremento costante dell’utilizzo della chirurgia robotica.
Il confronto diretto tra i tre sistemi robotici è limitato, fatta eccezione per alcune differenze tra da Vinci Single Port e Multi Port. Sul fronte economico, si legge nel Report, in assenza di prove più solide a favore della superiorità clinica della robotica, i costi diretti per il Ssn risultano difficilmente compensabili, nonostante una modesta riduzione della degenza ospedaliera.
Entrando nello specifico, la chirurgia robotica, rispetto alla laparoscopia e alla laparotomia, si distingue per una riduzione sistematica delle perdite ematiche in ambito di chirurgia generale, ginecologica e urologica, mentre gli altri outcome, inclusi quelli oncologici e funzionali, risultano generalmente sovrapponibili.
In ginecologia, la chirurgia robotica mostra un vantaggio in termini di minori complicanze rispetto alla laparotomia, pur mantenendo risultati simili alla laparoscopia.
In ambito urologico, in particolare nella prostatectomia radicale, si evidenziano benefici funzionali postoperatori a favore dell’approccio robotico. Inoltre, tra i diversi sistemi robotici, la tecnologia single port presenta vantaggi in termini di minori complicanze (come nella miomectomia) e dolore postoperatorio (come nella pieloplastica e prostatectomia radicale).
Sul fronte dei costi e degli impatti sul budget, emerge che la chirurgia robotica ha costi più elevati rispetto agli approcci laparoscopico e laparotomico, senza che tali costi trovino contestualmente una completa compensazione nella riduzione della degenza post-operatoria. Nonostante ciò, l’impatto economico complessivo dell’adozione della chirurgia robotica risulta contenuto in tutte le procedure indagate.
Dall’analisi emerge come i principali determinanti dei costi sono la durata della degenza post-operatoria e il volume degli interventi effettuati. Alla luce di queste evidenze, sottolinea il Report, è “fondamentale approfondire ulteriormente la valutazione della chirurgia robotica in termini di sicurezza ed efficacia rispetto agli approcci tradizionali e nel confronto diretto tra i sistemi commerciali, a supporto del profilo economico. I risultati attualmente disponibili rappresentano un primo riferimento per future analisi volte a determinare il reale impatto della chirurgia robotica e a supportare scelte informate nella pianificazione sanitaria nazionale”.
Per garantirne un utilizzo sicuro ed efficiente, è essenziale una valutazione attenta dei molteplici aspetti organizzativi connessi alla sua implementazione. Una corretta gestione delle risorse disponibili, l’organizzazione ottimale della sala operatoria, il coordinamento efficace del team chirurgico e un’elevata formazione specialistica sono elementi fondamentali per massimizzare i benefici clinici ed economici di questa tecnologia nel contesto del Ssn.