Aggressioni personale sanitario. Schillaci: “Numeri preoccupanti, le infermiere le più colpite. C’è un problema culturale”. E lancia la campagna del Ministero #laviolenzanoncura
10 marzo - “L’Osservatorio che è attivo su questo tema ha preparato una relazione che verrà inviata alle Camere entro al fine del mese in corso. Nel triennio 2019-2021 sono stati denunciati e riconosciuti 4.821 infortuni legati a episodi di violenza. Credo siano preoccupanti questi dati sulle aggressioni perché colpiscono soprattutto le operatrici sanitarie, in particolare le infermiere”. Così il ministro della Salute, ospite di UnoMattina, annunciando l’avvio di una campagna di sensibilizzazione sul tema.
“Soprattutto nell’ultimo periodo è cresciuto il numero di episodi di aggressioni nei pronto soccorso verso gli operatori sanitari. C’è un problema culturale ma chi ha il camice bianco aiuta chi ha bisogno. Stiamo avviando come ministero della Salute una campagna di sensibilizzazione e abbiamo aumentato i presidi di polizia”.
Lo ha spiegato il ministro della Salute Orazio Schillaci ospite di UnoMattina su Rai 1, in occasione della Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitario e socio-sanitari che si celebrerà il prossimo 12 marzo.
“L’Osservatorio che è attivo su questo tema ha preparato una relazione che verrà inviata alle Camere entro al fine del mese in corso. Nel triennio 2019-2021 sono stati denunciati e riconosciuti 4.821 infortuni legati a episodi di violenza. Credo siano preoccupanti questi dati sulle aggressioni perché colpiscono soprattutto le operatrici sanitarie, in particolare le infermiere”, ha aggiunto il ministro.
Più in generarle, ha spiegato Schillaci, “dobbiamo ridurre il carico burocratico che pesa su medici e sui professionisti sanitari, ma soprattutto oggi dal 60% a 80% di coloro che si recano in pronto soccorso, vi si recano in modo inappropriato”. Per evitarlo, “dobbiamo offrire una sanità territoriale, come emerso in pandemia. Stiamo lavorando su questo, anche con i fondi del Pnrr che dobbiamo utilizzare in modo corretto. Ma la vera trasformazione sarà la digitalizzazione della sanità, che ci permetterà anche di superare le tante disuguaglianze che ci sono oggi nel servizio sanitario”.
“Il sistema sanitario italiano – ha aggiunto il ministro – è validissimo gli operatori sono i migliori al mondo e noi cerchiamo di difenderlo per assicurare un’assistenza uguale per tutti a prescindere dalla regione in cui vivono”.