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Istat: “Oltre il 30% dei bambini tra i 3 e i 5 anni è in sovrappeso. E con la pandemia sono calate le coperture vaccinali pediatriche”

14 ottobre - I dati sono contenuti nel nuovo Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) adottati con l’Agenda 2030 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Con la pandemia un italiano su 10 a rinunciato a prestazioni sanitarie per problemi economici o difficoltà di accesso. IL RAPPORTO

Eccesso di bambini in sovrappeso e calo delle coperture vaccinali pediatriche. Preoccupa la fotografia scattata dall’Istat nel nuovo Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) adottati con l’Agenda 2030 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’Agenda è un programma di azione per le persone, il pianeta e la prosperità che i governi dei 193 Paesi membri dell’ONU hanno sottoscritto nel settembre del 2015. Essa stabilisce 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals (SDGs) – specificati in 169 target, da raggiungere entro il 2030.

E tra i 17 obiettivi c’è anche quello che riguarda la salute.

I decessi e l’effetto Covid
Nel 2021 il totale dei decessi per il complesso delle cause è in calo rispetto al 2020, anche se rimane a livelli ancora elevati, con 709.035 decessi, 37 mila in meno rispetto al 2020 (-5,0%), ma 63 mila in più rispetto alla media 2015-2019 (+9,8%).

Gran parte dell’eccesso del 2021 è dovuto al COVID-19 ed è stato osservato nel primo quadrimestre, quando la copertura vaccinale era molto bassa. Se nel 2020 l’eccesso di mortalità era stato maggiore nel Nord, nel 2021 coinvolge l’intero territorio nazionale.

Nel 2021 in nessun territorio la speranza di vita alla nascita è tornata ai livelli del 2019, anche se nel Nord-ovest e Nord-est ha recuperato rispettivamente 1,3 e 0,3 anni sul 2020, raggiungendo gli 82,8 e 83 anni. Nel Mezzogiorno, invece, la perdita nella speranza di vita alla nascita nel 2021 è stata più accentuata che nel 2020, con 0,5 anni in meno rispetto al 2020. Pertanto, la speranza di vita alla nascita è di 81,3 anni.

Gli incidenti stradali in ripresa dopo il 2020 del lockdown
La pandemia e le misure per contenerla continuano a influenzare l’andamento della mobilità e dell’incidentalità stradale anche nel 2021. Rispetto al 2020, incidenti e infortunati diminuiscono nei mesi di gennaio e febbraio e aumentano in misura consistente nel periodo marzo-giugno 2021, per tornare a livelli molto vicini al periodo pre-pandemia nella seconda parte dell’anno

Sempre più cittadini rinunciano alle cure
Il perdurare della emergenza sanitaria ha portato i cittadini a rinunciare a molte prestazioni sanitarie di cui avevano bisogno: sono l’11% coloro che hanno desistito per problemi economici o per difficoltà di accesso al servizio e per gli effetti della pandemia (erano il 9,6% nel 2020 e il 6,3% nel 2019).

Vaccinazioni pediatriche in calo
Tra le prestazioni sanitarie andate perse nel 2020 ci sono le vaccinazioni pediatriche. Nel 2020, per i bambini nati nel 2018, la copertura vaccinale a 24 mesi per la poliomielite, il morbillo e la rosolia raggiunge rispettivamente il 94%, il 92,7% e il 92,2% (-1, -1,8 e -2 punti percentuali sul 2019) sotto il target del 95% raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Ancora in crescita sovrappeso e obesità fra bambini e adolescenti
I Paesi sviluppati non sono esenti da problemi di malnutrizione, connessi a sedentarietà e cattive abitudini alimentari. Nel 2020, secondo le stime congiunte di Unicef, OMS e Banca mondiale, la prevalenza dell’eccesso di peso fra i bambini sotto i cinque anni è del 5,7% a livello globale (stabile dal 2018), ma raggiunge l’8,3% in Europa, dove tuttavia è costantemente in calo nell’ultimo decennio, dopo avere toccato un picco del 9,9% nel 2010.

Le stime disponibili per l’Italia, invece, benché non comparabili con quelle diffuse dall’Unicef, registrano nel 2020 un ulteriore aumento della percentuale di bambini sovrappeso o obesi nella classe di età 3-5 anni, che si attesta al 33,2% (+1,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente, +2,4 p.p. dal 2017), e incrementi analoghi anche nelle classi successive, dai 6 ai 17 anni.

La quota raggiunge il 33,9% fra i bambini da 6 a 10 anni, per poi diminuire con l’età (23,5% fra gli 11 e i 13 anni, 15,8% fra i 14 e i 17). Per l’intera popolazione di bambini e adolescenti (3-17 anni), la percentuale è del 26,3%, con valori significativamente più elevati fra i maschi (29,2%, contro il 23,2% delle femmine) e fra i residenti nel Mezzogiorno (33%, con un massimo del 39,1% in Campania).

Le stime nazionali indicano un netto peggioramento della situazione nel 2020, che vede consolidarsi una preoccupante inversione di tendenza, già in atto nel nostro Paese prima dell’insorgere della pandemia.

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