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Neonati. Prevenzione e screening per ridurre patologie della vista, l’appello dei neonatologi

14 ottobre - Alla nascita, per tutti i neonati, lo screening visivo attraverso il test del riflesso rosso (RRT) permette di identificare i casi di sospette anomalie congenite visive, avviandoli a una valutazione oftalmologica completa e a un successivo eventuale intervento terapeutico idoneo. Ma i risultati di un’indagine condotta sui nati nel 2017 mostrano un tasso di copertura nazionale del 74,7%, ben al di sotto degli standard qualitativi internazionali richiesti (≥ 95%).

 

La prevalenza della cecità in età pediatrica varia da 3 per 10.000 bambini nei Paesi ad alto reddito, a 10 per 10.000 nei Paesi a basso reddito. La cataratta congenita rappresenta una delle cause più frequenti di cecità infantile (10-15%). (IAPB)

L’eziologia del danno visivo permanente riconosce cause di origine genetica in circa il 50- 60% dei casi, come per la cataratta congenita, il glaucoma congenito, le distrofie retiniche ereditarie, l’atrofia ottica e le malformazioni oculari. Si stima che gli agenti esogeni siano implicati nel 25-30% dei casi (i più frequenti sono la prematurità e le infezioni congenite del gruppo TORCH, che possono colpire anche il sistema visivo). In circa un quarto dei pazienti, però, l’eziologia resta ancora oggi non definibile. 

La nascita prematura, in particolare se avviene a un’età gestazionale inferiore a 31 settimane e/o con un peso inferiore a 1500 grammi, espone al rischio di sviluppo di una importante patologia che interessa l’organo della vista, che è la retinopatia della prematurità (ROP). Quest’ultima è un’affezione multifattoriale caratterizzata da un anomalo sviluppo dei vasi retinici. La sua incidenza, che è inversamente proporzionale all’età gestazionale, è progressivamente aumentata negli anni, in conseguenza della maggiore sopravvivenza dei neonati estremamente pretermine. Tra i neonati di età gestazionale uguale o inferiore a 30 settimane, il 40-50% sviluppa un qualunque stadio di ROP, mentre il 7-8% va incontro a forma grave e il 5-6% necessita di trattamento. Le linee guida internazionali suggeriscono l’esecuzione di uno screening specifico, mediante periodiche visite oculistiche, eseguite da professionista addestrato su questa particolare patologia. 

I disturbi della vista nei neonati, come anche quelli uditivi, sono un grave problema sociale e di salute pubblica. 

Il Ministero della Salute, col decreto del 12 gennaio 2017, ha inserito la pratica dello screening visivo e uditivo neonatale tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), rendendoli quindi garantiti e obbligatori per tutti i neonati. 

Alla nascita, per tutti i neonati, lo screening visivo attraverso il test del riflesso rosso (RRT) permette di identificare i casi di sospette anomalie congenite visive, avviandoli a una valutazione oftalmologica completa e a un successivo eventuale intervento terapeutico idoneo.

Negli anni, il Gruppo di Ricerca prevenzione disabilità neurosensoriali dell’Istituto Nazionale per le Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) ha eseguito indagini nazionali con l’obiettivo di monitorare l’implementazione e la copertura dello screening visivo con RRT, presso tutte le neonatologie attive nel nostro Paese.

I risultati sui nati nel 2017 mostrano un tasso di copertura nazionale del 74,7%, ben al di sotto degli standard qualitativi internazionali richiesti (≥ 95%), pur rappresentando lo screening visivo neonatale per l’identificazione precoce della cataratta congenita uno degli interventi sanitari con un più favorevole rapporto costo/beneficio.

La SIN è presente e attiva, con tutto il personale medico e infermieristico dei centri italiani di Neonatologia, e s’impegna costantemente per la divulgazione delle informazioni scientifiche atte a implementare l’universalizzazione sul territorio nazionale dei programmi di prevenzione e cura delle patologie visive che colpiscono i neonati.  

Il 18 luglio 2022 è stato pubblicato il Rapporto ISTISAN 22/17 Screening neonatale uditivo e visivo, raccomandazioni, cui ha collaborato energicamente la SIN. Nell’ambito delle attività progettuali svolte, l’Unità Operativa di coordinamento dell’Istituto Superiore di sanità- ISS, in stretta collaborazione con l’Unità Operativa dell’INAPP e il Comitato Tecnico Scientifico - CTS, istituito durante i lavori, ha ritenuto necessario implementare la formazione degli operatori sanitari impegnati in programmi di screening uditivo e visivo neonatale su tutto l’ambito nazionale. A tal scopo è stato organizzato il Corso di Formazione a Distanza (FAD) sullo Screening neonatale uditivo e visivo.

 

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