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Performance sanitarie regionali. Migliora il Mezzogiorno ma il gap Nord-Sud resta. Veneto al top, Calabria in coda. L’analisi di Crea Sanità

4 luglio - La XIII edizione dello studio sulle Performance Regionali del Crea Sanità evidenzia un miglioramento medio dei livelli di tutela sociosanitaria in Italia, con il Veneto in testa e la Calabria all’ultimo posto. Cresce la soddisfazione dei cittadini, ora inclusa tra i parametri di valutazione, con forti correlazioni tra qualità dei servizi e percezione dell’utenza. Persistono le disuguaglianze territoriali, ma il divario Nord-Sud si riduce. Analizzate anche la sostenibilità dei Ssr e la qualità della vita correlata alla salute. EXECUTIVE SUMMARY - SCHEDE REGIONALI

La sanità italiana migliora, ma resta lontana dai livelli ottimali.

 È quanto emerge dalla XIII edizione dello studio sulle performance regionali curato da Crea Sanità - Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità - dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, che fotografa un sistema in evoluzione, con un Mezzogiorno in recupero ma ancora distante dalle Regioni più performanti. Veneto e Trento guidano la classifica, mentre la Calabria chiude la graduatoria. Per la prima volta, lo studio include la soddisfazione dei cittadini tra i parametri di valutazione, confermando una forte correlazione tra qualità percepita e servizi erogati. Nonostante il divario Nord-Sud resti marcato, i segnali di miglioramento nei territori più fragili alimentano prospettive positive in termini di equità e accessibilità.


I risultati dello studio mostrano un quadro complesso, caratterizzato da un aumento delle aspettative e da una correlazione positiva tra la Performance dei servizi sanitari ed il livello di soddisfazione dei cittadini.

I livelli di Performance regionali risultano ancora significativamente distanti dal target ottimale: negli anni il Panel degli stakeholder, ed in particolare i cittadini, aumentano le loro aspettative, ovvero “spostano verso l’alto l’asticella” della Performance ottimale, ma nessuna Regione sembra riuscire ad avvicinarsi a quel livello.

Il Veneto si conferma la Regione con la migliore Performance, raggiungendo il 55% del massimo teorico possibile, seguito dalla Provincia Autonoma di Trento con il 50%. ​ La Calabria, invece, si posiziona all’ultimo posto con il 23%. ​ Nonostante il divario tra Nord e Sud Italia rimanga significativo, si osserva una progressiva riduzione delle disparità, con un miglioramento più marcato nelle regioni del Mezzogiorno. ​ Tra queste, la Campania ha registrato l’incremento più rilevante, seguita da Abruzzo e Molise

Un aspetto innovativo dello studio è l’introduzione di un’indagine sulla soddisfazione dei cittadini, che ha misurato l’esperienza degli utenti con i servizi sanitari regionali. ​ Il Trentino-Alto Adige si distingue per la maggiore soddisfazione, con un punteggio medio di 8,1 su una scala da 0 a 10, mentre le regioni del Mezzogiorno, come Puglia e Basilicata, registrano i livelli più bassi, pari a 5,8, con un valore mediano pari a 6,8. ​ La correlazione tra l’indice di performance e la soddisfazione dei cittadini dimostra che una migliore performance genera maggiore soddisfazione. ​

Nel complesso, la correlazione tra l’indice di Performance e il livello di soddisfazione dei cittadini risulta essere forte per le aree assistenziali ospedaliere (0,79) ed ambulatoriali (0,80), bassa per le aree del sociale e della non autosufficienza (0,55), ed intermedia per l’assistenza primaria e l’accesso al farmaco (0,64). Per questi ultimi due aspetti la soddisfazione è generalmente alta in tutto il Paese, senza particolari criticità. ​

Lo studio ha inoltre analizzato la qualità della vita correlata alla salute, evidenziando che il Trentino-Alto Adige si conferma al vertice con un valore di 0,938, mentre l’Umbria registra il valore più basso, pari a 0,840 QALY (unità di misura impiegata nell'analisi costi-utilità che combina insieme la durata della vita con la qualità della stessa). ​

Secondo lo studio, la qualità della vita non è strettamente legata alla performance sanitaria: alcune regioni del Sud, pur avendo livelli di performance sanitaria bassi, registrano una qualità della vita più alta rispetto a regioni più performanti. ​ Questo fenomeno è attribuibile a fattori culturali, educativi e ambientali, oltre che alle diverse aspettative dei cittadini. ​

La XIII edizione dello studio ha introdotto ulteriori novità, tra cui la misurazione della dinamica della performance nel periodo 2019-2024, che ha evidenziato un trend di miglioramento, soprattutto nelle regioni con livelli iniziali più bassi. ​ Nonostante i miglioramenti registrati, i livelli di performance regionale rimangono lontani dai valori ottimali. ​ Il divario tra Nord e Sud Italia persiste, ma si osserva una progressiva riduzione delle disparità.

Inoltre, è stata condotta un’analisi sulla sostenibilità dei Servizi Sanitari Regionali, identificando le regioni più resilienti, tra cui Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. ​

​La correlazione tra performance e soddisfazione dei cittadini, secondo Crea Sanità, sottolinea l’importanza di investire in politiche sanitarie mirate per migliorare l’efficienza e l’equità del sistema. ​ I risultati dello studio, corredati da schede regionali e nuove analisi sulla qualità della vita e sulla soddisfazione dei cittadini, offrono un quadro innovativo dell’assistenza sociosanitaria in Italia, contribuendo a delineare strategie più efficaci per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale.

 

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