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Covid. Gli ultimi dati Iss sui decessi: “80 anni l’età media dei pazienti deceduti. Quasi il 50% dei morti in Lombardia”

22 giugno 2020 - Solo l’1,1% dei pazienti deceduti aveva meno di  50 anni e quasi il 96% era affetto da una o più patologie preesistenti. I sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 sono febbre dispnea e tosse. Meno frequenti sono diarrea e emottisi. Il 5,7% delle persone non presentava alcun sintomo al momento del ricovero. IL RAPPORTO.

L’Iss ha pubblicato un aggiornamento sulle caratteristiche dei pazienti deceduti per Covid basata sull’analisi di un campione di 32.938 pazienti deceduti e positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia.

 

L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARSCoV-2 è 80 anni. Le donne sono 13.692 (41,6%). L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di 20 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 82 anni – pazienti con infezione 62 anni).
 
Le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 85 – uomini 79).
 
La maggior parte dei pazienti deceduti (poco meno del 96%) aveva una o più patologie pregresse. La stima si basa su una sotto analisi effettuata su 3.438 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche. Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,3 (mediana 3, Deviazione Standard 1,9).
 
Complessivamente, 144 pazienti (4,2% del campione) presentavano 0 patologie, 505 (14,7%) presentavano 1 patologia, 738 (21,5%) presentavano 2 patologie e 2051 (59,7%) presentavano 3 o più patologie.

 

Prima del ricovero in ospedale, il 23% dei pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi seguiva una terapia con ACE inibitori e il 16% una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l'angiotensina).
 
Nelle donne (n=1137) il numero medio di patologie osservate è di 3,3 (mediana 3, Deviazione Standard 1,9); negli uomini (n=2301) il numero medio di patologie osservate è di 3,2 (mediana 3, Deviazione Standard 2,0).
 
Nel 92,4% delle diagnosi di ricovero erano menzionate condizioni (per esempio polmonite, insufficienza respiratoria) o sintomi (per esempio, febbre, dispnea, tosse) compatibili con COVID-19. In 241 casi (7,6% dei casi) la diagnosi di ricovero non era da correlarsi all’infezione.
 
In 38 casi la diagnosi di ricovero riguardava esclusivamente patologie neoplastiche, in 88 casi patologie cardiovascolari (per esempio infarto miocardico acuto, scompenso cardiaco, ictus), in 31 casi patologie gastrointestinali (per esempio colecistite, perforazione intestinale, occlusione intestinale, cirrosi), in 84 casi altre patologie.
 
I sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 sono febbre dispnea e tosse. Meno frequenti sono diarrea e emottisi. Il 5,7% delle persone non presentava alcun sintomo al momento del ricovero.
 
L’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente osservata in questo campione (96,9% dei casi), seguita da danno renale acuto (22,1%), sovrainfezione (13,0%) e danno miocardico acuto (11,0%).
 
La terapia antibiotica è stata comunemente utilizzata nel corso del ricovero (86% dei casi), meno usata quella antivirale (60%), più raramente la terapia steroidea (38%).
 
Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato, sottolinea l’Iss, dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma laboratoristica di COVID-19. In 793 casi (23,4%) sono state utilizzate tutte e tre le terapie.
 
Al 3,9% dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 è stato somministrato Tocilizumab.
 
Dall’insorgenza dei sintomi al decesso il tempo mediano del decesso è di 11 giorni, dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale (5 giorni) e dal ricovero in ospedale al decesso (6 giorni).
 
Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è di 4 giorni più lungo in coloro che sono stati trasferiti in rianimazione rispetto a quelli che non sono stati trasferiti (9 giorni contro 5 giorni).
 
All’11 giugno sono 366 dei 32.938 (1,1%) pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 83 di questi avevano meno di 40 anni (53 uomini e 30 donne con età compresa tra i 0 e i 39 anni.
 
Di 7 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri pazienti, 62 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 14 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.

 

 

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