Italiani aperti all'eterologa, favorevole il 59,7% dei cittadini. Il rapporto EURISPES
30 maggio - Nel rapporto, che offre ampio spazio ai temi etici, emerge che gli italiani favorevoli all’eutanasia sono il 67,9% (tra i dati più bassi rilevati in serie storica), mentre il 65,7% sostiene la possibilità di ricorrere all’eutanasia in caso di demenza senile avanzata se indicato dal soggetto interessato nelle proprie disposizioni anticipate: il suicidio assistito, con l’ausilio di un medico per porre fine alla propria vita, trova favorevoli il 46,9% dei cittadini.
La fecondazione eterologa incontra il favore del 59,7% dei cittadini mentre sono pochi a concordare con la pratica dell’utero in affitto (35,5%). Se la possibilità di cambiare sesso tramite autodichiarazione dell’interessato non trova grande consenso (37,2%), il riconoscimento delle identità di genere che non si rispecchiano nel femminile o nel maschile convince poco più della metà degli italiani (51,1%). Largo consenso anche alla tutela giuridica delle coppie di fatto indipendentemente dal sesso (70,2%) e i matrimoni per le persone dello stesso sesso (66,8%). Poco più di un italiano su due si dichiara favorevole alla possibilità di adottare figli per le coppie omosessuali (51,9%) e per i single (54,3%).
Questi solo alcuni dei dati emersi dal nuovo Rapporto Eurispes che dà ampio spazio ai temi etici. Emerge inoltre che gli italiani favorevoli all’eutanasia sono il 67,9% (tra i dati più bassi rilevati in serie storica), mentre il 65,7% sostiene la possibilità di ricorrere all’eutanasia in caso di demenza senile avanzata se indicato dal soggetto interessato nelle proprie disposizioni anticipate: il suicidio assistito, con l’ausilio di un medico per porre fine alla propria vita, trova favorevoli il 46,9% dei cittadini. Il 77,8% degli italiani sono poi favorevoli al testamento biologico.
Quanto alle abitudini alimentari, la maggioranza degli italiani dichiara di essere onnivoro (84,9%), il 9,5% non mangia carne poiché vegetariano (6,6%) o vegano (2,9%), mentre il 5,6% è stato vegetariano in passato. Sempre più diffuse le diete “senza” con un numero importante di quanti vi aderiscono pur non avendo necessità mediche, intolleranze o allergie. I più gettonati sono gli alimenti senza zucchero (28,2%) insieme a quelli senza lattosio (27,3%). Una minoranza acquista invece senza glutine (18%), senza lievito (16,4%), senza uova (15,4%). Il 57,4% dei cittadini dichiara di utilizzare (qualche volta, spesso o abitualmente) gli integratori alimentari, il 56% i mix di frutta secca e semi, il 52% gli alimenti proteici, il 48,5% i semi (lino, girasole, canapa, ecc.). Pochi consumano gli alimenti contenenti cannabis, legalmente in commercio (17,2%). Tre italiani su quattro quando hanno un problema di salute si rivolgono a un medico; in particolare, al medico di base il 59,6% e a uno specialista il 15,6%. Solo il 13% tenta, se possibile, di risolvere il problema di salute cercando informazioni e consigli in Rete. L’11,8% trova altre soluzioni.
Quando si chiede poi a quanti è capitato di cercare informazioni su Internet quando hanno avuto un problema di salute, i risultati cambiano. Il 65,6% dichiara di aver cercato informazioni in Rete. Tra di essi il 59,5% si è anche rivolto a un medico, mentre il 6,1% non lo ha fatto, considerando probabilmente esaurienti le risposte ai propri quesiti di salute ottenute online. Informazioni e consigli relativi alla propria salute vengono cercati in Rete complessivamente dal 71,9% delle persone, anche se con diversa frequenza. La Rete si usa per capire a che cosa fossero dovuti i sintomi/disturbi avvertiti (61,9%), per informarsi su buone pratiche/abitudini utili alla salute (52,8%), capire quali farmaci usare per il disturbo manifestato (34,2%), per capire quali esami probabilmente si dovranno fare (35,2%).