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Personale Ssn. Quasi sette operatori su dieci sono donne

28 ottobre - La percentuale supera infatti il 68% degli addetti. Le donne medico sono il 49,9% del totale dei camici bianchi, ma tra gli under 45 arrivano al 63,8%. Tra il personale infermieristico le donne continuano a fare la parte del leone: sono circa il 78%. Anche nel ruolo amministrativo sono la stragrande maggioranza: ben il 72,5% del personale è donna. E il peso della componente femminile della dirigenza sanitaria (biologi, farmacisti, fisici, chimici e psicologi) arriva al 78,5%. I dati 2020 del Rapporto “Le donne nel servizio sanitario nazionale” del ministero della Salute. IL RAPPORTO

Un’onda che non si arresta e anzi continua a crescere. Così è la presenza femminile nel nostro Ssn, una marea crescente che, a volte con maggiore potenza altre meno, prosegue inesorabile la sua corsa. Dal 2010 al 2020 il numero di donne medico sul totale dei camici bianchI del Ssn è cresciuto considerevolmente passando dal 38,4% al 49,9% (un trend destinato a crescere considerando che il 63,8% degli under 45 sono donne). È aumentato anche quello dei veterinari e dei dirigenti sanitari donna che passano dal 18% al 27,1%; il peso della componente femminile della dirigenza sanitaria (biologi, farmacisti, fisici, chimici e psicologi) passa addirittura dal 72% al 78,5%. Rimane invece pressoché invariato il numero donne nel personale infermieristico, ma con percentuali comunque ragguardevoli (circa il 78%).

A conti fatti nel 2020 sono 442.445 le donne che lavorano con contratto a tempo indeterminato presso le strutture del Ssn: in percentuale oltre il 68% del personale del Ssn è donna (era il 67,9% nel 2019).

Ma se il Ssn parla sempre di più al femminile, il tanto ambito soffitto di cristallo non è ancora stato sfondato: sebbene da un punto di vista contrattuale ci sia una sostanziale parità di genere (ad esempio il 49,9% dei medici con contratto a tempo indeterminato è donna), solo l’8,3% delle dirigenti riveste il ruolo di direttore di struttura (complessa o semplice). In particolare, poco meno di due dirigenti su dieci a capo di una struttura complessa è donna (solo il 18%), mentre la componente femminile rimonta nelle strutture semplici (Il 35,5%).

A fotografare l’universo femminile nella sanità è il Rapporto “Le donne nel servizio sanitario nazionale” censite nel 2020 e pubblicato nei giorni scorsi sul sito del ministero della Salute. Una crescente presenza femminile che “grazie al suo apporto peculiare e specifico”, si sottolinea ancora una volta nell’incipit del Rapporto “contribuisce in maniera fattiva e costante all’incremento della qualità, della sicurezza, del gradimento dell’assistenza, e ad un rinnovato approccio alle cure sanitarie”.

Vediamo la mappa dettagliata della componente femminile nel Ssn

Al 31 dicembre del 2020, sono 442.445 le donne che lavorano con contratto a tempo indeterminato presso le strutture del Ssn: oltre il 68% circa del personale del Ssn è costituito da donne (fonte Conto Annuale IGOP – Ragioneria Generale dello Stato). Nel corso del 2020 le donne assunte sono state 55.840 pari al 70,1% del totale. Tra i medici il 58,6% degli assunti sono donne, nel personale infermieristico la percentuale è del 75,5%.

Lo scenario varia a seconda dell’inquadramento e della categoria professionale. Infatti Il peso percentuale del genere femminile è più preponderante tra il personale con un ruolo sanitario (il 69,4%) e amministrativo (il 72,5% del personale che ricopre questo ruolo è donna). Il 64,1% del personale con ruolo tecnico è rappresentato da donne, il 23,7% nel ruolo professionale.
La presenza femminile è inoltre molto variabile a seconda della categoria professionale: circa la metà (49,9%) dei dirigenti medici sono donne e oltre i tre quarti (circa il 78%) del personale infermieristico è costituito da donne.
Una variabilità che insiste anche nelle diverse realtà regionali: la percentuale di donne assunte a tempo indeterminato nel Ssn va dal valore minimo di 51,2% nella regione Campania, al 76,2% nella Provincia autonoma di Bolzano.

Le donne dipendenti del Ssn con contratto a tempo determinato sono 26.307 e rappresentano complessivamente il 69,4% del personale con questa tipologia di rapporto di lavoro. In particolare, è donna il 70,8% del personale del ruolo sanitario, il 28,9% del personale afferente al ruolo professionale, il 63,8% del personale del ruolo tecnico e ben il 72,8% dei dipendenti a tempo determinato del ruolo amministrativo è costituito da donne. Anche in questo caso, c’è un’ampia variabilità della presenza femminile a livello regionale: dall’86,4% nella Regione Valle d’Aosta al 62,9% nella Regione Campania.

Cresce il numero di camici rosa. Come abbiamo visto la percentuale di dirigenti medici donna è cresciuta progressivamente negli ultimi anni passando dal 38,4% dell’anno 2010 al 49,9% dell’anno 2020. Donne medico generalmente più giovani dei propri colleghi uomini: il 63,8% dei dirigenti medici over 45 è donna diversamente da quanto avviente nelle classi di età superiori o uguali a 45 anni in cui c’è una netta prevalenza di uomini rispetto alle donne che rappresentano solo il 43,9% del totale medici di 45 anni ed oltre.

Approfondendo il dato per tipo di specializzazione (dati Conto annuale 2020), si registra una forte presenza femminile in alcune discipline. In particolare per l’area funzionale dei servizi: Genetica medica con il 65,5% ed in Scienza dell’alimentazione con il 61,2%. Per l’area funzionale di medicina: Neuropsichiatria infantile con il 78,7% e Pediatria con il 72,9%. La situazione è diametralmente opposta per quel che concerne l’area funzionale di chirurgia: è donna solo il 26,5% dei chirurghi generali del Ssn, il 18,2% degli specialisti in cardiochirurgia, il 16,7% degli specialisti in ortopedia e in urologia il 15,4% degli specialisti è di sesso femminile.

Donne ai vertici. Sebbene i dati del Conto Annuale 2020 evidenzino una sostanziale parità di genere del numero complessivo di medici con contratto a tempo indeterminato (il 49,9% è donna), solo l’8,3% delle dirigenti medico donna riveste il ruolo di direttore di struttura (complessa o semplice). Contrariamente, circa il 20,6% dei dirigenti medici uomini risulta a capo di una struttura semplice o complessa. In particolare, tra i direttori di struttura complessa, solo il 18,0% è di sesso femminile, mentre tale percentuale sale al 35,5% tra i medici a capo di una struttura semplice, dato in ogni caso sbilanciato rispetto all’analogo dato riferito al sesso maschile.

E.M.

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