Associazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti

Home / Notiziario / Contraccettivi. “Un pilastro per la salute delle donne e la parità di genere”. Il report Oms e Hrp

Contraccettivi. “Un pilastro per la salute delle donne e la parità di genere”. Il report Oms e Hrp

26 settembre – Un nuovo rapporto evidenzia l’impatto trasformativo della contraccezione moderna: riduce gravidanze ad alto rischio e mortalità materna, protegge da alcuni tumori e migliora la salute mestruale e mentale. Oltre agli effetti sanitari, i contraccettivi rafforzano l’emancipazione socioeconomica delle donne, aumentando istruzione, partecipazione al lavoro e autonomia decisionale.

La contraccezione moderna non è solo uno strumento sanitario, ma un vero e proprio motore di cambiamento sociale.
È quanto emerge dal nuovo rapporto empirico pubblicato dal Programma Speciale delle Nazioni Unite per la Riproduzione Umana (Hrp) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che sottolinea i benefici concreti dell’uso dei contraccettivi sulla salute e sullo status socioeconomico delle donne.

Nel 2022, si stima che 874 milioni di donne in età riproduttiva (15-49 anni) utilizzassero un metodo contraccettivo moderno, a dimostrazione della diffusa normalizzazione dell’uso dei contraccettivi in gran parte del mondo. Per comprendere meglio l’impatto più ampio di questa tendenza, l’Oms ha quindi commissionato una serie di revisioni sistematiche per valutare sia l’entità che la qualità delle prove che collegano l’uso dei contraccettivi agli esiti di salute delle donne, allo status socioeconomico e all’empowerment.

La domanda centrale che ha guidato queste sei revisioni sistematiche era se l’uso di contraccettivi contribuisce a migliorare la salute, lo status socioeconomico e l’emancipazione delle donne, principalmente attraverso la sua influenza sul numero, la tempistica e la distanza delle gravidanze, nonché attraverso altri benefici diretti per la salute e non.

Benefici per la salute 
Secondo il report, l’uso dei contraccettivi riduce del 30% il rischio di gravidanze ad alto rischio e contribuisce a diminuire la mortalità materna, come dimostrano i dati raccolti in Paesi quali Bangladesh e Brasile. Oltre a questo, la contraccezione ormonale mostra un effetto protettivo contro alcuni tumori: il rischio di carcinoma ovarico si riduce del 36% e quello endometriale del 44% nelle utilizzatrici di pillola contraccettiva. L’unico aumento rilevato riguarda il carcinoma cervicale, prevenibile attraverso la vaccinazione contro l’HPV.

Salute mestruale e mentale 
I contraccettivi hanno un impatto positivo anche sulla qualità della vita quotidiana. Le donne che usano metodi ormonali segnalano meno dolori mestruali, meno sanguinamenti anomali e una riduzione dei sintomi legati all’endometriosi. Questi miglioramenti si traducono in minore assenteismo da scuola e lavoro. Gli effetti sulla salute mentale sono più complessi: nelle donne con disturbi preesistenti si registra una riduzione dei sintomi depressivi e ansiosi, mentre alcuni metodi, come impianti e IUD ormonali, possono aumentare lievemente il rischio di depressione in chi non ha precedenti clinici. Per questo il documento sottolinea l’importanza di una consulenza contraccettiva personalizzata.

Impatto socioeconomico ed empowerment 
L’accesso ai contraccettivi è anche un fattore chiave di emancipazione. Le prove analizzate mostrano come l’uso diffuso di metodi moderni aumenti il potere decisionale delle donne, il controllo sulle risorse economiche e la partecipazione all’istruzione e al lavoro. Tra adolescenti e giovani, gli interventi legati all’accesso ai contraccettivi hanno ridotto di oltre la metà le gravidanze precoci. “L’accesso ai contraccettivi non è semplicemente un intervento sanitario, ma un pilastro della parità di genere, dello sviluppo economico e della salute pubblica”, ha dichiarato Pascale Allotey, direttrice Hrp e del Dipartimento Oms per la salute sessuale e riproduttiva.

Un invito all’azione 
Il documento si chiude con raccomandazioni precise: garantire l’accesso universale a servizi di pianificazione familiare di qualità, integrare strategie di empowerment nei programmi di salute riproduttiva, adattare i servizi alle esigenze specifiche di adolescenti e giovani donne. Viene inoltre sottolineata la necessità di formare gli operatori sanitari, rafforzare i sistemi di salute e includere la salute mentale nella consulenza contraccettiva.

Nonostante i progressi, restano lacune da colmare, soprattutto sugli effetti a lungo termine e sulle esperienze delle donne con patologie preesistenti. Per questo, Oms e Hrp invitano a investire in ricerca rigorosa e continuativa, così da orientare politiche pubbliche più efficaci e garantire equità nell’accesso a un diritto fondamentale.