Endometriosi e infiammazione: nuove frontiere terapeutiche
16 Giugno 2025 - Questo articolo propone una strategia integrata e personalizzata per la gestione dell’endometriosi, fondata sul controllo dell’infiammazione cronica sistemica, oggi riconosciuta come motore principale del dolore.
Un modello integrato e personalizzato, incentrato sulla riduzione dell’infiammazione sistemica come strategia fondamentale. L’integrazione nutraceutica emerge come supporto promettente, grazie all’impiego mirato di fitocomplessi, vitamine, minerali e probiotici. Tra le sostanze oggi più utilizzate ci sono curcumina, quercetina, resveratrolo, PEA, NAC, che grazie alle proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antiproliferative possono essere utili nel trattamento dell’endometriosi. Ma recenti ricerche indicano che nuovi composti naturali, come i flavonoidi (ad es. apigenina, luteolina, ispidulina, eriocitrina, esperidina), l’apiolo, l’acido rosmarinico, la miristicina e la canfora, mostrano un importante potenziale terapeutico. L’approccio multidisciplinare e centrato sulla paziente rappresenta la chiave per migliorare la gestione dell’endometriosi e ridurre il suo impatto sulla qualità della vita.
In questo focus, si esplora il ruolo centrale dell'infiammazione cronica come causa principale del dolore nelle pazienti con endometriosi. Verranno analizzati approcci terapeutici che puntano a ridurre l'infiammazione alla radice, migliorando così la gestione del dolore in modo più duraturo rispetto ai trattamenti sintomatici.
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Endometriosi: il ruolo chiave dell’infiammazione nella malattia e nei sintomi »
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Contrastare l’infiammazione »
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Integrazione nutraceutica: le sostanze classiche »
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Integrazione nutraceutica: la nuova frontiera »
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Conclusioni »
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Bibliografia »
Endometriosi: il ruolo chiave dell’infiammazione nella malattia e nei sintomi
L’endometriosi è una patologia cronica sistemica, multifattoriale e complessa, che richiede un approccio diagnostico e terapeutico integrato e personalizzato. La comprensione della sua eziopatogenesi, e delle sue basi immunologiche, endocrine e microbiotiche rappresenta ancora oggi una sfida, ma non vi sono dubbi sul fatto che l’endometriosi sia fortemente caratterizzata da una componente infiammatoria ed estrogeno-dipendente.
La proliferazione di tessuto endometriosico, spesso accompagnato da fibrosi e da un’infiltrazione significativa di cellule immunitarie, porta a focolai ectopici che rilasciano sangue simile a quello mestruale, scatenando una infiammazione cronica che a sua volta determina una variegata sintomatologia dolorosa (dismenorrea severa, dolore pelvico cronico, dispareunia profonda, ecc.) e una ridotta fertilità.
Il sintomo doloroso evolve spesso in chiave sistemica, passando da un dolore nocicettivo periferico a uno neuropatico centrale, attraverso fenomeni di neuroplasticità e nociplasticità, creando un circolo vizioso di neuroinfiammazione. Questo può causare anche stanchezza, depressione e difficoltà di concentrazione e memoria (sindrome da sensibilizzazione centrale), accrescendo ulteriormente l’impatto sulla qualità di vita delle pazienti.
La gestione terapeutica dell'endometriosi continua a rappresentare una sfida complessa a causa della natura multifattoriale della patologia, della variabilità fenotipica delle lesioni e della risposta eterogenea ai trattamenti farmacologici. Sebbene le terapie farmacologiche convenzionali (quella ormonale in primis) abbiano contribuito a migliorare il controllo sintomatologico, la loro efficacia a lungo termine rimane limitata, soprattutto in presenza di desiderio riproduttivo, e i loro effetti collaterali possono essere pesanti.
È necessario integrare le terapie farmacologiche convenzionali con un approccio multidisciplinare, centrato sulla paziente e personalizzato, volto a contrastare l’infiammazione, per migliorare l'efficacia terapeutica e ridurre l’impatto della malattia sulla qualità di vita.
Contrastare l’infiammazione
Gli studi indicano che circa il 70%-80% delle pazienti endometriosiche sono sintomatiche, mentre le restanti sono paucisintomatiche o asintomatiche (Missmer SA, Cramer DW, 2023; Rawson JM, 1991; Barbosa CP et al., 2009; Waller K et al., 1993; Kajihara H et al, 2011).
