Stati generali della prevenzione. Campitiello (Min. Sal): “Primi dati 2024 indicano un +1,8% della spesa in prevenzione”
20 giugno – “La nostra bussola è chiara: la prevenzione è il farmaco più potente che abbiamo per tutelare la salute pubblica e migliorare la qualità della vita. Ma perché diventi davvero parte delle nostre abitudini quotidiane, non bastano leggi e convegni: serve un’azione collettiva” ha detto capo dipartimento Prevenzione, emergenze sanitarie e ricerca del ministero della Salute, nel discorso tenuto agli Stati Generali della Prevenzione Napoli.
“Gli Stati Generali della Prevenzione nascono per rilanciare le politiche di prevenzione, promuovere una svolta culturale e aprire un confronto sul futuro della salute pubblica in Italia. Vogliamo raccontare il lavoro in corso per il Prevention Hub e definire insieme gli obiettivi dei prossimi anni. Per il Ministero della Salute questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza”.
Lo ha sottolineato Maria Rosaria Campitiello, capo dipartimento Prevenzione, emergenze sanitarie e ricerca del ministero della Salute, nel discorso tenuto agli Stati Generali della Prevenzione Napoli.
“La nostra bussola è chiara: la prevenzione è il farmaco più potente che abbiamo per tutelare la salute pubblica e migliorare la qualità della vita. Ma perché diventi davvero parte delle nostre abitudini quotidiane, non bastano leggi e convegni: serve un’azione collettiva. Oggi il nostro compito non è solo informare, ma coinvolgere. Nelle scuole, nei luoghi di lavoro, con le associazioni, gli ordini professionali. Con una comunicazione chiara, continua e coordinata. Perché un paziente informato è un paziente più forte. E perché la parola è il mezzo più potente che abbiamo.
“Prevenzione - ha proseguito - non è solo screening: il 60% del nostro stato di salute dipende da stili di vita, ambiente, alimentazione e cambiamenti climatici. Per questo, nel 2025, la prevenzione non può più essere vista come un costo, ma come un investimento strategico. Lo abbiamo imparato dal Covid: senza salute, il futuro delle nostre economie è fragile. Con orgoglio, possiamo dire che stiamo invertendo la rotta. Tra il 2023 e il 2024 i fondi per la prevenzione sono cresciuti di 300 milioni, passando da 6,4 a 6,7 miliardi: oggi rappresentano il 5% del Fondo Sanitario Nazionale. E i primi dati 2024 indicano un +1,8% della spesa in prevenzione. Con questa visione stiamo realizzando il Prevention Hub, grazie a un investimento di circa 30 milioni del PNRR. Sarà un laboratorio nazionale per integrare dati sanitari, ambientali, animali e sociali con l’approccio One Health, promuovere buone pratiche, ridurre i divari territoriali, sostenere la ricerca e costruire reti di eccellenza. Una struttura al servizio delle direzioni ministeriali, delle Regioni, delle università e dei centri di ricerca, con una forte impronta operativa. Uno degli obiettivi principali è la creazione del primo Ecosistema digitale One Health: una piattaforma che armonizzerà dati provenienti da ospedali, laboratori veterinari, enti ambientali, stazioni meteo e strutture sociali. Dal 1978 abbiamo guadagnato 10 anni di vita, ma l’Italia invecchia: oggi il 24% ha più di 65 anni, nel 2043 saranno il 34%, con oltre 24 milioni di cittadini che convivono con almeno una malattia cronica. È da qui che nasce la nostra priorità: prevenire le cronicità è il vero banco di prova per una presa in carico efficace delle persone. Ed è in quest’ottica che realizzeremo anche il Portale della Prevenzione, la “casa” digitale per tutti i professionisti del settore e un punto di informazione aperto, chiaro e accessibile. Ma oggi il nostro compito non è solo aprire questo Portale. Il nostro compito è renderlo visibile, accessibile e desiderabile per tutti. Perché la prevenzione non è un obbligo. È la magia più concreta che abbiamo per proteggerci”.