Allattamento al seno. La commissione Affari sociali della Camera approva due risoluzioni per promuoverlo e sostenerlo
15 marzo - Tra i diversi punti, i due testi impegnano il governo a programmare una formazione e conoscenza adeguata sull’allattamento al seno a tutti i genitori; a sviluppare o aggiornare uno standard minimo di competenze teoriche e pratiche sull’allattamento al seno e la gestione dello stesso per i curricula pre e postlaurea degli operatori sanitari interessati; a promuovere una distribuzione geografica razionale delle banche del latte umano donato (Blud). I TESTI
La commissione Affari sociali della Camera ha approvato due risoluzioni per la promozione ed il sostegno dell’allattamento al seno. I due testi, riformulati nel corso dei lavori, sono stati presentati a prima firma da Gilda Sportiello (M5S) e Maddalena Morgante (FdI).
Tra i diversi punti, i due testi impegnano il governo a programmare una formazione e conoscenza adeguata sull’allattamento al seno a tutti i genitori; a sviluppare o aggiornare uno standard minimo di competenze teoriche e pratiche sull’allattamento al seno e la gestione dello stesso per i curricula pre e postlaurea degli operatori sanitari interessati; a integrare le politiche nazionali sull’allattamento con iniziative specifiche rivolte ai gruppi più svantaggiati e bambini in circostanze particolarmente difficili; offrire il sostegno necessario alle madri di neonati ammalati o prematuri per garantire che siano in grado di mantenere la produzione di latte; ad attivarsi affinché tutti i punti nascita dell’intero territorio nazionale garantiscano per la donna che lo desideri la pratica del rooming-in.
E poi ancora, ad assumere ogni iniziativa di competenza per la promozione, il sostegno e la tutela dell’allattamento al seno, garantendo alle mamme, nell’ambito della loro personale libertà di scelta, un supporto adeguato nell’allattamento al seno; a promuovere una distribuzione geografica razionale delle banche del latte umano donato (Blud), individuando requisiti essenziali ed omogenei e definendo criteri uniformi; a potenziare la presenza negli ambulatori, nei consultori e nei punti nascita regionali, di professionisti per l’allattamento; garantire un sostegno materiale alle famiglie in difficoltà economica o sociale.