Questo dimostra che alcune pazienti riescono a convivere con l’endometriosi, ovvero con la presenza di focolai endometriosici anche diffusi e di grandi dimensioni, senza sintomi importanti. E la chiave è nella risposta infiammatoria della paziente, che spesso ma non sempre accompagna la presenza dei focolai endometriosici, e che può costituire il target primario di un approccio multidisciplinare e di terapie innovative e mirate (Kajihara H et al., 2011; Kajihara H et al, 2011).
Per contrastare l’infiammazione sistemica si può fare ricorso a strategie di supporto basate su integrazione nutraceutica, nutrizione mirata e stile di vita. Tali strategie, sebbene non sostitutive delle terapie convenzionali, si pongono come strumenti fondamentali per migliorare il controllo sintomatologico riducendo direttamente o indirettamente l’infiammazione e apportando talvolta benefici per altra via (proprietà antiossidante, proprietà antiproliferativa, modulazione del sistema endocannabinoide).
- Nel definire la strategia da adottare con la paziente, il Ginecologo deve utilizzare tutte le armi oggi a disposizione, dalle più consolidate come le vitamine, alle più recenti come i probiotici. Per esempio, studi recenti evidenziano come il microbiota svolga un ruolo fondamentale nella fisiopatologia dell’endometriosi, influenzando la risposta infiammatoria sistemica e il bilancio immuno-ormonale (Guo C, Zhang C, 2024).
Intervenire sul microbiota rappresenta una linea di intervento promettente per la riduzione dell’infiammazione, la gestione dei sintomi e della progressione della malattia.
Nel seguito dell’articolo ci concentreremo sull’integrazione nutraceutica, analizzando le principali sostanze oggi utilizzate dai Ginecologi nella loro pratica clinica e la nuova frontiera dell’integrazione nutraceutica.
Integrazione nutraceutica: le sostanze classiche
L’uso mirato di alcuni nutraceutici ha mostrato risultati interessanti come coadiuvante nella gestione dell’endometriosi, agendo su meccanismi infiammatori, ossidativi e proliferativi. Qui di seguito sono riportate le sostanze oggi più utilizzate dai Ginecologi nella loro pratica clinica.
- Fitocomplessi e polifenoli
- Curcumina: per la proprietà antinfiammatoria e antiangiogenica, inoltre inibisce l’adesione cellulare endometriosica.
- Quercetina: induce arresto del ciclo cellulare e ha attività antiestrogenica.
- Resveratrolo: per la proprietà antiossidante e antiproliferativa, inoltre modula la crescita lesionale.
- Palmitoiletanolamide (PEA): modula la neuroinfiammazione, riduce l’attivazione dei mastociti e della microglia.
- Acidi grassi Omega-3: Riducono il dolore dismenorroico, agendo sui pathways infiammatori (riduzione di prostaglandine pro-infiammatorie).
- N-Acetilcisteina (NAC): Antiossidante, efficace nella riduzione del dolore pelvico, soprattutto se associato ad acido alfa-lipoico e bromelina.
- Vitamine
- Vitamina D: riduce l’attività delle cellule immunitarie pro-infiammatorie, aumenta l’attività delle cellule regolatorie (Treg, regulatory T cells / cellule Ti regolatorie), favorendo la tolleranza immunologica; livelli plasmatici ridotti sono associati a maggiore gravità della patologia.
- Vitamine C ed E: principalmente per le loro proprietà antiossidanti.
- Minerali
- Zinco: per la sua funzione immunomodulante e antiossidante; è ridotto nelle pazienti con endometriosi.
- Selenio e Magnesio: supportano il bilancio redox e la modulazione immunitaria.
- Probiotici: il microbiota intestinale gioca un ruolo importante nella modulazione dell’infiammazione sistemica, della risposta immunitaria e del metabolismo degli estrogeni. Uno studio recente (Guo C, Zhang C, 2024) ha evidenziato nelle pazienti endometriosiche alterazioni del microbiota vaginale e peritoneale…»
Integrazione nutraceutica: la nuova frontiera
Studi recenti (Gołąbek A et al., 2021; Caporali S et al., 2022; Balan A et al., 2021) hanno mostrato che anche altre sostanze, meno conosciute e/o meno utilizzate nella pratica clinica, possono svolgere un ruolo interessante come coadiuvanti nella gestione dell’endometriosi. Alcune di esse hanno mostrato di avere forti proprietà antinfiammatorie e antiossidanti di tipo generale/sistemico, mentre per altre ci sono anche evidenze specificamente sul tessuto endometriale/endometriosico. Qui di seguito le sostanze in questione.
