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Malattie sessualmente trasmissibili. Ecdc: “Dopo calo in pandemia, forte aumento dei casi di clamidia, gonorrea e linfogranuloma venereo”

15 dicembre - In parallelo all’aumento dei casi, le preoccupazioni sulla resistenza antimicrobica (AMR) sono particolarmente pronunciate nel contesto della gonorrea. Il Programma europeo di sorveglianza antimicrobica gonococcica (Euro-GASP) segnala un aumento della resistenza a due particolari antibiotici, l’azitromicina e la ciprofloxacina.

Un forte aumento dei casi segnalati di malattie sessualmente trasmissibili (IST: clamidia, gonorrea e linfogranuloma venereo - LGV) è stato segnalato dall’ultimo rapporto del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) in 27 paesi dell’Unione europea/Spazio economico europeo (UE/SEE). Un aumento dei casi di sifilide era già stato precedentemente segnalato dall’Ecdc e mostra una tendenza decennale di crescita dei tassi di IST in tutta Europa, nonostante un calo si sia osservato durante la pandemia di Covid-19, probabilmente a causa di cambiamenti nell’accesso ai test e ai ridotti contatti sociali.

Il numero di casi di gonorrea segnalati ha continuato ad aumentare, come accadeva prima della pandemia di Covid-19. Solo nel 2021 i casi confermati sono stati 46.728, superando i livelli pre-pandemia. Sebbene i dati rivelino variazioni sostanziali all’interno dell’UE/SEE, gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) rappresentano più della metà dei casi segnalati. In parallelo all’aumento dei casi, le preoccupazioni sulla resistenza antimicrobica (AMR) sono particolarmente pronunciate nel contesto della gonorrea, segnala l’Ecdc. Il Programma europeo di sorveglianza antimicrobica gonococcica (Euro-GASP) segnala un aumento della resistenza a due particolari antibiotici, l’azitromicina e la ciprofloxacina, sottolineando la necessità di un monitoraggio vigile e di robuste strategie di risposta.

Il rapporto sulla clamidia rivela un quadro simile, con aumenti dal 2012 al 2019, un calo nel 2020 probabilmente a causa dell’impatto della pandemia seguito da un nuovo aumento nel 2021. I tassi continuano ad essere più alti tra le giovani donne eterosessuali adulte. Le disparità di genere nei test per la clamidia, con le giovani donne che ricevono il maggior numero di test, mostrano che la clamidia potrebbe essere sottodiagnosticata tra gli uomini. La valutazione dell’Ecdc sugli LGV indica anche in questo caso un aumento preoccupante dei casi segnalati. L’infezione, causata da Chlamydia trachomatis, rappresenta una sfida particolare a causa delle sue potenziali complicazioni di lunga durata. Il rapporto sottolinea l’importanza di strategie di prevenzione mirate e di una sorveglianza rafforzata per frenare la diffusione dell’LGV, poiché una percentuale crescente di casi riguarda gli MSM HIV-negativi. Anche l’individuazione dei casi dovrebbe concentrarsi su questo gruppo, in particolare tra coloro che hanno diritto alla profilassi pre-esposizione all’HIV (PrEP) o che ne fanno parte. Inoltre, è probabile che il numero di casi descritti sia sottostimato poiché molti paesi non dispongono di sistemi di sorveglianza nazionale per LGV e la conferma dell’infezione attraverso la diagnostica molecolare non è ampiamente disponibile.

I dati sulla sifilide e sulla sifilide congenita mostrano anche in questo caso una tendenza in costante aumento nonostante un calo temporaneo nel 2020. Nel 2021, sono stati segnalati 25.270 casi confermati di sifilide in 28 Stati membri dell’UE/SEE, il che rappresenta un aumento rispetto al 2020, quando i casi erano diminuiti per la prima volta in 8 anni. In particolare, gli MSM costituiscono il 77% dei casi. Nel 2021, circa un terzo degli MSM affetti da sifilide erano positivi all’HIV. Sebbene si sia verificato un calo dei casi tra gli MSM tra il 2020 e il 2021 e un lieve aumento dei casi eterosessuali maschi, le donne hanno mostrato tassi costantemente bassi di infezioni da sifilide nel 2021. Il numero totale di notifiche di sifilide congenita in 22 paesi UE/SEE che hanno riportato costantemente dati per il periodo 2012-2021, ha mostrato un picco nel 2013 seguito da una diminuzione tra il 2014 e il 2017, e un secondo numero elevato di casi segnalati nel 2019. I casi di sifilide congenita sono poi diminuiti nuovamente nel 2020 e nel 2021. Per raggiungere l’obiettivo del 2030 di eliminare la sifilide congenita, è necessario superare le sfide nella sorveglianza, nella diagnosi e nel trattamento delle donne incinte.

Nel complesso, i dati mostrano un momento critico nella battaglia contro le malattie sessualmente trasmissibili in Europa. Gli sforzi di collaborazione tra le autorità sanitarie pubbliche, gli operatori sanitari e le comunità sono essenziali per frenare la diffusione di queste infezioni e mitigarne l’impatto sugli individui e sui sistemi sanitari pubblici. L’Ecdc raccomanda le seguenti azioni: rafforzamento urgente delle attività di prevenzione “è fondamentale potenziare le attività di prevenzione, concentrandosi su un numero maggiore di test, messaggi mirati e interventi su misura per specifici gruppi a rischio. I social media e le app di appuntamenti dovrebbero essere presi in considerazione per le campagne di prevenzione, oltre agli approcci tradizionali”; monitoraggio della resistenza antimicrobica “fondamentale per definire le strategie di trattamento e affrontare le sfide emergenti”.

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