Associazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti

slider_medici.jpg
topbanner2b.jpg
topbanner3d.jpg
  • Aogoi
  • Notiziario
  • Nuovo scontro in Parlamento tra Meloni e Schlein. La premier: “Dal 2022 fondo sanitario aumentato di 10 mld, Pd non si è mai sognato di fare questi aumenti”. La segretaria Dem: “Torni in connessione col mondo reale”

Nuovo scontro in Parlamento tra Meloni e Schlein. La premier: “Dal 2022 fondo sanitario aumentato di 10 mld, Pd non si è mai sognato di fare questi aumenti”. La segretaria Dem: “Torni in connessione col mondo reale”

16 maggio - Duello alla Camera durante il premier time tra la presidente del Consiglio e la leader del Partito democratico. Meloni: “Il PD, quando è stato al Governo, non si è mai sognato di fare aumenti come quello che abbiamo fatto noi in questi 2 anni”. Schlein: “Volete una sanità a misura del portafoglio delle persone. Lei vive in un mondo fantastico”.

Botta e risposta alla Camera durante il premier time tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e la segretaria del Pd, Elly Schlein. Oggetto del contendere ancora una volta la sanità. La miccia un’interrogazione dei Dem sullo stato del Ssn. La premier ha rivendicato l’operato del Governo: “Quando noi ci siamo insediati, nel 2022, quel Fondo era di 126 miliardi. Erano 10 miliardi meno di adesso e il PD, quando è stato al Governo, non si è mai sognato di fare aumenti come quello che abbiamo fatto noi in questi 2 anni”. E poi ha rilanciato: “Lei sa, onorevole Schlein, qual è l'ultima volta che in Italia è stato scritto un Piano sanitario nazionale? Era il 2011, era un Governo di centrodestra. Siete stati al Governo 10 anni, non avete mai scritto e messo in campo un Piano sanitario nazionale e oggi, che siete all'opposizione, ci venite a spiegare quanto sia importante la sanità? Signori miei, temo che la gente capisca. Capisca il gioco che si sta portando avanti. Ma noi vogliamo scrivere il nuovo Piano sanitario nazionale”.

In sede di replica la segreteria Pd ha risposto: “Dica lei al mondo che si sbaglia se ovunque si calcola sul PIL la spesa nazionale, perché è quello il dato che sta scendendo e da cui si vede che volete una sanità a misura del portafoglio delle persone. I suoi tagli li pagano i cittadini, letteralmente, Presidente, perché la spesa di tasca loro è aumentata in un anno, mentre voi eravate al Governo, del 10 per cento: sono 4 miliardi di euro. Gli stessi che avete messo sulla riforma dell'IRPEF, perché voi togliete con una mano quello che fingete di dare con l'altra. È una vera e propria tassa Meloni”. E ancora: “Lei vive in un mondo fantastico, dove quando una cosa funziona è merito suo, quando una cosa non funziona è sempre colpa degli altri. Bello! Io le chiedo questo, per concludere: torni in connessione, un minuto, con il mondo reale e vada a spiegare che è sempre colpa di qualcun altro”.

L’intervento integrale del Presidente del Consiglio dei ministri. Vi rispondo volentieri con alcuni numeri e con alcuni fatti, che, dal mio punto di vista, sono abbastanza espliciti. Torno a dire che il Fondo sanitario nazionale è stato portato a 136 miliardi e 500 milioni nel 2025 e che questo è il livello più alto di sempre. Quando noi ci siamo insediati, nel 2022, quel Fondo era di 126 miliardi. Erano 10 miliardi meno di adesso e il PD, quando è stato al Governo, non si è mai sognato di fare aumenti come quello che abbiamo fatto noi in questi 2 anni. Quindi l'argomento di riserva è che la spesa sanitaria non va considerata in termini assoluti, va considerata in rapporto al PIL e io continuo a ritenere che non ci sia alcun nesso logico tra la crescita economica e la qualità del sistema sanitario. Non è che se l'economia va meglio e quelle risorse incidono in modo diverso in rapporto alla ricchezza cambia lo stato del sistema sanitario.

Dopodiché ho sentito dire molte altre cose che, francamente, non condivido. Ho sentito dire che il Governo favorisce il privato, vuole una sanità a misura di portafoglio. Ora chiedo anche, per parlare di cose serie, di citare anche i provvedimenti con i quali staremmo facendo queste cose. Perché mi risulta che, per esempio, collega Schlein, siamo stati noi a fermare il fenomeno dei medici a gettone: fenomeno odioso, che è, sì, una privatizzazione della sanità con medici, dipendenti degli ospedali, che guadagnavano molto di meno di quelli che venivano - guarda caso - dalle cooperative.