- Flavonoidi come Apigenina, Luteolina, Ispidulina, Eriocitrina, Esperidina (Stratton P at al., 2011, Guo C at al., 2024, Park S at al., 2018, Balan A at al., 2021, Gołąbek A at al., 2021, Caporali S at al., 2022)
- Proprietà antinfiammatoria: modulano la risposta infiammatoria, mediante inibizione di enzimi pro-infiammatori, blocco dei fattori di trascrizione pro-infiammatori, riduzione della produzione di citochine infiammatorie, stabilizzazione dei mastociti.
- Proprietà antiossidante: neutralizzano i radicali liberi, proteggendo le cellule dallo stress ossidativo e rallentando i processi di invecchiamento cellulare.
- Altre proprietà interessanti: alcuni di questi flavonoidi hanno mostrato proprietà ormonali e vaso-protettive.
- Apiolo (Nordeen SK at al., 2013, Yao L at al., 2022, Zhang H at al., 2006)
- Proprietà antinfiammatoria: modula la risposta infiammatoria, mediante inibizione della cascata infiammatoria e riduzione della produzione di citochine pro-infiammatorie.
- Proprietà antiossidante: svolge un’attività antiossidante grazie alla sua struttura fenolica.
- Altre proprietà interessanti: stimolante uterino/emmenagogo
- Miristicina (Pineda R at al., 2018, Espinosa-Aguirre JJ at al., 2024, Seneme EF at al,. 2021)
- Proprietà antinfiammatoria: riduce alcuni mediatori infiammatori, come NO (ossido nitrico), PGE2 e citochine pro-infiammatorie.
- Proprietà antiossidante: neutralizza i radicali liberi, proteggendo le cellule dallo stress ossidativo e rallentando i processi di invecchiamento cellulare.
- Altre proprietà interessanti: attività contro diversi batteri e funghi, tra cui Staphylococcus aureus e Candida albicans.
- Acido rosmarinico (Sumiwi SA at al., 2015, Linde GA at al., 2016, Luo C at al., 2020)
- Proprietà antinfiammatoria: inibisce enzimi infiammatori come COX-2 e LOX, riducendo prostaglandine e leucotrieni, riduce la produzione di citochine pro-infiammatorie e sopprime la via di NF-κB, un regolatore chiave della risposta infiammatoria.
- Proprietà antiossidante: è un potente antiossidante perché neutralizza i radicali liberi grazie alla presenza di più gruppi fenolici, inibisce la perossidazione lipidica, proteggendo le membrane cellulari e aumenta l’attività degli enzimi antiossidanti endogeni: glutatione perossidasi, superossido dismutasi, catalasi;
- Altre proprietà interessanti: attività contro diversi batteri e funghi, tra cui Staphylococcus aureus, Candida albicans e Escherichia coli.
- Canfora (Nadeem M at al., 2019, Noor S at al., 2022, Kang NJ at al., 2019, Fazmiya MJA at al., 2022)
- Proprietà antinfiammatoria: riduce edema, dolore e infiammazione in modelli animali e umani, con un meccanismo parzialmente mediato da modulazione dei recettori TRPV1 e TRPA1, coinvolti nella percezione del dolore e del calore.
- Proprietà antiossidante: è un potente antiossidante perché neutralizza i radicali liberi grazie alla presenza di più gruppi fenolici, inibisce la perossidazione lipidica, proteggendo le membrane cellulari e aumenta l’attività degli enzimi antiossidanti endogeni: glutatione perossidasi, superossido dismutasi, catalasi;
- Altre proprietà interessanti: attività contro diversi batteri e funghi, tra cui Staphylococcus aureus e Candida albicans.
Sono stati recentemente lanciati alcuni nuovi integratori alimentari che combinano alcune delle sostanze sopra indicate, o meglio ancora, che combinano degli estratti vegetali ricchi di queste sostanze. Peraltro, tra le specie vegetali ricche di alcuni di questi composti ci sono anche specie note da sempre per le loro attività specifiche sull’apparato riproduttivo femminile, per esempio abortive, o emmenagoghe o antibatteriche.
Si tratta di una nuova frontiera molto promettente per l’endometriosi, e dopo i primi risultati positivi in vitro sono stati avviati alcuni clinical trial.
Conclusioni
L’attuale gestione dell’endometriosi è prevalentemente sintomatica e non risolutiva.
Le evidenze indicano la necessità di approcci terapeutici multidisciplinari, che affianchino alle terapie farmacologiche convenzionali e alla chirurgia anche integratori nutraceutici mirati, con forti proprietà antinfiammatorie specifiche. Oltre alle sostanze già comunemente utilizzate, stanno recentemente emergendo nuove sostanze, che rappresentano una frontiera innovativa e molto promettente nella gestione dell’endometriosi.
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