Ucraina. Il punto Oms e Unicef a un mese dalla guerra: 64 centri sanitari colpiti e metà farmacie del Paese chiuse. In milioni senza più cure e 4,3 milioni di bambini sfollati
25 marzo - A 28 giorni dall’invasione della Russia, l’accesso alle cure in Ucraina diventa sempre più difficile. “L’impatto del conflitto sul sistema sanitario è stato devastante”, riferisce l’Oms Europa. Oltre che per la guerra, la vita delle persone è a rischio per l’impossibilità di accedere alle cure. “I trattamenti delle malattie croniche sono quasi interrotti”, spiega l’Oms e l’Unicef traccia un quadro drammatico per i bambini in fuga.
“Un mese di guerra ha avuto un impatto devastante sul sistema sanitario ucraino, ha gravemente limitato l'accesso ai servizi e ha innescato un urgente bisogno di curare lesioni traumatiche e condizioni croniche. Le infrastrutture sanitarie distrutte e le catene di forniture mediche interrotte ora rappresentano una grave minaccia per milioni di persone”. A dirlo è l’Oms Europa, in un comunicato per fare il punto sulla situazione sanitaria in Ucraina a 28 giorni dall’invasione da parte della Russia.
A mettere a rischio la vita delle persone, oltre il rischio di finire sotto il tiro dei soldati, c’è la difficoltà ad accedere ai servizi sanitari e ai farmaci. Circa la metà farmacie, riferisce l’Oms, sarebbero ormai chiuse. Almeno 1.000 strutture sanitarie si trovano sulla linea di fuoco (64 sono già stati colpiti) o in aree sotto controllo russo, dunque accedervi, per gli ucraini, è difficile. Gli ospedali, inoltre, sono concentrati sulla cura dei feriti di guerra, “questo a discapito dei servizi essenziali e dell'assistenza sanitaria di base”, osserva l’Oms.
La conseguenza di tutto questo è che “i trattamenti delle malattie croniche sono quasi interrotti”. Anche la vaccinazione contro il Covid-19 e le vaccinazioni di routine si sono fermate.
L’Oms torna quindi a condannare “con fermezza” gli attacchi ai centri di assistenza sanitaria: “Sono una violazione del diritto umanitario internazionale, una tattica di guerra inquietante comune: distruggono le infrastrutture critiche, ma peggio ancora, distruggono la speranza”, ha affermato Jarno Habicht, rappresentante dell’Oms in Ucraina. “L'assistenza sanitaria non è - e non dovrebbe mai essere - un obiettivo”.
Per sostenere l’assistenza agli ucraini, l’Oms ha aperto un hub operativo a Rzeszów, in Polonia, e programmato una serie di forniture di materiale chirurgico e farmaci all’interno del Paese.
Unicef: 4,3 milioni di bambini ucraini sfollati e 2 milioni e mezzo si trovano ancora all'interno del Paese
Un mese di guerra in Ucraina ha portato allo sfollamento di 4,3 milioni di bambini - più della metà del numero stimato di 7,5 milioni di bambini del paese. Questo numero include più di 1,8 milioni di bambini che hanno raggiunto i paesi vicini come rifugiati e 2,5 milioni che sono ora sfollati interni in Ucraina. A fornire i dati è l’Unicef.
"La guerra ha causato uno dei più rapidi sfollamenti su larga scala di bambini dalla Seconda Guerra Mondiale", ha dichiarato in una nota il Direttore generale dell'UNICEF Catherine Russell. "Questo è un triste risultato che potrebbe avere conseguenze durature per le generazioni a venire. La sicurezza dei bambini, il loro benessere e l'accesso ai servizi essenziali sono tutti minacciati da una orribile violenza senza sosta".
Secondo i dati dell’OHCHR (Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights), rilanciati nella nota dell’Unicef, 78 bambini sono stati uccisi e 105 sono stati feriti in Ucraina dall'inizio della guerra il 24 febbraio. “Ma queste cifre rappresentano solo i casi che le Nazioni Unite sono state in grado di confermare, e il vero bilancio è probabilmente molto più alto”, evidenzia la nota dell’Unicef.
La guerra ha anche avuto conseguenze devastanti sulle infrastrutture civili e sull'accesso ai servizi di base. Si stima, spiega l’Unicef, che 1,4 milioni di persone ora non abbiano accesso all'acqua potabile, mentre 4,6 milioni di persone hanno un accesso limitato all'acqua o sono a rischio di rimanere tagliate fuori. Più di 450.000 bambini tra i 6 e i 23 mesi hanno bisogno di sostegno alimentare integrativo.
L’Unicef ha già osservato una riduzione della copertura vaccinale per le vaccinazioni di routine e per quelle infantili, compresi il morbillo e la polio. Questo potrebbe portare rapidamente a focolai di malattie prevenibili con i vaccini, specialmente nelle aree sovraffollate dove la gente si rifugia dalla violenza.
"In poche settimane, la guerra ha prodotto una tale devastazione per i bambini dell'Ucraina", ha dichiarato Russell. "I bambini hanno urgente bisogno di pace e protezione. Hanno bisogno dei loro diritti. L’Unicef continua a chiedere un cessate il fuoco immediato e la protezione dei bambini dai pericoli. Le infrastrutture essenziali da cui dipendono i bambini, compresi gli ospedali, le scuole e gli edifici che ospitano i civili, non devono mai essere attaccate”.
L’Unicef e i suoi partner stanno lavorando per raggiungere i bambini in Ucraina e nei paesi vicini con l'assistenza umanitaria. In Ucraina, l’Unicef ha consegnato forniture mediche a 49 ospedali in 9 regioni - tra cui Kiev, Kharkiv, Dnipro e Leopoli - migliorando l'accesso ai servizi sanitari per 400.000 madri, neonati e bambini. L'UNICEF continua a distribuire acqua e articoli per l'igiene nelle comunità sotto assedio. Inoltre, l'UNICEF sta aumentando il numero di team mobili di protezione dell'infanzia che lavorano nelle zone di conflitto intenso da 22 a 50 e ha consegnato 63 camion di forniture salvavita per sostenere i bisogni di oltre 2,2 milioni di persone. Nelle prossime settimane, l'UNICEF inizierà i trasferimenti di emergenza in denaro alle famiglie più vulnerabili e creerà spazi a misura di bambino in località cruciali del paese.
Per proteggere e sostenere i milioni di bambini e famiglie che sono fuggiti dall'Ucraina, l'UNICEF e l'UNHCR, in collaborazione con i governi e le organizzazioni della società civile, hanno creato i "Blue Dots", spazi sicuri per bambini e donne. I "Blue Dots" forniscono informazioni chiave alle famiglie che si spostano, aiutano a identificare i bambini non accompagnati e separati e assicurano la loro protezione. Forniscono anche un hub per i servizi essenziali. I "Blue Dots" sono già stati istituiti nei paesi che ospitano bambini e donne ucraini e saranno ampliati nei prossimi giorni, compresi oltre 20 in Polonia. Tuttavia l’Unicef evidenzia come, “nonostante gli sforzi intensi per garantire un accesso umanitario sicuro, rapido e senza ostacoli, rimangono sfide significative nelle aree più colpite del paese”.