Italiani sempre meno soddisfatti della loro salute. Istat: il 78,5% esprime un giudizio positivo, -1,2 punti percentuali rispetto al 2023
30 maggio - Gli uomini dichiarano uno stato di salute più soddisfacente rispetto alle donne: sono molto o abbastanza soddisfatti l’81,4% dei primi rispetto al 75,8% delle seconde. Il divario di genere diventa particolarmente ampio nelle classi d’età avanzate. Tra gli anziani di 65 anni e più si registra, infatti, una soddisfazione pari al 68,2% degli uomini rispetto al 60,4% delle loro coetanee.
Cala la soddisfazione per la propria salute da parte degli italiani. Nel 2024, il 78,5% degli individui di oltre 14 anni esprime un giudizio positivo per il proprio stato di salute. Rispetto all’anno precedente il dato è in lieve diminuzione (-1,2 punti percentuali, era il 79,3% nel 2023). E' quanto emerge dal report La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita | anno 2024 dell'Istat.
La soddisfazione per la salute, ovviamente, diminuisce con l’avanzare dell’età. Tra i 14-17enni il 93,6% si dichiara molto o abbastanza soddisfatto; tale quota si riduce al 56,7% tra gli over 75enni. Rispetto al 2023, i 20-44enni sono i più interessati da una riduzione della soddisfazione per lo stato di salute (-2,7 punti percentuali), soprattutto tra le donne (-3,6 punti percentuali).
Gli uomini dichiarano uno stato di salute più soddisfacente rispetto alle donne: sono molto o abbastanza soddisfatti l’81,4% dei primi rispetto al 75,8% delle seconde. Il divario di genere diventa particolarmente ampio nelle classi d’età avanzate. Tra gli anziani di 65 anni e più si registra, infatti, una soddisfazione pari al 68,2% degli uomini rispetto al 60,4% delle loro coetanee.
La soddisfazione per il proprio stato di salute è maggiore nell’Italia settentrionale. Infatti, l’80,6% dei residenti del Nord si dichiara molto o abbastanza soddisfatto contro il 78,0% del Centro e il 76,0% del Mezzogiorno. Nei confronti dell’anno precedente il calo di soddisfazione per la salute, in diminuzione in tutto il Paese, è più accentuato nei territori del Centro (2,1 punti percentuali).