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Staphylococcus borealis, il batterio super resistente agli antibiotici

16 maggio - Nel 2020 un gruppo di ricercatori dell’Università norvegese di Tromsø ha scoperto un nuovo batterio, lo Staphylococcus borealis. A distanza di cinque anni – sempre a cura della stessa Università – è stato condotto uno studio per testarne la resistenza agli antibiotici. In un terzo dei casi il batterio ha resistito all’azione di diverse classi di antibiotici, grazie anche a una notevole abilità nell’acquisire meccanismi protettivi da altre specie batteriche.

Il batterio Staphylococcus borealis, scoperto nel 2020 da un team della UiT The Arctic University of Norwy di Tromsø (Norvegia), resiste a diverse classi di antibiotici e rappresenta un serio pericolo per la salute, soprattutto quella degli anziani e per coloro che hanno subito protesizzazioni di ginocchio e anca, giacché vive sulla pelle. È quanto emerge da uno studio, condotto dalla stessa Università che ha scoperto il batterio, pubblicato da Microbiology Spectrum.

Lo studio
Il team di ricercatori ha raccolto e confrontato due set di campioni batterici, raccolti in diversi ospedali norvegesi. Al primo set appartenevano batteri isolati nel 2014, al secondo, invece, appartenevano batteri raccolti tra il 2020 e il 2024. In totale, i ricercatori hanno raccolto e analizzato 129 campioni provenienti da sette ospedali del Paese scandinavo. Lo S. borealis è risultato resistente a più di tre diverse classi di antibiotici in un terzo dei casi in cui è stato testato.

La maggiore resistenza è stata riscontrata nei confronti di acido fusidico, cefalosporine, penicilline, macrolidi e fluorochinoloni. Inoltre i ricercatori hanno osservato come il batterio sia molto “abile” nell’acquisire meccanismi protettivi da altre specie batteriche.

Il lavoro di ricerca si concentrerà ora su quali malattie possa causare lo S. borealis. "Questo batterio può causare malattie gravi quando il sistema immunitario è compromesso – conclude Jorunn Pauline Cavanagh, che ha guidato lo studio - Ad esempio, può formare biofilm attorno alle protesi del ginocchio e dare origini a infezioni difficili da trattare".

Fonte: Microbiology Spectrum 2025

 

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