Associazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti

slider_medici.jpg
topbanner2b.jpg
topbanner3d.jpg
  • Aogoi
  • Notiziario
  • Intramoenia. Nel 2022 tornano a crescere le prestazioni a pagamento negli ospedali pubblici che superano i 4,9 milioni. Ma in molti casi se ne fanno troppe rispetto al tetto e le agende ancora non sono gestite al 100% dai Cup

Intramoenia. Nel 2022 tornano a crescere le prestazioni a pagamento negli ospedali pubblici che superano i 4,9 milioni. Ma in molti casi se ne fanno troppe rispetto al tetto e le agende ancora non sono gestite al 100% dai Cup

23 febbraio - Sono alcuni dei numeri contenuti nell’ultimo rapporto Agenas che monitora i tempi di attesa e i volumi delle prestazioni libero professionali in intramoenia. Ortopedia, cardiologia e ginecologia le prestazioni più richieste. Il rapporto evidenzia anche la percentuale tra le prestazioni di ricovero eseguite in attività libera professione e quelle effettuate in attività istituzionale in alcune aziende e per diverse prestazioni, è stata spesso superiore al 100%, tetto fissato dal Piano nazionale di governo delle liste d’attesa. IL REPORT

Dopo una forte riduzione sia in istituzionale sia in ALPI registrata nell’anno 2020, dovuto all’emergenza Covid, emerge un netto recupero delle prestazioni; nello specifico, nel 2019, le prestazioni erogate in ALPI erano 4.765.345 e quelle in istituzionale erano 58.992.277, mentre nel 2022 quelle erogate in ALPI 4.932.720 e quelle in istituzionale 59.793.294. è quanto emerge dal Report "Monitoraggi Nazionali ex ante dei tempi di attesa per l’attività libero professionale intramuraria (ALPI) e volumi di prestazioni ambulatoriali e di ricovero erogate in attività Istituzionale e ALPI" curato da Agenas.

Il Rapporto, relativo all’anno 2022, presenta i dati dei quattro monitoraggi svolti in modalità ex ante (al momento della prenotazione) delle prestazioni prenotate in attività libero professionale nell’anno 2022 (gennaio, aprile, luglio, ottobre).

La rilevazione ha evidenziato che la maggior parte delle richieste (circa il 78%) riguardano le visite specialistiche; di contro il 22% di prenotazioni riguarda le prestazioni diagnostiche.

La rilevazione delle prenotazioni in ALPI, effettuate nei monitoraggi di gennaio, luglio, aprile e ottobre 2022, ha evidenziato che la maggior parte delle richieste (circa il 78% del totale) riguardano le visite specialistiche; di contro il 22% di prenotazioni riguarda le prestazioni diagnostiche.

Le visite più prenotate in intramoenia sono: la visita ortopedica (12.042 prenotazioni a gennaio, 9.946 ad aprile, 13.584 a luglio e 9.250 ad ottobre), la visita cardiologica (10.745 prenotazioni a gennaio, 12.058 ad aprile, 9.045 a luglio e 11.836 ad ottobre), la visita ginecologica (9.718 prenotazioni a gennaio, 9.506 ad aprile, 8.640 a luglio e 10.315 ad ottobre).

Per quanto riguarda le prestazioni strumentali, quelle maggiormente richieste sono l’elettrocardiogramma (5.824 prenotazioni a gennaio, 6.439 ad aprile, 4.930 a luglio e 6.563 ad ottobre), l’ecografia all’addome inferiore, superiore e completo (1.881 prenotazioni a gennaio, 2.439 ad aprile, 1.879. a luglio e 2.302 ad ottobre), l’eco (color) dopplergrafia cardiaca (1.746 prenotazioni a gennaio, 1.926 ad aprile, 1.456 a luglio e 1.874 ad ottobre) e l’ecografia monolaterale e bilaterale della mammella (1.641 prenotazioni a gennaio, 1.737 ad aprile, 1.497 a luglio e 1.902 ad ottobre).

Come registrato negli ultimi anni, la visita cardiologica (588.343) la prestazione più erogata in ALPI, seguita dalla visita ginecologica (476.643) da quella ortopedica (466.466), dall’elettrocardiogramma (357.526) e dalla visita oculistica (354.319).

