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  • Stati Generali della Prevenzione. Schillaci: “Un italiano su 5 non sa che gli screening sono gratuiti. Ripartire con fondi e consapevolezza”. Meloni: “Prevenzione è il miglior farmaco”

Stati Generali della Prevenzione. Schillaci: “Un italiano su 5 non sa che gli screening sono gratuiti. Ripartire con fondi e consapevolezza”. Meloni: “Prevenzione è il miglior farmaco”

20 giugno - “Oggi solo il 5% del fondo sanitario nazionale è destinato alle attività di prevenzione. Vogliamo aumentare questa percentuale e in questa direzione va anche il lavoro che stiamo portando avanti con il Mef, grazie alle nuove regole di bilancio europee, affinché la spesa per la prevenzione sia considerata a tutti gli effetti un investimento” ha detto il ministro alla kermesse organizzata a Napoli.

“Come ricorda sempre il presidente Mattarella, dobbiamo tutti, e già adesso, contribuire ad abbattere ogni disuguaglianza e garantire pari opportunità di salute a tutti i cittadini, ovunque essi vivano, qualunque sia il loro reddito, livello di istruzione o contesto sociale. Noi vogliamo un servizio sanitario nazionale che sia eccellente su tutto il territorio. E la prevenzione non può e non deve fare eccezione”.

Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel suo discorso di benvenuto alla prima edizione degli Stati Generali della Prevenzione a Napoli, in occasione del quale anche la premier Giorgia Meloni ha inviato un messaggio di saluti e in cui era presente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Schillaci: “Screening oncologici e stili di vita corretti al centro della nuova prevenzione”.
“Scegliere la prevenzione significa scegliere il futuro – ha dichiarato –. La salute è l’unico diritto che la nostra Costituzione definisce fondamentale e l’Italia vanta un sistema sanitario tra i più solidi e solidali del mondo. È un patrimonio che siamo impegnati a conservare e a rafforzare per le generazioni di oggi e di domani”.

Da Napoli, città simbolo del Mezzogiorno, il Ministro ha voluto “lanciare un forte appello alla prevenzione [...] per dare un segnale di attenzione e di impegno nel superare divari, nell’accesso alle cure e alla prevenzione, purtroppo ancora esistenti tra Nord, Centro e Sud”.

Investire di più in prevenzione
Il Ministro ha evidenziato la necessità di “un nuovo approccio che valorizzi maggiormente la prevenzione per vivere più a lungo in buona salute e per assicurare sostenibilità al nostro sistema sanitario”. Ha quindi sottolineato come attualmente solo il 5% del Fondo Sanitario Nazionale sia destinato alla prevenzione, affermando la volontà del Ministero “di aumentare questa percentuale”, anche attraverso un dialogo con il MEF, affinché “la spesa per la prevenzione sia considerata a tutti gli effetti un investimento”.

Tumori e screening: ancora bassa l’adesione
Schillaci ha posto l’accento sul tema delle malattie oncologiche: “Il 40% dei tumori si può prevenire agendo sui fattori di rischio e aderendo ai programmi gratuiti di screening del Servizio Sanitario Pubblico”. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Screening, nel 2023 “quasi 16 milioni di persone sono state invitate ai programmi, ma poco meno della metà ha eseguito un test”.

In particolare:

  • Screening della cervice uterina: adesione al 41%, “con valori più bassi al Sud e Isole (31%) rispetto al Nord (52%) e al Centro (38%)”;
  • Screening mammografico: ha aderito il 55% delle donne, “con un differenziale di 15 punti percentuali tra l’area del Nord e quella del Sud”;
  • Screening colorettale: adesione complessiva del 34%, “maggiore al Nord, intermedia al Centro e inferiore nel Sud e Isole (20%)”.

Il Ministro ha ricordato che “è già attiva la Rete italiana per lo screening polmonare, che abbiamo rifinanziato anche con la legge di bilancio 2025”. Tale programma ha già permesso di effettuare “quasi 10.000 esami con Tomografia Computerizzata”. È inoltre in valutazione “lo screening per il cancro della prostata”.

Ostacoli culturali e informativi
Schillaci ha poi ricordato che, secondo un sondaggio condotto con l’Istituto Piepoli, 1 su 5, soprattutto al Sud, non sa che gli screening sono gratuiti. Tra chi riceve l’invito, “una quota importante di persone ha deciso di non fare il test: circa 1 su 5. E sceglie di non farlo soprattutto perché non ha avuto tempo o ritiene di stare bene e, in assenza di disturbi, preferisce non sottoporsi allo screening”.

Corretti stili di vita: il peso dell’inattività

Sul piano dei comportamenti preventivi, il Ministro ha evidenziato che “in Italia 4 adulti su 10 sono in sovrappeso o obesi”, e che “alcune Regioni del Sud continuano a detenere il triste primato per quota più alta di persone in eccesso ponderale”. L’obesità infantile riguarda “il 19% dei bambini”, mentre “gli obesi sono quasi il 10%”. Inoltre, “gli italiani sono per lo più sedentari (24%) o parzialmente attivi (28%)”, con un “gradiente geografico ancora una volta a sfavore delle Regioni meridionali”.

Ha aggiunto che “appare ancora troppo bassa anche l’attenzione degli operatori sanitari al problema della scarsa attività fisica, anche nei confronti di persone in eccesso di peso o con patologie croniche”.

Digitalizzazione e intelligenza artificiale
Schillaci ha evidenziato come “l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’early detection, consentendo diagnosi più precoci e personalizzate”.

È in sviluppo “un progetto basato sull’uso dei dati, un sistema integrato di Data Management, progettato per raccogliere e analizzare automaticamente grandi volumi di dati sanitari, anche con il supporto dell’intelligenza artificiale, per intercettare i bisogni di prevenzione della popolazione”.

 “Da Napoli vogliamo stringere un patto tra istituzioni e cittadini: con la prevenzione ognuno di noi compie una scelta di salute per se stesso, di generosità verso la collettività e di sostenibilità del nostro servizio sanitario” ha concluso Schillaci.

 

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