19 settembre – Tra le novità, nuove regole per incarichi e progressioni di carriera, valorizzazione dell’ingresso dei giovani dirigenti, riconoscimento della pronta disponibilità anche da remoto e interventi su ferie e ricostituzione del rapporto di lavoro. Il presidente Alparone: “La nostra priorità è valorizzare al meglio le risorse disponibili. Oggi interveniamo sugli aspetti più urgenti e, con spirito di responsabilità, scegliamo di rinviare alla successiva tornata contrattuale 2025-2027 temi di maggiore complessità”. TESTO ATTO INDIRIZZO
Nuove regole per incarichi e progressioni di carriera, valorizzazione dell’ingresso dei giovani dirigenti, riconoscimento della pronta disponibilità anche da remoto e interventi su ferie e ricostituzione del rapporto di lavoro. Sono queste le principali novità contenute nell’atto di indirizzo per il rinnovo del CCNL 2022-2024 della dirigenza medica e sanitaria, approvato oggi dal Comitato di settore Regioni-Sanità e con cui si punta a chiudere rapidamente la trattativa in corso e a preparare il terreno per la prossima tornata 2025-2027.
“La nostra priorità è valorizzare al meglio le risorse disponibili – spiega Marco Alparone, presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità –. Oggi interveniamo sugli aspetti più urgenti e, con spirito di responsabilità, scegliamo di rinviare alla successiva tornata contrattuale 2025-2027 temi di maggiore complessità”.
“Contestualmente – aggiunge Alparone – stiamo definendo gli atti di indirizzo per la medicina convenzionata del triennio 2022-2024, su cui, come noto, è aperto il dialogo politico tra Governo e Regioni. Anche in questo caso l’auspicio è lo stesso: lavoriamo affinché ci siano le condizioni per avviare in tempi rapidi la trattativa e giungere senza alibi a una celere sottoscrizione degli accordi”.
Il quadro finanziario
Le risorse per il triennio 2022-2024 ammontano a circa 1 miliardo di euro al lordo degli oneri riflessi. A queste si aggiungono, dal 2025, ulteriori fondi pari allo 0,22% del monte salari 2021, pari a 36,4 milioni di euro, destinati al superamento dei limiti imposti dall’articolo 23, comma 2, del d.lgs. 75/2017.
Sono inoltre previste specifiche risorse di legge: 50 milioni per l’incremento dell’indennità di pronto soccorso, 50 milioni per l’indennità di specificità medico-veterinaria e 5,5 milioni per l’indennità di specificità sanitaria non medica, tutte a decorrere dal 2025.
Incarichi e carriera
Particolare attenzione è riservata al sistema degli incarichi. L’atto propone di rafforzare la retribuzione di posizione parte fissa per rendere più attrattivo l’ingresso dei giovani medici e dirigenti nel SSN, nonché di introdurre obiettivi aggiuntivi da valorizzare economicamente attraverso la parte variabile. Si prevede inoltre la possibilità di esonerare i neoassunti specializzati dal periodo di prova, evitando la perdita di incarichi già conferiti a tempo determinato.
Per gli incarichi di alta specializzazione e di altissima professionalità è prevista una maggiore valorizzazione economica, correlata ai risultati conseguiti e alle esperienze maturate. Inoltre, si rafforza il legame tra sviluppo di carriera e pieno utilizzo del fondo per le retribuzioni di posizione variabile, da gestire in stretto confronto con le organizzazioni sindacali.
Orario, pronta disponibilità e ferie
L’atto ribadisce la necessità di un’applicazione rigorosa delle norme sull’orario di lavoro, attribuendo maggiore responsabilità gestionale ai dirigenti. Sul fronte della pronta disponibilità, viene ricompresa anche l’attività svolta da remoto in caso di chiamata, con indicazioni specifiche su protezione dei dati e remunerazione.
Un capitolo rilevante riguarda le ferie: alla luce della giurisprudenza europea, le aziende dovranno garantire una pianificazione puntuale per evitare accumuli e contenziosi. Possibili deroghe consentiranno di fruire delle ferie residue anche durante il periodo di preavviso o in modalità frazionata a ore.
Il documento interviene anche sul tetto delle prestazioni aggiuntive, affidando la gestione alle Regioni, e propone di ampliare la possibilità di ricostituzione del rapporto di lavoro per i dirigenti che hanno interrotto il servizio, eliminando il vincolo di rientro presso l’ultima azienda datrice di lavoro.