Nel 2022, l’elettrocardiogramma (4.019.765) è la prestazione più erogata in attività istituzionale, seguita, dalla visita ortopedica (3.913.053), dalla visita oculistica (3.863.165), dalla TC (3.549.498) e dalla visita cardiologica (3.423.248).

Confrontando i dati a livello nazionale nei quattro monitoraggi:

✓ circa il 56% delle prenotazioni ha un tempo di attesa inferiore ai 10 giorni;

✓ circa il 30% delle prenotazioni viene fissato tra gli 11 e i 30/60 giorni (a seconda che si tratti di una visita specialistica o di una prestazione strumentale);

✓ per il 14% delle prenotazioni si deve attendere oltre i 30/60 giorni.

La mammografia si conferma essere la prestazione che registra invece la percentuale più bassa di prenotazioni entro i 10 giorni (mammografia monolaterale 19%, mammografia bilaterale 38%),7 seguito da fotografia del fundus (38%), visita neurologica (42%), dalla colonscopia totale con endoscopio flessibile (46%) ed ecografia bilaterale della mammella (47%).

Luogo di erogazione dell’attività libero professionale
Considerando i quattro monitoraggi insieme, l’89,9% delle prestazioni viene erogato esclusivamente all’interno degli spazi aziendali, il 9,8% esternamente all’azienda ma secondo le tipologie previste (studi privati collegati in rete o presso altre strutture pubbliche previa convenzione). Solo un residuale pari a 0,3% di attività viene svolta ancora presso studi non ancora collegati in rete. Tale criticità è circoscritta in cinque Regioni/PA, 2 in più rispetto al 2021 ma con percentuali più basse (Basilicata 0,6%, Campania 1,3%, Lazio 0,6%, Piemonte 2,6%, e Sicilia 0,9%).

Agende di prenotazione (gennaio, aprile, luglio e ottobre 2022)
A livello nazionale nel 2022, si rileva che la maggior parte delle prenotazioni viene effettuata attraverso l’agenda gestita dal sistema CUP (con percentuali superiori al 90% ma ancora non al 100% nelle seguenti due Regioni/PA: Calabria e Lombardia).

Considerando nell’insieme tutte le rilevazioni del 2022 si è riscontrato che 12 Regioni/PA, una in più del 2021 (Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia-Giulia, Marche, Molise, PA di Bolzano, PA di Trento, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto) utilizzano esclusivamente l’agenda gestita dal sistema CUP. Per le rimanenti Regioni è possibile notare come 6 (Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Sardegna e Sicilia) registrano prenotazioni attraverso il CUP con una percentuale tra il 60% e l’80% del totale.

L’analisi dettagliata dei volumi di prestazioni a livello aziendale consente di monitorare l’equilibrio del rapporto tra l’attività erogata in ALPI e quella erogata in regime ISTITUZIONALE. Tale rapporto non deve superare il 100%. In 16 regioni su 21 si rileva almeno una situazione in cui il suddetto rapporto è superiore a 100% soprattutto nell’ambito della visita e dell’ecografia ginecologica.

Come registrato negli ultimi anni, la visita cardiologica (588.343) la prestazione più erogata in ALPI, seguita dalla visita ginecologica (476.643) da quella ortopedica (466.466), all’elettrocardiogramma (357.526) e dalla visita oculistica (354.319). Nel 2022, l’elettrocardiogramma (4.019.765) è la prestazione più erogata in attività istituzionale, seguita, dalla visita ortopedica (3.913.053), dalla visita oculistica (3.863.165), dalla TC (3.549.498) e dalla visita cardiologica (3.423.248).

Anche i risultati dei monitoraggi del 2022 confermano la disomogeneità presente tra i diversi livelli di governo dell’attività libero professionale nei singoli contesti locali. A livello nazionale nel 2022, si rileva che la maggior parte delle prenotazioni viene effettuata attraverso l’agenda gestita dal sistema CUP (con percentuali superiori al 90% ma ancora non al 100% nelle seguenti due Regioni/PA: Calabria e Lombardia).

Considerando nell’insieme tutte le rilevazioni del 2022 si è riscontrato che 12 Regioni/PA, una in più del 2021 (Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia-Giulia, Marche, Molise, PA di Bolzano, PA di Trento, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto) utilizzano esclusivamente l’agenda gestita dal sistema CUP. Per le rimanenti Regioni è possibile notare come 6 (Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Sardegna e Sicilia) registrano prenotazioni attraverso il CUP con una percentuale tra il 60% e l’80% del totale.

