HPV. UNICEF: "Ogni due minuti una donna muore per cancro alla cervice"
2 maggio - Oltre il 95% dei tumori alla cervice sono causati dal papilloma virus e nel 2023 solo una ragazza su cinque in tutto il mondo è stata vaccinata contro l’Hpv. Eppure i vaccini contro l’Hpv possono proteggere fino al 90% dei casi di cancro alla cervice, sottolinea l’Unicef in occasione della settimana mondiale delle vaccinazioni.
Si stima che ogni due minuti una donna muore per cancro alla cervice e i casi di tumore a livello mondiale crescono ad un ritmo allarmante. Solo nel 2022, circa 350 mila donne sono morte di cancro al collo dell’utero e si sono verificati circa 660mila nuovi casi. La maggior parte dei casi ed i tassi più elevati di morte si verificano nell’Africa sub sahariana, nell’America centrale e nel sud-est asiatico.
Questi i numeri ricordati da Unicef/salute donne in occasione della settimana mondiale delle vaccinazioni (24-30 aprile)
Oltre il 95% dei tumori alla cervice sono causati dal papilloma virus. L'Hpv è l'infezione sessualmente trasmissibile più comune al mondo. Nonostante esistano oltre 200 tipi di Hpv e la maggior parte sono asintomatici, molte delle morti causate da questo virus possono essere fermate, sottolinea l’Unicef. Inoltre tipi di papilloma virus ad alto rischio possono portare a infezioni croniche e a crescita di cellule precancerose, motivo per cui la prevenzione e lo screening sono così importanti.
Lo screening combinato con i vaccini contro il papillomavirus svolge un ruolo centrale nel percorso di eliminazione di questa malattia mortale: i vaccini contro l’Hpv possono proteggere fino al 90% dei casi di cancro alla cervice; infatti, vaccinarsi è il modo migliore per evitare di contrarre il papilloma virus.
Molti paesi, ricorda ancora l’Unicef, hanno introdotto il vaccino Hpv nei programmi di immunizzazione di routine, rivolti soprattutto alle bambine di età compresa tra i 9 e i 14 anni. Ma serve di più. Nel 2023 solo una ragazza su cinque in tutto il mondo è stata vaccinata interamente contro l’Hpv. Infatti, troppe donne e ragazze non hanno accesso a questi interventi attraverso i servizi sanitari locali.
Le donne e le ragazze dei Paesi più poveri del mondo sono le più a rischio. Il cancro al collo dell'utero ha un impatto sproporzionato sulla salute e sul benessere delle donne e delle ragazze nei Paesi a basso e medio reddito, riflettendo le profonde disuguaglianze globali. Dei decessi per cancro al collo dell'utero stimati per il 2022, oltre il 90% si è verificato nei Paesi a basso e medio reddito.
Più di 145 paesi hanno già integrato il vaccino contro l’Hpv tra le vaccinazioni di routine, ma non è abbastanza, evidenzia ancora l’Unicef.
Ma qualcosa si è mosso, nella regione africana, che ha il più alto tasso al mondo di cancro al collo dell'utero, la copertura vaccinale contro l'HPV è quasi raddoppiata tra il 2020 e il 2023, passando dal 21% al 40%, a testimonianza di uno sforzo globale concertato per eliminare il cancro al collo dell'utero.
Le azioni messe in campo. L’Unicef, in collaborazione con i donatori e i partner, sta lavorando per migliorare l’accesso alla prevenzione, allo screening e ai trattamenti necessari per eliminare il cancro alla cervice:
- Attraverso la fornitura di vaccini contro il papilloma virus e test diagnostici e accessibili, affidabili e tempestivi.
- Con il rafforzamento dei sistemi sanitari affinché i vaccini vengano consegnati. Questo significa investire sugli operatori sanitari, migliorare le infrastrutture e assicurare che i sistemi sanitari siano attrezzati per gestire la logistica delle consegne vaccinali.
- Attraverso la stretta collaborazione con le comunità per creare fiducia nei programmi di vaccinazione contro l'HPV e affrontare l'esitazione vaccinale, garantendo che i benefici della vaccinazione siano ampiamente compresi.
- Contribuendo alla ricerca e alla raccolta di evidenze, ciò include la raccolta di dati sulla copertura vaccinale, sull'efficacia e sull'impatto dei programmi di vaccinazione e sull'incidenza del cancro alla cervice.