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Sostituzione Dna mitocondriale. Ministero Salute: “Promuovere aggregazione Comunità scientifiche attive nel settore”

7 dicembre - “È fondamentale che la discussione venga sviluppata tenendo in considerazione tutte le possibili implicazioni che le tecniche di sostituzione del DNA mitocondriale comportano, sia dal punto di vista medico-scientifico e tecnico (trattandosi in effetti di tecniche complesse), sia dal punto di vista normativo, etico e psicologico”. Così il sottosegretario Gemmato rispondendo all’interrogazione di Loizzo (Lega).

“È fondamentale che la discussione venga sviluppata tenendo in considerazione tutte le possibili implicazioni che le tecniche di sostituzione del DNA mitocondriale comportano, sia dal punto di vista medico-scientifico e tecnico (trattandosi in effetti di tecniche complesse), sia dal punto di vista normativo, etico e psicologico.

In conclusione, e nel merito della presente questione, occorre ricordare che, ad oggi, non esistono elementi codificati per la gestione terapeutica delle malattie mitocondriali; tuttavia, questo Ministero ritiene opportuno, ed utile, stimolare e promuovere l’aggregazione delle Comunità scientifiche che operano in detto settore, per una migliore conoscenza ed azione sulle patologie in esame”.

Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, rispondendo ieri in Commissione Affari Sociali all’interrogazione sul tema presentata da Simona Loizzo (Lega).

Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Gemmato.

“Il Ministero della Salute dedica da tempo particolare attenzione alla promozione, allo sviluppo ed al finanziamento della ricerca biomedica.
In tale ambito non sono mai mancati finanziamenti per i progetti di ricerca anche nel settore delle malattie rare, incluse le malattie mitocondriali, attraverso dei rigidi protocolli di selezione e monitoraggio, disciplinati dai Bandi della ricerca finalizzata, che prevedono il finanziamento di progetti di ricerca libera, con esplicito orientamento applicativo e ricaduta sul Sistema sanitario nazionale.

La validazione dei progetti di ricerca, nello specifico, prevede una fase valutazione scientifica di qualità, attraverso la procedura di revisione tra pari o «peer-review» da parte dei revisori internazionali e la successiva approvazione da parte del Comitato Etico.
In tal modo, vengono finanziati progetti di ricerca con un’elevata qualità metodologica e con una importante prevalenza di tematiche biomediche e clinico-assistenziali, incentrati sui bisogni di cura ed assistenza del singolo paziente e della popolazione.
A tal proposito, desidero rendere noto che, relativamente al bando della ricerca finalizzata nell’ultimo quinquennio, sono stati finanziati un totale di circa 18 milioni di euro per supportare economicamente n. 48 progetti in ambito pediatrico sulle malattie rare, che sviluppano studi su piattaforme di ricerca utilizzabili anche per la patologia in questione.

Inoltre, la mission M6C2 2.1 del PNRR prevede, tra i propri obiettivi, il potenziamento delle attività di ricerca sulle malattie rare, per il quale, nel primo avviso pubblico di bando di ricerca PNRR, sono stati finanziati un totale di circa 40 milioni di euro per n. 50 progetti con tematica sulle malattie rare.
Nel contempo, sempre con riferimento all’ultimo quinquennio, questo Ministero ha supportato economicamente, attraverso il finanziamento istituzionale di Ricerca Corrente, le attività scientifiche incluse nelle linee di ricerca degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) in materia di «genomica» e «medicina personalizzata», per un finanziamento complessivo pari a 72 milioni di euro.
È fondamentale che la discussione venga sviluppata tenendo in considerazione tutte le possibili implicazioni che le tecniche di sostituzione del DNA mitocondriale comportano, sia dal punto di vista medico-scientifico e tecnico (trattandosi in effetti di tecniche complesse), sia dal punto di vista normativo, etico e psicologico.

In conclusione, e nel merito della presente questione, occorre ricordare che, ad oggi, non esistono elementi codificati per la gestione terapeutica delle malattie mitocondriali; tuttavia, questo Ministero ritiene opportuno, ed utile, stimolare e promuovere l’aggregazione delle Comunità scientifiche che operano in detto settore, per una migliore conoscenza ed azione sulle patologie in esame”.

 

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