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Stipendi medici. Schillaci: “In corso iniziative per migliorarli ma gap rispetto alla media europea va interpretato con cautela”

30 giugno - “Si tratta di un tema che deve tenere conto di diversi fattori. In primis la diversa articolazione dei servizi sanitari nazionali, ma anche il potere di acquisto di ogni moneta e le voci che compongono il salario di ogni professionista, che sono diverse da Nazione a Nazione”. Così il ministro della Salute Schillaci rispondendo alla Camera all’interrogazione sul tema di Zanella (Avs).

 

“Con riferimento all’adeguamento degli stipendi del personale medico sanitario alla media europea - sebbene sono in corso tutte le iniziative necessarie per reperire all’interno del sistema le risorse necessarie per garantire ai professionisti sanitari il giusto riconoscimento economico per l’attività svolta - devo evidenziare come spesso la determinazione del “gap” rispetto alla media europea vada interpretato con cautela, in quanto si tratta di un tema che deve tenere conto di diversi fattori”.

Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo in aula alla Camera all’interrogazione sul tema presentata da Luana Zanella (Avs).

 

Di seguito la risposta integrale del ministro Schillaci.

“Anche questo question time (QT) propone il tema della carenza delle liste di attesa, della tenuta del SSN, della carenza personale sanitario, dell’effettiva erogazione e dell’aggiornamento dei Lea, temi su cui ho già riferito, pertanto, rinvio ai chiarimenti già resi.

Colgo comunque l’occasione per segnalare che con riguardo alla carenza del personale infermieristico, il problema non è solo nazionale, ma assume carattere europeo ed extraeuropeo, e per tale ulteriore criticità, che ho ereditato dal passato, sto tentando di porre rimedio, anche ricorrendo a misure di reclutamento straordinario, di cui dirò anche alla fine della presente risposta.

Colgo l’occasione di questo QT per affrontare anche il tema della remunerazione del personale sanitario.

Con riferimento all’adeguamento degli stipendi del personale medico sanitario alla media europea - sebbene sono in corso tutte le iniziative necessarie per reperire all’interno del sistema le risorse necessarie per garantire ai professionisti sanitari il giusto riconoscimento economico per l’attività svolta - devo evidenziare come spesso la determinazione del “gap” rispetto alla media europea vada interpretato con cautela, in quanto si tratta di un tema che deve tenere conto di diversi fattori.

In primis la diversa articolazione dei servizi sanitari nazionali, ma anche il potere di acquisto di ogni moneta e le voci che compongono il salario di ogni professionista, che sono diverse da Nazione a Nazione. Per effettuare questo tipo di confronti, l’Ocse ha messo a punto un indicatore che cerca di standardizzare le differenze. L’Organizzazione, infatti, fornisce a livello globale il rapporto tra i salari medi dei medici impiegati nel settore pubblico e il salario medio del paese. Lo stesso rapporto può essere calcolato sugli infermieri.

Da ultimo, tornando sul tema della carenza del personale sanitario, faccio presente che, con l’obiettivo di potenziare gli organici delle strutture del Ssn, e pertanto di migliorare le condizioni di lavoro dei professionisti, come già ho riferito all’inizio della risposta, nelle more del completamento della formazione da parte dei professionisti sanitari del percorso formativo previsto, con particolare riguardo agli infermieri, ribadisco che sono in corso iniziative volte ad attrarre anche professionisti di altri Paesi con una formazione assimilabile a quella del personale italiano”.

 

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