Tassi di vaccinazione dei bambini in ritardo in Europa. OMS-Unicef: "Così si alimenta la recrudescenza di morbillo e pertosse". Migliora la vaccinazione contro l'HPV
18 luglio - Nel 2024 quasi 300mila persone si sono ammalate di pertosse nella Regione Europea dell’Oms (che comprende 53 Paesi dell’Europa e dell’Asia Centrale), un numero più che triplicato rispetto all’anno precedente. Oltre 125mila persone hanno contratto il morbillo nel 2024, il doppio rispetto al 2023. Nonostante la stagnazione, l’adozione dei vaccini più recenti, compresi quelli contro il papillomavirus umano (HPV), è invece un continuo miglioramento.
Le vaccinazioni dei bambini contro il morbillo, la pertosse e altre malattie nella Regione Europea dell’Oms - che comprende 53 Paesi dell’Europa e dell’Asia Centrale - sono rimaste al di sotto dei livelli pre-pandemici nel 2024, aumentando il numero di bambini vulnerabili alle malattie e il rischio di epidemie.
Queste le ultime stime di copertura dell’Oms/Unicef. Mentre a livello globale, l’89% dei bambini ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro difterite, tetano e pertosse e l’85% ha completato tutte e tre le dosi ( 171.000 bambini in più che hanno ricevuto almeno un vaccino e di un milione di bambini in più completamente vaccinati nel 2024 rispetto al 2023: un progresso modesto in mezzo a sfide globali crescenti), la copertura media dei vaccini dei bambini in Europa e Asia centrale è rimasta invariata o è diminuita dell’1% nel 2024 rispetto al 2023, rivelando un recupero stagnante dei livelli pre-pandemici.
Tra il 2019 e il 2024 la copertura è diminuita:
- dal 92% al 91% con la seconda dose di vaccino contro morbillo/parotite/rosolia (MMR);
- dal 95% al 93% con la terza dose di vaccino contro difterite/tetano/pertosse (DTP);
- dal 95% al 93% con la terza dose di vaccino antipolio;
- dal 92% al 91% con la terza dose di vaccino contro l’epatite B.
La copertura varia ampiamente tra i Paesi della regione nel 2024, con tassi di copertura in diminuzione per la prima dose del vaccino MMR e la terza dose del vaccino DTP, con alcuni Paesi che riportano un tasso di copertura fino al 23% per il MMR1 e al 51% per il DTP3. Per raggiungere l’immunità di gregge e prevenire l’insorgenza di molte malattie prevenibili da vaccino, è necessaria una copertura del 95% ogni anno in ogni comunità. Nel 2024, più della metà dei Paesi della Regione non ha raggiunto l’obiettivo dell’immunità di gregge per la MMR e/o la DTP, e quasi un terzo ha riportato una copertura inferiore al 90%.
“Solo l’anno scorso, quasi 300mila persone si sono ammalate di pertosse nella nostra Regione, un numero più che triplicato rispetto all’anno precedente. Nel frattempo, oltre 125mila persone hanno contratto il morbillo nel 2024, il doppio rispetto al 2023. Non si tratta solo di numeri, ma di centinaia di migliaia di famiglie in preda all’angoscia perché i loro figli sono malati e si sarebbe potuto evitare” ha dichiarato il dottor Hans Henri P. Kluge, Direttore regionale dell’Oms per l’Europa.
I vaccini salvano le vite, e quando la copertura diminuisce, le malattie si diffondono: “Ecco perché i Paesi devono investire in sistemi sanitari locali forti, garantire che i vaccini siano disponibili e accessibili in ogni quartiere e combattere la disinformazione. Gli operatori sanitari hanno bisogno di sostegno per raggiungere ogni famiglia, soprattutto nelle aree più difficili da raggiungere. E le comunità devono essere dotate di informazioni affidabili, in modo che i genitori possano vaccinare i propri figli con fiducia", ha continuato il dottor Kluge.
Risultati promettenti
Nonostante questa stagnazione, l’adozione dei vaccini più recenti, compresi quelli contro il papillomavirus umano (HPV), ha mostrato un continuo miglioramento, secondo i dati. L’aumento è il risultato dell’introduzione di questi vaccini da parte di diversi Paesi e della maggiore maturità dei sistemi di immunizzazione per la loro somministrazione.
Nel periodo 2019-2024 si è registrato un aumento costante della copertura:
- dal 37% al 40% per le ragazze e dall’8% al 26% per i ragazzi con la prima dose di vaccino HPV;
- dal 24% al 42% con l’ultima dose di vaccino contro il rotavirus;
- dall’81% al 93% con la terza dose di vaccino Haemophilus influenzae tipo b;
- dall’81% all’86% con l’ultima dose di vaccino pneumococcico coniugato.
L’aumento della copertura di questi vaccini ha un chiaro impatto sulla riduzione dei tassi di infezioni da HPV e del relativo cancro al collo dell’utero, dei ricoveri ospedalieri di bambini a causa di diarrea indotta da rotavirus e di polmonite e malattie batteriche invasive.
Un impegno rinnovato - "Mentre pianifichiamo la prossima fase del nostro lavoro in Europa e Asia centrale, una cosa è chiara: i vaccini devono rimanere in cima all’agenda. Il lavoro non è ancora finito. Abbiamo bisogno di un’azione urgente e unitaria per colmare le lacune nella copertura e impedire il ritorno di malattie prevenibili. Ogni Paese ha un ruolo da svolgere, anche quelli con un’alta copertura vaccinale", ha concluso Kluge.