Prima è meglio: l’importanza del counselling preconcezionale per una supplementazione adeguata nei modi e nei tempi
Il ginecologo e il medico di famiglia hanno il compito di educare la donna e la coppia a prepararsi per la gravidanza prima che questa si instauri, per prevenire e curare tutte le condizioni che possono condizionarne il buon esito, compreso la salute della madre e del nascituro.
Introduzione
Il 50 % delle donne/coppie affronta la gravidanza impreparata, senza informazioni adeguate sui possibili esiti avversi della riproduzione e su come prevenirli.
Gli esiti avversi della riproduzione (EAR), comprendono tutte le condizioni che impediscono alla donna di realizzare il proprio progetto riproduttivo: avere un figlio sano. Fanno parte delle EAR le seguenti condizioni cliniche: infertilità, aborto spontaneo, patologie della gravidanza (pre-eclampsia, eclampsia, distacco di placenta, placenta previa, gravidanza ectopica) e patologie feto-neonatali (prematurità, IUGR, malformazioni).
Cosa è il counselling pre-concezionale e a cosa serve
Il counselling pre-concezionale è definito “uno spazio di attenzione non episodico, integrato nella propria attività quotidiana, a variabile intensità comunicativa, in cui un professionista sanitario (Farmacista, Genetista, Ginecologo, MMG, Ostetrica, Neonatologo, Pediatra), utilizzando le proprie conoscenze scientifiche ed abilità comunicative, propone alla donna e alla coppia in età fertile, che intende programmare una gravidanza, una o più raccomandazioni per ridurre i rischi biomedici, comportamentali e sociali, associati agli esiti avversi della riproduzione, tenendo conto dei loro valori, stili di vita, storia clinica riproduttiva e familiare.
Lo scopo del counselling pre-concezionale è quello di aiutare le donne a maturare la consapevolezza del rischio di EAR, il significato e la modalità della prevenzione delle stesse.
RACCOMANDAZIONE PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DI DIFETTI CONGENITI
(Network Italiano Promozione Acido Folico per la Prevenzione Primaria di Difetti Congeniti)
Si raccomanda che le donne che programmano una gravidanza, o che non ne escludono attivamente la possibilità, assumano regolarmente almeno 0,4 mg al giorno di acido folico per ridurre il rischio di difetti congeniti. È fondamentale che l’assunzione inizi almeno un mese prima del concepimento e continui per tutto il primo trimestre di gravidanza.
Perché? Sulla base di prove di efficacia ottenute in Paesi diversi dall’Italia (ISS), si può affermare che la regolare supplementazione di acido folico iniziata prima del concepimento riduce il rischio di difetti del tubo neurale (DTN) del 50-70%1. Tale supplementazione potrebbe anche ridurre il rischio di altri difetti congeniti nel loro insieme (riduzione stimabile intorno al 10-20%) tra cui alcuni relativamente comuni come le cardiopatie congenite e labio-palatoschisi.
Quanto? Per ottenere questi benefici, oltre ad una alimentazione corretta ed equilibrata ricca in frutta (es. arance, mandarini, clementini, succhi freschi di agrumi), verdura (es. spinaci, carciofi, indivia, bieta, broccoli, cavoli), è necessaria una supplementazione giornaliera iniziata almeno un mese prima del concepimento di almeno 0,4 mg. Nelle donne che presentano riconosciuti fattori di rischio per DTN ed altre malformazioni suscettibili di riduzione del rischio con acido folico (es. precedente gravidanza esitata in DTN, anamnesi familiare positiva per malformazioni, diabete insulino-dipendente, epilessia) sono raccomandati 4,0 – 5,0 mg al giorno.
Quando? Per quanto tempo? Poiché i più comuni e gravi difetti congeniti insorgono tra il concepimento e l’8a-12a settimana di gestazione, è necessario che la supplementazione inizi almeno un mese prima del concepimento e prosegua per tutto il primo trimestre di gravidanza.
Fonti
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