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L’Italia è tra i Paesi europei con la mortalità evitabile più bassa: nel 2022 solo 176,7 decessi ogni 100mila abitanti. I dati Eurostat

4 luglio - I dati Eurostat evidenziano la buona performance del sistema sanitario nazionale sia sul fronte delle cure trattabili (63,5 decessi) sia su quello della prevenzione (113,3). Tuttavia, più del 64% dei decessi evitabili nel Paese restano legati a fattori prevenibili, indicando la necessità di rafforzare le politiche di sanità pubblica.

Nel 2022, l’Italia si è confermata tra i Paesi europei con il più basso tasso di mortalità evitabile tra le persone di età inferiore ai 75 anni. Secondo i dati Eurostat, nel nostro Paese si sono registrati 176,7 decessi evitabili ogni 100.000 abitanti, un dato significativamente inferiore alla media UE (257,8) e secondo solo alla Svezia (169,3).

Decessi trattabili e prevenibili
Il dato italiano si suddivide in:
- 63,5 decessi ogni 100.000 abitanti per cause trattabili, ovvero evitabili tramite cure sanitarie tempestive ed efficaci.
- 113,3 decessi ogni 100.000 abitanti per cause prevenibili, ovvero legate a fattori di rischio che potevano essere evitati attraverso efficaci interventi di sanità pubblica.
Questi numeri pongono l’Italia in una posizione di rilievo nel panorama europeo per efficacia del sistema sanitario e delle politiche di prevenzione, superata solo da Svezia e seguita da vicino dal Lussemburgo (180,2).

Il contesto europeo
A livello UE, i decessi evitabili sotto i 75 anni nel 2022 sono stati oltre 1,1 milioni: circa 386.700 trattabili e oltre 725.000 prevenibili. I Paesi con le peggiori performance sono stati Lettonia (543,3 decessi ogni 100.000 abitanti), Romania (519,3) e Ungheria (511,8), a testimonianza di forti disuguaglianze tra gli Stati membri in termini di accesso e qualità dell’assistenza sanitaria.

Nonostante il buon risultato italiano, permangono aree di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione primaria, considerando che oltre il 64% dei decessi evitabili nel nostro Paese sono legati a fattori prevenibili. Il rafforzamento delle campagne di screening, stili di vita sani e la lotta ai principali fattori di rischio (fumo, alcol, sedentarietà) restano priorità strategiche per consolidare e migliorare ulteriormente questi risultati.

 

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