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Allarme dell’Oms su epatite: la D ora è classificata come cancerogena

1 agosto - L’epatite D, che colpisce solo gli individui infettati dall’epatite B ed è associata a un rischio da due a sei volte maggiore di cancro al fegato rispetto alla sola epatite B. L’Organizzazione sollecita interventi urgenti per ampliare screening, vaccinazione e trattamenti nei sistemi sanitari.

“Ogni 30 secondi, una persona muore per una grave malattia epatica legata a epatite o cancro al fegato. Eppure, disponiamo degli strumenti per fermarla”.

È quanto ricorda il Direttore Generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Le epatiti virali – di tipo A, B, C, D ed E – sono tra le principali cause di infezione acuta del fegato. Tra queste, solo le varianti B, C e D possono provocare infezioni croniche che aumentano significativamente il rischio di cirrosi, insufficienza epatica o cancro al fegato. Tuttavia, molte persone infette ignorano di esserlo.

L’epatite B, C e D coinvolgono oltre 300 milioni di individui a livello globale e causano oltre 1,3 milioni di morti l’anno, principalmente per cirrosi epatica e tumore.

E ora anche l’epatite D è classificata come cancerogena L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha recentemente classificato l’epatite D come cancerogena per l’uomo, proprio come l’epatite B e C. L’epatite D, che colpisce solo gli individui infettati dall’epatite B, è associata a un rischio da due a sei volte maggiore di cancro al fegato rispetto alla sola epatite B. Questa riclassificazione segna un passo fondamentale negli sforzi globali per aumentare la consapevolezza, migliorare lo screening e ampliare l’accesso a nuovi trattamenti per l’epatite D.

“L’Oms ha pubblicato linee guida sui test e la diagnosi dell’epatite B e D nel 2024 e sta seguendo attivamente i risultati clinici dei trattamenti innovativi per l’epatite D”, ha affermato la dott.ssa Meg Doherty, direttore entrante di Science for Health presso l’Oms.

Il trattamento con la medicina orale può curare l’epatite C entro 2 o 3 mesi e sopprimere efficacemente l’epatite B con una terapia per tutta la vita. Le opzioni di trattamento per l’epatite D si stanno evolvendo. Tuttavia, avverte l’Oms, il pieno beneficio della riduzione della cirrosi epatica e dei decessi per cancro può essere realizzato solo attraverso un’azione urgente per aumentare e integrare i servizi per l’epatite – tra cui vaccinazione, test, riduzione del danno e trattamento – nei sistemi sanitari nazionali.

 

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