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Cure palliative. Schillaci: “In Legge Bilancio misure per potenziare cure palliative in tutte le Regioni”

14 aprile -  Il Ministro della Salute: “Per garantire l’attuazione dell’impegno è stato disposto che la presentazione del menzionato piano e la relativa attuazione costituiscano adempimento regionale per l’accesso al finanziamento integrativo del Servizio sanitario nazionale a carico dello Stato”.

“Al fine di garantire ai cittadini l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, nella legge di bilancio valida per il 2023, al comma 83, è stata disposta un’integrazione della citata legge n. 38 del 2010. È stato chiesto alle regioni e alle province autonome di presentare, entro il 30 gennaio di ciascun anno, un piano di potenziamento delle cure palliative, per raggiungere, entro l’anno 2028, il 90 per cento della popolazione interessata. Il monitoraggio dell’attuazione del piano è affidato ad Agenas, che lo realizza con cadenza semestrale”.

È quanto ha affermato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci rispondendo ad un’interrogazione di Noi Moderati durante il Question time del 12 aprile.

L’intervento integrale del Ministro della Salute. Con riferimento alla questione sollevata dagli interroganti, rappresento che la finalità della legge n. 38 del 2010, secondo quanto previsto dall’articolo 1 della medesima, è quella di garantire il diritto del malato ad accedere tanto alle cure palliative, quanto alla terapia del dolore, per assicurare il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana, il bisogno di salute e l’equità nell’accesso all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, rappresentando un punto fermo normativo preso a modello a livello internazionale.

Siamo tutti consapevoli che questa legge ha segnato un passaggio importante. All’articolo 2 ha definito la terapia del dolore come “l’insieme di interventi diagnostici e terapeutici volti a individuare e applicare alle forme morbose croniche idonee e appropriate terapie farmacologiche, chirurgiche, strumentali, psicologiche e riabilitative, tra loro variamente integrate, allo scopo di elaborare idonei percorsi diagnostico-terapeutici per la soppressione e il controllo del dolore”.

Al fine di garantire ai cittadini l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, nella legge di bilancio valida per il 2023, al comma 83, è stata disposta un’integrazione della citata legge n. 38 del 2010. È stato chiesto alle regioni e alle province autonome di presentare, entro il 30 gennaio di ciascun anno, un piano di potenziamento delle cure palliative, per raggiungere, entro l’anno 2028, il 90 per cento della popolazione interessata. Il monitoraggio dell’attuazione del piano è affidato ad Agenas, che lo realizza con cadenza semestrale.

Per garantire l’attuazione dell’impegno è stato disposto che la presentazione del menzionato piano e la relativa attuazione costituiscano adempimento regionale per l’accesso al finanziamento integrativo del Servizio sanitario nazionale a carico dello Stato.

Aggiungo che, in attuazione della legge n. 38 del 2010, nel corso degli anni, sono stati approvati, in sede di Conferenza Stato-regioni, intese ed accordi per definire i requisiti minimi e le modalità organizzative per lo sviluppo e l’accreditamento di entrambe le reti.

Inoltre, l’accordo del 25 marzo 2021 approva i criteri di accreditamento della rete pediatrica unitaria di terapia del dolore e cure palliative, nell’intento di garantire il corretto percorso di cura del malato preso in carico nell’ambito dei diversi setting assistenziali.

Va ricordata, altresì, l’approvazione, con decreto ministeriale del 21 novembre 2018, del codice identificativo di disciplina per la terapia del dolore, in modo che ogni regione codifichi in ugual modo i diversi tipi di diagnosi e di intervento, quale parametro unitario che consenta un più efficace monitoraggio delle prestazioni. Colgo l’occasione per comunicare che il Ministero della Salute ha attivato una specifica indagine sullo stato di attuazione delle reti di terapia del dolore, con trasmissioni alle regioni e province autonome di un questionario. I quesiti proposti sono volti ad accertare lo stato di attuazione dell’accordo sul documento relativo all’accreditamento delle reti di terapia del dolore. Vi è stata la rispondenza del 100 per cento dei dati richiesti e si è già proceduto al sollecito delle 4 regioni che ancora non hanno trasmesso le risposte. Al termine della rilevazione, l’indagine sarà esaminata da un’apposita sezione del Comitato tecnico sanitario cooperante presso il Ministero della Salute, che ha finora fornito il supporto tecnico previsto dalla normativa di riferimento, e saranno redatti i programmi regionali da approvare in seno al Comitato LEA. Questa è una delicata tematica in esame. Ritengo che sia rilevante segnalare che, per quanto concerne il reclutamento e la formazione del personale, si stanno avviando corsi di specializzazione ed è dello scorso anno l’introduzione del corso di cure palliative pediatriche nell’ambito dei corsi obbligatori delle scuole di specializzazione in pediatria. Questo contribuirà a rendere disponibili per il sistema un congruo numero di professionisti adeguatamente formati.

La replica di Alessandro Colucci (NM(N-C-U-I)-M).

 Grazie, Presidente. Ringrazio il Ministro Schillaci e il Sottosegretario Gemmato - il Ministero al completo, oggi - per un tema importante sul quale, come Noi Moderati, ci dichiariamo soddisfatti rispetto alle valutazioni del Ministro, perché ci ha rassicurato, attraverso lo strumento della legge di stabilità, sulle risorse che vengono destinate alla rete per le cure palliative e alla rete per la terapia del dolore. Ci ha rassicurato sull’insistenza nei rapporti con le regioni, perché possano declinare in modo concreto la realizzazione di queste reti - e la nostra interrogazione insiste sul tema, dal nostro punto di vista, maggiormente trascurato, della terapia del dolore - e sulla necessità di monitorare che tutto ciò avvenga. Noi crediamo che questa sia la legislatura in cui la legge 15 marzo 2010, n. 38, fatta dal centrodestra, possa trovare definitiva soddisfazione. Stiamo parlando, infatti, di un percorso di cura di persone che nel nostro Paese soffrono, persone che arrivano a condizioni di inabilità a causa delle croniche sofferenze, per dolori che potrebbero essere superati a fronte di giusti strumenti, nell’ambito di una rete certamente sviluppata dalle regioni, ma con la regia del Ministero e del Governo, e attraverso percorsi formativi che creino figure specializzate che possano essere attive negli ospedali e alleviare finalmente quei milioni di cittadini che maledicono certe volte la mattina in cui si svegliano, perché hanno mal di schiena o perché hanno dolore alle gambe. Veramente ci sono la possibilità e le condizioni perché la terapia del dolore possa essere efficace nel migliorare la qualità della vita degli italiani.

Sono certo che questo Governo, che sosteniamo con convinzione, anche su questo aspetto farà la sua parte e porterà a risultati, dando un senso compiuto a questa legislatura e al lavoro del Governo Meloni.

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