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Smart Hospitals 2026. Usa sempre al top. In Italia 18 strutture tra le eccellenze mondiali. La nuova classifica Newsweek

12 settembre – La parte alta della classifica è dominata dagli Stati Uniti, che piazzano nove strutture su dieci nella top 10. Al primo posto si conferma la Mayo Clinic di Rochester, seguita da Cleveland Clinic e dal Massachusetts General Hospital di Boston. La struttura italiana meglio posizionata è l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, al 61° posto mondiale, seguita dal San Raffaele di Milano (72°), dal San Camillo Forlanini di Roma (74°) e dallo IEO – Istituto Europeo di Oncologia (76°). Bene anche il Policlinico Gemelli (86°) e il Bambino Gesù (92°).

La sanità mondiale continua a correre sulla strada della digitalizzazione. Lo conferma la nuova edizione 2026 del ranking World’s Best Smart Hospitals, elaborato da Newsweek in collaborazione con Statista, che individua i 350 ospedali più innovativi al mondo nell’utilizzo di tecnologie “smart” applicate ai processi clinici e gestionali.

La classifica si fonda su una metodologia composita. Il primo elemento è un ampio sondaggio internazionale tra manager sanitari e professionisti della salute, che hanno indicato le strutture considerate più avanzate nell’adozione di strumenti digitali e di intelligenza artificiale. A questo si aggiunge lo Statista Smart Hospitals Maturity Survey, un questionario dettagliato su dieci aree chiave: dall’intelligenza artificiale alla robotica, dai sistemi elettronici di supporto clinico alla telemedicina, fino all’impiego di realtà aumentata e virtuale. Completa il quadro l’analisi degli accreditamenti JCI (Joint Commission International), che rappresentano uno standard globale di qualità e sicurezza.

Il punteggio finale è così composto: 77,5% reputazione20% survey di maturità2,5% accreditamenti JCI. In totale, il ranking 2026 copre 350 ospedali in 30 Paesi, con una netta prevalenza di strutture statunitensi ma con una significativa presenza europea e asiatica.

La top 10 mondiale

La parte alta della classifica è dominata dagli Stati Uniti, che piazzano nove strutture su dieci nella top 10. Al primo posto si conferma la Mayo Clinic di Rochester, seguita da Cleveland Clinic e dal Massachusetts General Hospital di Boston. L’unica eccezione è rappresentata dall’Europa e dal Medio Oriente, grazie alla Charité di Berlino (8° posto) e allo Sheba Medical Center di Tel Aviv (9°).

Ecco la top 10 mondiale 2026:

  1. Mayo Clinic – Rochester (USA)
  2. Cleveland Clinic – Ohio (USA)
  3. Massachusetts General Hospital – Boston (USA)
  4. The Johns Hopkins Hospital – Baltimore (USA)
  5. The Mount Sinai Hospital – New York (USA)
  6. MD Anderson Cancer Center – Houston (USA)
  7. Memorial Sloan Kettering Cancer Center – New York (USA)
  8. Charité – Universitätsmedizin Berlin (Germania)
  9. Sheba Medical Center – Ramat Gan (Israele)
  10. Houston Methodist Hospital – Houston (USA)

L’Italia in classifica

Il nostro Paese conferma una presenza rilevante con 18 ospedali inseriti tra i 350 migliori smart hospitals del mondo. La struttura meglio posizionata è l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, al 61° posto mondiale, seguita dal San Raffaele di Milano (72°), dal San Camillo Forlanini di Roma (74°) e dallo IEO – Istituto Europeo di Oncologia (76°). Bene anche il Policlinico Gemelli (86°) e il Bambino Gesù (92°), a testimonianza di un panorama che spazia dall’oncologia alla pediatria, dalla ricerca cardiochirurgica all’assistenza generalista.

Gli ospedali italiani nel ranking 2026

  • 61° – Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI)
  • 72° – Ospedale San Raffaele – Gruppo San Donato, Milano
  • 74° – Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, Roma
  • 76° – IEO – Istituto Europeo di Oncologia, Milano
  • 86° – Policlinico Universitario A. Gemelli, Roma
  • 92° – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma
  • 134° – Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, San Giovanni Rotondo (FG)
  • 169° – Istituto Giannina Gaslini, Genova
  • 188° – Centro Cardiologico Monzino, Milano
  • 200° – Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Roma
  • 211° – Meyer – Azienda Ospedaliero Universitaria, Firenze
  • 220° – Pineta Grande Hospital, Castel Volturno (CE)
  • 223° – Istituto Nazionale dei Tumori, Milano
  • 229° – Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano
  • 234° – Ospedale Papa Giovanni XXIII, Bergamo
  • 247° – Presidio Molinette – A.O.U. Città della Salute e della Scienza, Torino
  • 252° – A.O. Ospedali Riuniti Marche Nord – Presidio San Salvatore Centro, Pesaro
  • 302° – Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, Bologna

Un segnale per il Servizio sanitario nazionale

La distribuzione delle strutture mostra una buona copertura geografica, con concentrazione a Milano e Roma ma anche con presenze significative in Emilia-Romagna, Piemonte, Marche, Puglia e Campania. Colpisce l’equilibrio tra ospedali pubblici e privati accreditati, segno che l’innovazione digitale sta interessando tutto il sistema.

Se da un lato l’Italia non raggiunge le prime posizioni mondiali, la presenza costante nelle prime 300 strutture è un segnale positivo, che indica una crescente attenzione verso l’integrazione di robotica, IA e telemedicina. Resta la sfida dell’interoperabilità dei sistemi, della formazione del personale e della misurazione dei risultati in termini di sicurezza ed esiti clinici.