19 settembre – In occasione della Giornata mondiale, l’Oms lancia un appello ai governi: troppi bambini e neonati muoiono o subiscono danni evitabili a causa di cure non sicure. Errori terapeutici, infezioni e carenze strutturali colpiscono fino a un bambino su due ricoverato. La sicurezza pediatrica è indicata come pilastro per sistemi sanitari resilienti e copertura universale
Ogni bambino merita un’assistenza sanitaria sicura e di qualità, fin dall’inizio. Eppure, milioni di bambini in tutto il mondo continuano a essere abbandonati da sistemi sanitari che non sono progettati o attrezzati per soddisfare le loro esigenze specifiche.
In occasione della Giornata mondiale per la sicurezza del paziente 2025, l’Oms chiede un’azione globale urgente per proteggere i bambini da cure non sicure, con lo slogan “Sicurezza del paziente fin dall’inizio!”.
La campagna di quest’anno punta i riflettori sulla sicurezza pediatrica, sottolineando che garantire cure sicure a neonati e bambini non è solo una priorità sanitaria, ma è un pilastro fondamentale per raggiungere la copertura sanitaria universale (Uhc). Le cure non sicure sono una crisi silenziosa che colpisce in modo sproporzionato bambini e neonati, contribuendo a milioni di decessi prevenibili ogni anno.
Perché la sicurezza pediatrica è essenziale per la copertura sanitaria universale
Il rapido sviluppo dei bambini, la dipendenza dalle figure di accudimento e la vulnerabilità ai determinanti ambientali e sociali della salute li rendono particolarmente vulnerabili ai danni in ambito sanitario. Un’assistenza sicura, adeguata all’età e incentrata sul bambino è essenziale per garantire che ogni bambino possa sopravvivere e prosperare, sottolinea l’Oms.
In troppe occasioni, i bambini sono infatti sottoposti a cure non sicure a causa di strutture con risorse insufficienti, operatori sanitari non adeguatamente supportati, sistemi di sicurezza inadeguati e scarso coinvolgimento delle famiglie. Queste lacune non solo portano a decessi e disabilità evitabili, ma minano anche la fiducia del pubblico e aumentano il carico sui sistemi sanitari.
Il peso dell’assistenza pediatrica non sicura
Le cure non sicure sono una delle principali cause di mortalità infantile e disabilità a lungo termine, soprattutto nelle prime fasi della vita. Le analisi dell’assistenza pediatrica rivelano una realtà preoccupante: gli incidenti dannosi sono diffusi e colpiscono fino a un bambino su due ricoverato in reparto ospedaliero. Nelle unità di terapia intensiva, i tassi sono ancora più allarmanti, con alcuni studi che segnalano danni fino a nove bambini su dieci, sebbene queste cifre varino a seconda dei contesti e delle metodologie.
Le cause più comuni di danno includono:
- errori di farmaci
- errori diagnostici
- infezione correlata all’assistenza sanitaria
- complicazioni chirurgiche e
- incidenti relativi ai dispositivi medici.
I bambini con esigenze mediche particolari o che dipendono dalla tecnologia medica sono particolarmente vulnerabili e corrono rischi significativamente più elevati di eventi avversi.
Il Piano d’azione globale per la sicurezza dei pazienti 2021-2030 dell’OMS individua la sicurezza pediatrica come un’area critica di intervento, sottolineando che i danni prevenibili nelle prime fasi della vita contribuiscono in modo significativo alla mortalità infantile e compromettono i risultati sanitari a lungo termine e la resilienza del sistema.
Le cure non sicure non provocano solo danni immediati
Ricoveri ospedalieri prolungati e trattamenti ripetuti, possono portare a disabilità permanenti, mettendo ulteriormente a dura prova le famiglie e i sistemi sanitari. In contesti con risorse limitate, l’assenza di infrastrutture di base – come acqua pulita, attrezzature sterili e personale qualificato – amplifica ulteriormente questi rischi. In contesti umanitari e fragili, anche piccole carenze in materia di sicurezza possono avere conseguenze devastanti.
Questa crescente mole di prove chiarisce una cosa: investire nella sicurezza pediatrica non è solo un imperativo morale, ma una necessità strategica per costruire sistemi sanitari resilienti e raggiungere una copertura sanitaria universale.
La buona notizia è che oltre il 50% dei danni ai pazienti è prevenibile
Investire nella sicurezza pediatrica salva vite umane, rafforza i sistemi sanitari e accelera i progressi verso la copertura sanitaria universale. Ad esempio:
- migliorando la qualità dell’assistenza si potrebbero salvare fino a 1 milione di neonati all’anno;
- coinvolgere i pazienti e le famiglie nelle cure può ridurre i danni fino al 15%;
- un’assistenza più sicura riduce i costi prevenendo le complicazioni e riducendo i ricoveri ospedalieri.
Un invito all’azione: la sicurezza è fondamentale
Per raggiungere la copertura sanitaria universale, i governi e i partner devono riconoscere che un’assistenza sanitaria sicura per i bambini è un prerequisito per l’equità sanitaria, la resilienza e la sostenibilità.
L’Oms esorta quindi tutte le parti interessate ad agire:
- Leader sanitari: dare priorità alla sicurezza pediatrica nelle strategie sanitarie nazionali. Investire in formazione, infrastrutture e sistemi di dati.
- Operatori sanitari: fornire un’assistenza sicura, incentrata sul bambino e adattata alle sue esigenze.
- Genitori e tutori: siate partecipanti attivi nella cura del vostro bambino. Fate domande, rimanete informati e fate sentire la vostra voce.
- Educatori: incoraggiate i bambini a comprendere e a impegnarsi nella propria assistenza sanitaria.
- Società civile: promuovere un’assistenza sanitaria sicura in tutti i contesti, in particolare nelle comunità svantaggiate e colpite da crisi.
“Dalla nascita all’infanzia, ogni bambino merita un inizio sicuro – conclude l’Oms – facciamo della sicurezza pediatrica una priorità globale, perché la copertura sanitaria universale inizia con un’assistenza sicura per i più piccoli tra noi”.