07 novembre – Un’analisi condotta dall’Oms e pubblicata su The Lancet Global Health rivela che oltre il 40% della riduzione dei decessi materni tra il 2000 e il 2023 è dovuto alla sinergia tra migliori servizi di maternità e maggiore accesso alla contraccezione. Solo nel 2023, l’uso di contraccettivi ha evitato 77.400 morti materne.
Negli ultimi vent’anni, il numero di donne che muoiono a causa della gravidanza o del parto è diminuito del 41% nel mondo. Dietro questo risultato non c’è una singola soluzione, ma una combinazione vincente: più accesso alla contraccezione e migliori servizi di assistenza alla maternità.
È quanto emerge da un nuovo studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e del suo Programma per la Riproduzione Umana (HRP), “Effetto del miglioramento dell’assistenza alla maternità, del declino della fertilità e dell’uso di contraccettivi sulla riduzione della mortalità materna globale tra il 2000 e il 2023: risultati di un’analisi di decomposizione ”, pubblicato su The Lancet Global Health, che ha analizzato i dati di 195 paesi per misurare l’impatto di questi interventi sulla mortalità materna.
Secondo la ricerca, il 61,2% del calo dei decessi materni è attribuibile ai progressi nell’assistenza alla maternità, mentre il restante 38,8% deriva dalla riduzione della fertilità grazie all’uso sempre più diffuso dei contraccettivi. Solo nel 2023, la pianificazione familiare ha salvato circa 77.400 vite materne, pari a quasi un quarto delle morti evitate in tutto il mondo.
Questi risultati forniscono nuove e convincenti prove del fatto che l’accesso alla contraccezione non è solo una questione di diritti umani, scelta ed emancipazione, ma un intervento comprovato salvavita. Consentendo alle donne di pianificare e distanziare le gravidanze, la contraccezione aiuta a prevenire le complicazioni derivanti da gravidanze troppo precoci, troppo tardive o troppo ravvicinate, e riduce la necessità di aborti non sicuri, entrambe principali cause di morte materna in tutto il mondo.
Il documento sottolinea l’urgente necessità di sostenere e ampliare gli investimenti nella salute sessuale e riproduttiva, nonché nell’assistenza alla maternità. Dimostra che i progressi verso la riduzione della mortalità materna possono essere conseguiti attraverso sforzi concertati per migliorare l’assistenza alla maternità e aumentare l’uso dei contraccettivi; i paesi devono inoltre affrontare il bisogno insoddisfatto di pianificazione familiare e garantire che le donne possano pianificare le proprie gravidanze in sicurezza. Il documento sottolinea che il raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 3.1, che prevede di ridurre il tasso globale di mortalità materna a meno di 70 decessi ogni 100.000 nati vivi entro il 2030, richiederà una più efficace integrazione tra pianificazione familiare e assistenza alla maternità, soprattutto nei contesti a basso reddito, dove la prevalenza dei contraccettivi rimane bassa.
L’accesso alla contraccezione e un’assistenza materna di qualità non sono solo interventi sanitari: sono fondamentali per salvare vite umane e promuovere la parità di genere.
“Questo è un compito che spetta ai decisori politici e agli operatori sanitari, affinché informino i sistemi sanitari di tutto il mondo. Dimostra che l’accesso alla contraccezione e a un’assistenza materna di qualità non sono solo interventi sanitari, ma sono fondamentali per salvare vite umane e promuovere la parità di genere. Dobbiamo garantire che ogni donna, ovunque, abbia i mezzi per pianificare la propria famiglia e accedere alle cure di cui ha bisogno per prevenire gravidanze indesiderate e per una gravidanza e un parto sicuri” ha detto Pascale Allotey, Direttrice dell’HRP e del Dipartimento per la salute sessuale, riproduttiva, materna, infantile, adolescenziale e l’invecchiamento (LHR) dell’Oms.
Quantificando i contributi combinati dell’assistenza alla maternità e dell’uso dei contraccettivi, questo lavoro offre un messaggio forte e attuale: un investimento continuo nella pianificazione familiare e nella salute materna è essenziale per salvare vite umane e accelerare il progresso globale sulla sopravvivenza materna.