Associazione dei Ginecologi Italiani:
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17 Novembre - World Prematury Day

Ogni anno nel mondo una gravidanza su 10 finisce prima del suo termine fisiologico e circa 15 milioni di neonati nascono prematuri. Un milione di questi non sopravvive.

 

Sono i dati relativi al parto pretermine.
La prematurità, che è la principale causa di morte nei bambini di età inferiore ai 5 anni, è in aumento in tutto il pianeta. Le possibili cause includono anche una migliore misurazione dell’età gestazionale, aumento dell’età materna con conseguenti problemi di salute che, come diabete, ipertensione ecc, possono rendere necessario interrompere la gravidanza prima del termine poiché proseguirla comporterebbe un rischio inaccettabile per madre e/o feto. Anche un maggiore ricorso alla procreazione medica assistita con conseguente aumento delle gravidanze multiple  rappresenta un fattore di rischio ma solo il 50% dei parti pre-termine avviene in donne con fattori di rischio identificabili.

 

Dal 2011 il 17 novembre viene celebrata in più di 60 nazioni la World Prematurity Day, giornata mondiale della prematurità, che ha come obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema ma anche di dare voce alle famiglie dei prematuri. Questi neonati, che talvolta non sopravvivono, sono a rischio elevato di esiti avversi, fra i quali la paralisi cerebrale infantile.

In Italia c’è molta sensibilità a questo problema. Lo scorso gennaio è stato redatto un documento congiunto, NASCERE PRIMA DEL TERMINE: STRUMENTI PER IL COUNSELLING PERINATALE ALLE FAMIGLIE, dal gruppo di lavoro formato da rappresentanti di: SIMP, AOGOI, AGUI, SIN, FNOPO, VIVEREONLUS, IRIS. Lo scopo è di fornire orientamenti e strumenti per facilitare la comunicazione e migliorare il benessere delle donne, delle famiglie e dei professionisti. Infatti, come riportato nel documento “Quando si prevede una nascita pretermine i genitori si trovano in una difficile condizione emotiva, spesso caratterizzata da disorientamento, preoccupazione, senso di impotenza e di colpa, in cui necessitano di interazioni comunicative con i professionisti caratterizzate da sensibilità, empatia e chiarezza”.

Il parto è pretermine quando si espleta prima di 37 settimane compiute di età gestazionale (37+ 0) e, seguendo le  indicazioni dell’ European Perinatal Health ( Report 2013) , si  distinguono tre diverse classi stabilite in base all’ età gestazionale:

  • estremamente pretermine (meno di 28 settimane)
  • molto pretermine (da 28 a 32 settimane)
  • moderatamente pretermine (da 32 a 36 settimane).

In quest’ultima classe è stato distinta la sottoclasse da 32 a 36 settimane, parti pre-termine tardivi.

E’ nota la correlazione inversa esistente tra le settimane al parto e la morbilità-mortalità neonatale. La sopravvivenza al parto è inferiore al 5% prima di 23 settimane raggiungendo il 95% dopo 32 settimane. Parimenti, la morbilità decresce dal 60% per i nati prima della 23^ settimana a meno del 5% dopo la 32^ settimana.


NESSUNO PUO’ SCEGLIERE DOVE NASCERE

Pur essendo un problema globale, oltre il 60% delle nascite pretermine si verificano in Africa e nell’Asia meridionale. Il 12% dei bambini nasce troppo presto nelle nazioni a basso reddito, tale percentuale scende al 9% nei paesi a reddito più elevato, dove comunque sono a maggior rischio di parto pretermine le gravidanze che hanno luogo in famiglie povere.

I 10 paesi con il maggior numero di nascite pretermine:
• India: 3.519.100
• Cina: 1.172.30
• Nigeria: 773.600
• Pakistan: 748.100
• Indonesia: 675.700
• Stati Uniti d’America: 517.400
• Bangladesh: 424.100
• Filippine: 348.900
• Repubblica Democratica del Congo: 341.400
• Brasile: 279.300

 

I 10 paesi con i più alti tassi di parto pretermine ogni 100 nati vivi:
• Malawi: 18,1 nascite pretermine ogni 100 nascite
• Comore: 16,7
• Congo: 16,7
• Zimbabwe: 16,6
• Guinea equatoriale: 16.5
• Mozambico: 16.4
• Gabon: 16.3
• Pakistan: 15,8
• Indonesia: 15,5
• Mauritania: 15,4

La differenza nella sopravvivenza dei bambini prematuri varia drammaticamente a seconda dove nascono. Più del 90% dei nati prima di 28 settimane di età gestazionale in paesi a basso reddito muoiono entro i primi giorni di vita.

Quindi molti prematuri potrebbero essere salvati e la loro morbilità ridotta se la diade, madre neonato, potesse accedere in ogni parte del pianeta alle cure antenatali e post natali secondo lo standard of care.

La sopravvivenza dei neonati prematuri è migliorata negli ultimi decenni a causa dei progressi della medicina perinatale, mentre i progressi nella prevenzione delle nascite pretermine sono limitati.

La genomica funzionale è una promettente area di ricerca per la comprensione dei meccanismi coinvolti nel processo del parto pretermine e della risposta individuale alle terapie proposte. L’esame sistematico dei geni e delle proteine presenti nei tessuti materni e fetali potrebbe permettere un approccio molecolare alla comprensione di questa sindrome e quindi alla sua prevenzione e al suo trattamento.

 

I dati italiani del parto pretermine, presentati nel Rapporto annuale sull’evento nascita in Italia a cura dell’Ufficio di Statistica, illustrano le analisi dei dati rilevati per l’anno 2016 dal flusso informativo del Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP emesso nel mese di agosto 2019).

 

 

 

 

 

 

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