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Ancora un’evidenza: il sistema immunitario nell’intestino è collegato a depressione indotta da stress

24 marzo - Uno studio della Johns Hopkins Medicine di Baltimore (Usa) - pubblicato da Nature Immunology - mette in evidenza l’importanza delle cellule T intestinali gamma delta e del recettore dectina-1 nel modificare, a livello intestinale, la risposta allo stress. Secondo gli autori dello studio, colpire i cambiamenti mediati da queste cellule immunitarie dell’intestino potrebbe permetter di sviluppare nuovi trattamenti per la depressione da stress.

Le cellule T intestinali gamma delta (cellule T γδ) giocano un ruolo importante nel modificare le risposte psicologiche allo stress. È quanto emerge da uno studio condotto da un team di ricercatori della Johns Hopkins Medicine di Baltimore (USA), che ha evidenziato anche l’importanza di un recettore noto come dectina-1, che si trova sulla superficie delle cellule immunitarie. Secondo gli autori dello studio, pubblicato da Nature Immunology, andando a colpire i cambiamenti mediati da queste cellule immunitarie nell’intestino, con farmaci o altre terapie, si potrebbero sviluppare nuovi trattamenti per la depressione da stress.

La dectina-1 si lega ad alcune proteine per mandare alle cellule immunitarie il segnale di attivarsi. Questo recettore, secondo i ricercatori, può essere implicato nell’alterazione del microbioma e nelle risposte immuno-infiammatorie nel colon, il che suggerisce un suo ulteriore coinvolgimento nella risposta allo stress attraverso le cellule T γδ nel sistema immunitario intestinale.

Lo studio
Lo studio è stato condotto sul modello animale. In una serie di esperimenti, i ricercatori hanno simulato ambienti che inducono stress che potrebbero imitare risposte simili negli ambienti umani. Dopo esposizione allo stress, i topi sono stati classificati come resilienti o suscettibili allo stress. I ricercatori hanno raccolto campioni fecali per l’analisi genetica, allo scopo di identificare la diversità batterica nel microbiota intestinale. L’analisi ha mostrato che gli organismi intestinali nei topi sensibili allo stress presentavano meno differenze rispetto ai topi resistenti allo stress. In particolare, negli animali suscettibili a stress si registrava una presenza minore una perdita del probiotico Lactobacillus johnsonii.

Fonte: Nature Immunology 2023

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