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Unione Europea della salute. È entrato in vigore il nuovo quadro dell'UE in materia di sicurezza sanitaria. Ecco cosa cambia

13 gennaio - L’entrata in vigore delle nuove norme, il 25 dicembre scorso, come spiega una nota della Commissione UE, completa le capacità di preparazione e di risposta dell’Unione europea della salute, creando un solido quadro giuridico volto a migliorare la capacità dell’UE nei settori fondamentali della prevenzione, della preparazione, della sorveglianza, della valutazione del rischio, dell’allarme rapido e della reazione.

 

Il 25 dicembre sono entrati ufficialmente in vigore gli elementi costitutivi dell’Unione europea della salute, tra cui figurano non solo norme UE più rigorose sulle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero, ma anche un rafforzamento del mandato del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e un nuovo quadro di emergenza per le contromisure mediche.

Questi elementi, uniti all’ampliamento del mandato dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e all’istituzione dell’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA), fanno sì che l’UE disponga oggi degli strumenti necessari ai fini della preparazione e di una migliore risposta in caso di emergenza di sanità pubblica.

L’entrata in vigore delle nuove norme, come spiega una nota della Commissione UE, completa le capacità di preparazione e di risposta dell’Unione europea della salute, creando un solido quadro giuridico volto a migliorare la capacità dell’UE nei settori fondamentali della prevenzione, della preparazione, della sorveglianza, della valutazione del rischio, dell’allarme rapido e della reazione.

Il regolamento relativo alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero conferisce ora all’UE:

  • una solida pianificazione della preparazione e un sistema di sorveglianza maggiormente integrato;
  • una migliore capacità per garantire un’accurata valutazione del rischio e una risposta mirata;
  • solidi meccanismi di aggiudicazione congiunta per l’acquisto di contromisure mediche;
  • la possibilità di adottare misure comuni a livello dell’UE per affrontare le future minacce per la salute a carattere transfrontaliero.

Un ECDC più forte può da oggi formulare raccomandazioni agli Stati membri sulla preparazione alle minacce per la salute, ospitare una nuova rete di eccellenza di laboratori di riferimento dell’UE e costituire una task force sanitaria dell’UE per interventi rapidi in caso di gravi focolai.

Per garantire operatività e azioni efficaci in tempi di emergenze di sanità pubblica, il regolamento relativo a un quadro di emergenza consente ora l’istituzione, in seno all’HERA, di un consiglio per le crisi sanitarie che coordinerà rapidamente a livello di UE la fornitura di contromisure mediche e l’accesso alle stesse. Il regolamento prevede inoltre l’attivazione dei meccanismi previsti nell’ambito di “EU Fab” e di piani di ricerca e innovazione di emergenza come pure l’accesso a finanziamenti di emergenza.

“A due anni dalla sua presentazione - ha detto Stella Kyriakides, commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare - la nostra visione di un’Unione europea della salute forte è oggi divenuta realtà. La pandemia di COVID ha dimostrato quali risultati possiamo ottenere lavorando insieme come Unione; ora disponiamo degli strumenti necessari per tracciare un nuovo corso per la preparazione e la risposta dell’UE in campo sanitario. Un’azione rapida e risoluta a livello di Unione è il nostro strumento migliore per proteggere i nostri cittadini dalle minacce per la salute, e per attuarla abbiamo bisogno di meccanismi forti e permanenti. Desidero ringraziare i nostri Stati membri e il Parlamento europeo per la loro cooperazione e il loro sostegno nel corso dell’intero processo”.

E per Margaritis Schinas, vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, “il 2022 si chiude in modo positivo per i nostri cittadini e per l’Unione europea della salute. Sono lieto di constatare, una volta di più, che il lavoro collettivo porta i suoi frutti. Abbiamo raggiunto un traguardo importante, che dimostra che la salute pubblica europea è stata ed è ancora prioritaria nella definizione delle nostre politiche”.

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