Protesi mammaria. Parte ufficialmente il Registro nazionale degli impianti protesici
3 febbraio - Regioni e Province autonome avranno a disposizione da oggi 180 giorni per istituire i registri regionali e provinciali. Entro il primo agosto il Registro riceverà dati da ogni area del territorio. Pubblicato in Gu il Regolamento di istituzione del Registro nazionale degli impianti protesici mammari
È scattato lo start definitivo per il Registro nazionale degli impianti protesici.
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 gennaio, il regolamento che lo istituisce e obbliga, a partire da oggi, Regioni e provincie a creare registri ad hoc che andranno ad alimentare con i propri dati, quello nazionale.
Un obbligo che, naturalmente, investe anche i professionisti che impiantano o rimuovono protesi e le aziende distributrici: dovranno fornire dati puntuali su ogni protesi commercializzata e impiantata sia per fini estetici che ricostruttivi.
E per chi non ottempera a quanto richiesto nelle modalità e nei tempi definiti dal Regolamento, scatteranno sanzioni.
Le Regioni e le Province autonome avranno a disposizione 180 giorni per ottemperare. Entro il primo agosto 2023 il Registro Nazionale degli impianti protesici mammari dovrà ricevere dati da ogni area del territorio.
L’Italia, ricorda il ministero della Salute, è il primo Paese al mondo che dispone oggi di un registro ad alimentazione obbligatoria. E dopo la fase pilota, iniziata nel marzo del 2019, prende ora pienamente forma.
“I risultati delle analisi effettuate sui dati raccolti dal registro – spiega il Ministero – forniranno importanti informazioni per il mondo scientifico di settore e consentiranno di potenziare la ricerca in termini di efficacia ed efficienza delle protesi mammarie. Il Ministero della Salute può oggi contare su un valido strumento con cui implementare le attività di vigilanza e sorveglianza sulle protesi mammarie e potenziare la sicurezza del paziente impiantato, richiamandolo in caso di necessità”.