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Le novità del piano vaccini

4 agosto - Mantenere lo status polio-free, eliminare morbillo e rosolia e rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle malattie correlate all’Hpv. E ancora, raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target rafforzando Governance, Reti e percorsi di prevenzione vaccinale. questi solo alcuni Sono questi alcuni degli obiettivi del nuovo Piano nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025.

Mantenere lo status polio-free, eliminare morbillo e rosolia e rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle malattie correlate all’Hpv. E ancora, raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target rafforzando Governance, Reti e percorsi di prevenzione vaccinale. Promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia andando incontro alle esigenze del cittadino/paziente. E poi, ingranare la marcia dell’informatizzazione per le anagrafi vaccinali regionali mettendo quindi a regime l’anagrafe vaccinale nazionale. Infine, migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino, ridurre le diseguaglianze esistenti, rafforzare la comunicazione e promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia.

Sono questi alcuni degli obiettivi del nuovo Piano nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025  approvato.

Il testo presentato dal ministero della Salute, tiene infatti conto delle modifiche concordate in riunione con i tecnici delle Regioni. Tra le molte richieste le Regioni avevano indicato la necessità di evidenziare un percorso di condivisione con l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali e di dare maggior rilevanza alla “governance” dell’offerta vaccinale nazionale e regionale, indicando che ”la funzione di programmazione, monitoraggio e coordinamento è garantita dai Dipartimenti di Prevenzione o dalle Strutturazione di Sanità Pubblica previste”.

Sono state inoltre riviste la periodicità e le procedure di aggiornamento del Calendario nazionale vaccinale (novità di questo Piano) che si presenta come “documento distinto e, pertanto, facilmente aggiornabile in base ai futuri scenari epidemiologici, alle evidenze scientifiche e alle innovazioni in campo biomedico”.

Tra le novità inserite nel nuovo testo c’è quella sul vaccino contro il meningococco B (Men B) che viene raccomandato dal 2° al 5 mese di vita, e l’offerta al compimento dei 11-12 anni (tra i 12 e i 18 anni) della vaccinazione Men B che può essere integrata, alla luce della situazione epidemiologica della singola Regione/PA, per età, con ciclo in base al tipo di vaccino utilizzato.

Sono stati inoltre cancellati dagli obiettivi di copertura vaccinale previsti nel Calendario nazionale vaccinale, quelli a medio e breve termine e riviste anche le fasce di età entro le quali somministrare le dosi vaccinali.

Tra i Punti di forza del nuovo Piano 2023-2025 spicca la riorganizzazione dei servizi vaccinali che fa tesoro dell’esperienza maturata durante la pandemia, la quale ha messo in luce le molte criticità del sistema. Tra le tante: la disomogeneità tra le procedure e l’offerta vaccinale in ogni Regione e Pa; il mancato raggiungimento dei valori target delle coperture vaccinali; le difformità nell’organizzazione e gestione del processo vaccinale (inclusa la registrazione delle vaccinazioni effettuate sul territorio nazionale) e le difformità logistiche e organizzative delle amministrazioni sanitarie locali necessarie a garantire l’erogazione e la piena fruibilità delle vaccinazioni inserite nel calendario vaccinale.

Punto cardine del nuovo Pnpv è il Calendario vaccinale, oltre a presentare l’offerta vaccinale attivamente e gratuitamente prevista per fascia d’età, contiene le vaccinazioni raccomandate a particolari categorie a rischio (per condizione medica, per esposizione professionale, per eventi occasionali, per vulnerabilità sociali ed economiche)”.

Riorganizzazione dei servizi e la rete Hub&Spoke
L’obiettivo sul fronte della riorganizzazione dei servizi è “raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target rafforzando governance, reti e percorsi di prevenzione vaccinale”.

Il modello organizzativo territoriale delle vaccinazioni è un modello a rete che deve tener conto delle caratteristiche del territorio e dove ogni Dipartimento di Prevenzione garantisce le vaccinazioni definendo l’organizzazione interna e/o promuovendo collaborazioni con altre Strutture e professionisti opportunamente individuati e formati per l’erogazione delle vaccinazioni ed il raggiungimento degli obiettivi indicati nel presente Piano, nel rispetto delle indicazioni e delle leggi regionali.

I Dipartimenti di Prevenzione, attraverso i Servizi Vaccinali e i professionisti che ivi operano (medici specialisti in igiene e medicina preventiva, assistenti sanitari, infermieri, ecc.), hanno assicurato al Paese negli ultimi decenni le campagne vaccinali ordinarie e straordinarie. Questa attività è stata svolta in maniera autonoma nel territorio di competenza dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL) con organizzazione interne e partnership dedicate. Storicamente vi è stata una comune sinergia tra Dipartimenti di Prevenzione e Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta. Tale sinergia si è ancor più consolidata nell’ambito della campagna vaccinale per l’emergenza COVID-19, durante la quale sono stati coinvolti ulteriori attori (es. medici specialisti di altre branche, medici competenti), attivati gli hub vaccinali, rafforzata l’offerta vaccinale in ambito ospedaliero e individuati contesti nuovi di erogazione come le farmacie.

Anche il monitoraggio degli obiettivi del Pnpv assume un ruolo strategico per la sua implementazione. E quindi, si sottolinea nel testo, sarà sviluppato separatamente per permetterne un facile aggiornamento “Un piano di monitoraggio che tenga conto degli indicatori già presenti nel Pno e nei Lea”. E sarà istituita presso la Direzione Generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute una Cabina di regia ad hoc - composta da un numero ristretto di rappresentanti delle istituzioni coinvolte e delle Regioni - con il compito di coordinare e monitorare l’implementazione del Piano, e mettere atto percorsi congiunti per superare le eventuali criticità che si potrebbero presentare.

 

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