Equilibrio ALPI/ISTITUZIONALE

Analizzando le rappresentazioni tramite box plot dei rapporti percentuale delle prestazioni erogate in ALPI sulle prestazioni erogate in ISTITUZIONALE in ogni singola struttura nel 2019, nel 2020 e nel 2021 emerge che in alcune Aziende il rapporto ALPI/ISTITUZIONALE supera il 100%; inoltre nel 2021 in alcune aziende si registrano segni di miglioramento, dove la percentuale si è ridotta al di sotto del 100%, nello specifico:

  • Visita cardiologica/elettrocardiogramma:

si nota un peggioramento in un’azienda della Regione Umbria che passa dal 63% nel 2021 al 144% nel 2022, mentre si registra un miglioramento in un’azienda della Regione Campania nel 2022 (261% del 2021, 81% del 2022). Si regista, inoltre, un’azienda campana con una percentuale pari al 293% nel 2022.

  • Visita chirurgia vascolare:

si registra un miglioramento in un’azienda della Regione Basilicata nel 2022 (116% del 2021, 99% del 2022), si nota un peggioramento in una azienda delle seguenti Regioni:

1) Emilia- Romagna passando dal 99% nel 2021 al 114% nel 2022;

2) Liguria passando dal 94% nel 2021 al 108% nel 2022;

3) Sardegna passando dal 98% nel 2021 al 103% nel 2022.

Inoltre, in Sicilia si registra un peggioramento in due aziende (la prima passa dal 44% nel 2021 al 114% nel 2022, mentre la seconda passa dal 30% del 2021 al 113% del 2022).

  • Visita endocrinologica:

in un due aziende della Regione Sicilia il rapporto ALPI/ISTITUZIONALE passa dal 0% nel 2021 al 128% nel 2022 e dal 82% al 141%, pertanto si assiste ad un peggioramento.

  • Visita neurologica:

si registra un miglioramento in un’azienda della Regione Campania nel 2022 (138% del 2021, 87% del 2022).

  • Visita ortopedica:

Un’azienda della Regione Campania mostra un miglioramento, il rapporto ALPI/ISTITUZIONALE è 185% del 2021 mentre nel 2022 74%. Mentre nel 2022 in un’azienda marchigiana si registra un peggioramento passa dal 95 % al 109% e si registra un peggioramento anche in un’azienda siciliana che passa dal 51% nel 2021 al 304% nel 2022.38

  • Visita ginecologica:

si nota un miglioramento in 5 aziende:

una della Regione Abruzzo dal 134% nel 2021 al 123% nel 2022;

un’azienda della Basilicata dal 110% nel 2021 al 84% nel 2022;

una emiliana dal 115% nel 2021 al 109% nel 2022;

due aziende piemontese la prima dal 135% nel 2021 al 78% nel 2022 e la seconda dal 111% nel 2021 al 103% nel 2022;

due della Regione Sicilia la prima dal 168% nel 2021 al 90% nel 2022, la seconda dal 122% nel 2021 al 70% nel 2022;

un’azienda umbra dal 203% nel 2021 al 173% nel 2022;

un’azienda veneta dal 102% nel 2021 al 84% nel 2022;

mentre si registra un peggioramento in 8 aziende:

due aziende dell’Emilia-Romagna la prima dal 122% nel 2021 al 124% nel 2022, la seconda dal 103% nel 2021 al 112% nel 2022;

una della Regione Liguria dal 68% nel 2021 al 120% nel 2022;

un’azienda piemontese al 109% nel 2021 al 113% del 2022;

un’azienda siciliana dal 91% nel 2021 al 159% nel 2022;

una della Regione Toscana dal 55% nel 2021 al 110% nel 2022;

un’azienda della Regione Umbria dal 197% nel 2021 al 241% nel 2022;

Un’azienda della Calabria registra una percentuale pari a 158%, negli anni precedenti non aveva inviato i dati, pertanto, non si possono effettuare confronti.

  • Visita otorinolaringoiatrica:

Si registra un peggioramento in un’azienda calabra dal 79% nel 2021 al 101% nel 2022 mentre si registra un miglioramento in un’azienda campana dal 102% nel 2021 al 1% nel 2022 ed in un’azienda del Piemonte dal 148% nel 2021 al 98% del 2022.