Lo abbiamo fermato noi questo sistema. Così come ci siamo occupati di mettere noi un limite all'intramoenia, perché c'era questo fenomeno pazzesco di medici del sistema sanitario nazionale che in un giorno, nell'ospedale pubblico, facevano 9 - e dico 9 - visite o prescrizioni e poi ne facevano 90 nello stesso ospedale, nello stesso giorno, in regime di libera. Siamo intervenuti noi per affrontarlo. Per il personale sanitario: abbiamo garantito le risorse per i rinnovi contrattuali; abbiamo aumentato le indennità di chi lavora in pronto soccorso; abbiamo pagato di più le borse di studio per chi si specializza in medicina d'urgenza; abbiamo previsto norme severe per chi aggredisce i medici e gli infermieri. Sulle liste d'attesa, oltre alle risorse che sono nel decreto al quale lei faceva riferimento, abbiamo stanziato altri 870 milioni di euro in 2 anni per aiutare le regioni ad abbattere le liste d'attesa; abbiamo previsto l'apertura degli ambulatori in orari serali, il sabato, la domenica; abbiamo ampliato l'offerta. Dove questi strumenti sono attivi, i dati dicono che le cose vanno meglio. Ci stiamo continuando a lavorare. Ci stiamo continuando a lavorare e aggiungo: sono entrati, grazie a noi, in vigore i nuovi LEA, cioè i cittadini potranno accedere a nuove prestazioni a carico del Servizio sanitario nazionale che, in alcuni casi, aspettavano da 20 anni.

Ora, sono tutte cose che ha fatto questo Governo. Basta? No, non basta. Sicuramente non basta. Un'altra cosa che si può fare - e che il Governo intende fare - la propongo anche al contributo di quest'Aula.

Perché in Italia quali sono le priorità, qual è la situazione, come si deve operare sulla sanità è deciso dal Piano sanitario nazionale. Lei sa, onorevole Schlein, qual è l'ultima volta che in Italia è stato scritto un Piano sanitario nazionale? Era il 2011, era un Governo di centrodestra. Siete stati al Governo 10 anni, non avete mai scritto e messo in campo un Piano sanitario nazionale e oggi, che siete all'opposizione, ci venite a spiegare quanto sia importante la sanità?

Signori miei, temo che la gente capisca. Capisca il gioco che si sta portando avanti. Ma noi vogliamo scrivere il nuovo Piano sanitario nazionale e speriamo che su questo almeno, ci vogliate dare una mano invece di preferire stare lì a fare le “macumbe” perché le cose vadano male e magari potete risalire nei sondaggi.

La replica di Elly Schlein. Presidente, io non so da quanto tempo lei non lasci il palazzo per andare davvero in un ospedale, ma le do una notizia: i gettonisti ci sono ancora e se ci sono è perché quando lei era al Governo con Berlusconi ed io ero ancora all'università, l'avete messo voi un tetto alle assunzioni del personale che oggi sta svuotando i reparti, per cui la gente non si riesce più a curare. Si vergogni di stare ancora all'opposizione dal Governo!

Guardi, questo grafico io glielo devo lasciare oggi, perché stiamo dicendo che la spesa in termini assoluti è aumentata con lei come è aumentata con tutti quelli prima di lei. Ma dica lei al mondo che si sbaglia se ovunque si calcola sul PIL la spesa nazionale, perché è quello il dato che sta scendendo e da cui si vede che volete una sanità a misura del portafoglio delle persone. I suoi tagli li pagano i cittadini, letteralmente, Presidente, perché la spesa - e questi sono dati della Corte dei conti - la spesa di tasca loro è aumentata in un anno, mentre voi eravate al Governo, del 10 per cento: sono 4 miliardi di euro. Gli stessi che avete messo sulla riforma dell'IRPEF, perché voi togliete con una mano quello che fingete di dare con l'altra. È una vera e propria tassa Meloni.

Curarsi è diventato un lusso. Siamo la Repubblica delle liste d'attesa mentre, tra i vostri, c'è chi ci guadagna - vero - con le sue cliniche private?

Il vostro decreto “fuffa” - le do un'altra notizia - non prevedeva risorse aggiuntive. Non si capisce di cosa parli. Li conoscerà i suoi provvedimenti, Presidente? ASL 3 di Genova, a dicembre: 159 giorni per una visita oculistica, oggi ne aspettano 266. A Torino: quattro mesi nel maggio scorso per una colonscopia, oggi non riescono più a prenotarla.

Ora, tolga il blocco delle assunzioni; prenda i 5 miliardi di euro che le abbiamo detto, con le opposizioni, dove trovare per salvare la sanità pubblica.

Ho sentito anche prima, insomma, è sempre colpa di qualcun altro, no? Le liste d'attesa sono, essenzialmente, colpa delle regioni, il Governo ha fatto tutto quello che poteva; così come i 25 mesi di calo della produzione industriale sono colpa dell'Europa; il fallimento dei suoi centri in Albania sono colpa dei giudici. Lei vive in un mondo fantastico, dove quando una cosa funziona è merito suo, quando una cosa non funziona è sempre colpa degli altri. Bello!

Io le chiedo questo, per concludere: torni in connessione, un minuto, con il mondo reale e vada a spiegare che è sempre colpa di qualcun altro a quella donna che, a Pesaro, qualche mese fa, mi ha detto che dopo una diagnosi di tumore non riusciva a prenotare le visite nel pubblico e ha dovuto sborsare 500 euro per andare dal privato; ad una ragazza, una settimana fa a Terni, che mi ha detto: “Non ho voce perché da più di un anno aspetto un intervento per togliermi un polipo alla gola”.

Guardi, dopo tre anni, non ci sono scuse, Presidente. La colpa non è degli altri, è vostra.

 

menu
menu