  • Visita urologica:

si evidenzia un miglioramento in due aziende:

in un’azienda campana dal 145% nel 2021 al 136% nel 2022;

una siciliana dal 101% nel 2021 al 77% nel 2022;

mentre si registra un peggioramento in 4 aziende:

una azienda dell’Emilia-Romagna dal 99% nel 2021 al 131% nel 2022;

una della Regione Lombardia dal 64% nel 2021 al 126% nel 2022;39

un’azienda marchigiana al 99% nel 2021 al 252% del 2022;

un’azienda della Regione Umbria dal 29% nel 2021 al 142% nel 2022;

  • Visita gastroenterologica:

si nota un miglioramento in tre aziende, due liguri e una siciliana, le cui percentuali sono rispettivamente dal 110% nel 2021 al 98% nel 2022, dal 109% nel 2021 al 108% nel 2022 e dal 110% nel 2021 al 40% nel 2022, mentre si registra un peggioramento in un’azienda marchigiana che passa dal 92% nel 2021 al 109% nel 2022.

  • Visita pneumologica:

si registra un peggioramento ed un miglioramento in due aziende della Regione Campania che rispettivamente passano dal 122% nel 2021 al 156% nel 2022 nella prima, nella seconda dal 140% nel 2022 al 36% nel 2022.

  • Risonanza magnetica:

si nota un peggioramento in un’azienda della Regione Sicilia che passa dal 28% nel 2021 al 186% nel 2022.

  • Eco (color) dopplergrafia cardiaca:

si registra un miglioramento in due aziende della Regione Campania rispettivamente dal 105% nel 2021 al 4% nel 2022, 121% nel 2021 al 31% nel 2022.

  • Ecografia ostetrica e ginecologica:

Si nota un miglioramento in:

un’azienda in Basilicata che passa dal 145% nel 2021 al 111% nel 2022;

due aziende della Regione Campania che passano rispettivamente dal 150% nel 2021 al 97% nel 2022 e dal 131% nel 2021 al 3% nel 2022;

una nel Lazio che passa dal 129% nel 2021 al 31% nel 2022;

una siciliana dal 141% nel 2021 al 32% nel 2022;

una nella Regione Valle d’Aosta dal 102% nel 2021 al 99% nel 2022;

 

mentre si registra un peggioramento in 4 aziende:

due aziende dell’Emilia-Romagna dal 191% nel 2021 al 305% nel 2022 la prima,

mentre la seconda dal 94% nel 2021 al 103% al 2022;

una della Sicilia dal 17% nel 2021 al 232% nel 2022;

una della Regione Toscana che passa dal 19% nel 2021 al 280% nel 2022.40

  • Esofagogastroduodenoscopia/esofagogastroduodenoscopia con biopsia in sede unica:

si registra un peggioramento in un’azienda siciliana dal 98% nel 2021 al 123% nel 2022

  • Elettrocardiogramma dinamico (holter):

si registra un peggioramento in un’azienda campana dal 100% nel 2021 al 140% nel 2022

  • Test cardiovascolare da sforzo con cicloergometro o con pedana mobile/altri test cardiovascolari da sforzo:

Si nota un miglioramento in:

un’azienda in Sardegna che passa dal 129% nel 2021 al 0% nel 2022;

un’azienda in Campania che passa dal 200% nel 2021 al 0% nel 2022;

due aziende della Regione Sicilia che passano rispettivamente dal 325% nel 2021 al 6% nel 2022 e dal 400% nel 2021 al 17% nel 2022;

 

mentre si registra un peggioramento in 4 aziende:

due aziende della Regione Lazio dal 28% nel 2021 al 896% nel 2022 la prima,

 

mentre la seconda dal 0% nel 2021 al 259% al 20225;

una della Puglia dal 30% nel 2021 al 140% nel 2022;

una della Regione Sardegna che passa dal 25% nel 2021 al 189% nel 2022.

  • Spirometria (semplice/globale):

si nota un peggioramento in un’azienda della Regione Toscana dal 78% nel 2021 al 159% nel 2022.

  • Elettromiografia:

si nota un miglioramento in un’azienda della Regione Piemonte dal 118% nel 2021 al 8% nel 2022, mentre si registra un peggioramento in un’azienda del Veneto da 84% nel 2021 a 154% nel 2022.

 

menu
menu